Autore: Luisa Sacerdote
Autori foto: Pierfranco Dilenge e Claudio Cangini
Incontro con lo squalo balena
Il viaggio fino ai Giardini della Regina è stato come sempre lungo e faticoso: ma il fascino di queste isole coperte di mangrovie e abitate solo da iguana e tartarughe è proprio questo: qui il tempo non esiste: tutto è rimasto come 500 anni fa prima dell’arrivo di Cristoforo Colombo, e la difficoltà per raggiungerle le rende un paradiso per pochi. E ogni volta è un po’ un ritorno a casa, “mi casa flotante entre cielo y mar”, come chiamano qui la piattaforma galleggiante su cui saremo alloggiati.
Per tutta l’estate gli amici cubani che lavoravano con noi al diving in Calabria hanno raccontato di questi posti meravigliosi, ed ora eccoci qua: l’attesa è grande: mi hanno assicurato che in novembre, quando l’acqua è piu’ torbida ( si fa per dire, naturalmente) in quanto più ricca di plancton, è molto facile incontrare lo squalo balena. La promessa è grande, abbiamo tutti macchine foto e video con noi. Il comandante Trigo ci dice che i pescatori nei giorni scorsi hanno avvistato branchi di bonitos e che quindi il balena dovrebbe essere nelle vicinanze. Trigo è un vero personaggio: conosce queste isole e il mare che le circonda come le sue tasche. Come in un racconto epico ci sta raccontando di quando ancora giovane portava qui Fidel a pescare, quando nella cabina di comando scoppia una grande agitazione : la, la’, non vedete….Noi a dir la verità non vediamo proprio niente. ….la mangianza, non vedete. Ecco, si, ora qualcosa c’è all’orizzonte: gabbiani che volano in cerchio: ci avviciniamo, i gabbiani volano sbassi sull’acqua che è tutta una schiuma: il branco dei bonitos salta sulla superficie mentre insegue un nugolo di pesciolini microscopici, ed in mezzo, all’improvviso, ecco aprirsi come un vortice: il balena appare in tutta la sua maestosità, l’enorme bocca aperta per mangiare.
E’ in posizione verticale e l’enorme remora che gli sta attaccata scivola rischiando di staccarsi. Solo la remora è lunga più di un metro e mezzo!!! Restiamo per un attimo incantati e poi tutti in acqua: non abbiamo indosso l’attrezzatura sub, non c’è tempo per preparaci: un salto nel blu con maschera e pinne e gli siamo di fianco: l’enorme animale non sembra spaventarsi alla nostra vista: nuota tranquillo, si lascia avvicinare.
Ci sentiamo piccolissimi di fronte ai suoi almeno 10 metri di lunghezza: è difficile descrivere con parole il nostro entusiasmo: è uno spettacolo al di la’ di ogni immaginazione: sono emozioni che vanno vissute, troppo profonde per essere raccontate! E’ enorme, con quella sua pelle incredibile a riquadri e pois azzurrognoli: intorno a lui i bonitos inseguono il branco di avanotteri. Risaliamo in superficie a prendere fiato, poi di nuovo giu’: non è facile fotografarlo in apnea, ma gli scatti si susseguono fino a finire il rullino: sicuramente qualcosa di buono resterà. Poi, all’improvviso come era arrivato, si inabissa e lo guardiamo allontanarsi non nostalgia. Risaliamo in barca: siamo vicini a quello che doveva essere il punto d’immersione , il famoso Tunnel Azul, un canyon nella roccia che inizia a –35 per finire nel blu a oltre 50 metri. Controlliamo l’attrezzatura con attenzione: l’immersione è impegnativa per via della profondità : ci stiamo preparando al tuffo nel blu quando intorno alla barca appaiono le fatidiche pinne: i miei amici esitano, non saranno pericolosi? Scherziamo, ma nessuno vuole essere il primo ad attendere gli altri in mezzo agli squali: salto in acqua: i silky shark, i piccoli squali di barriera, mi girano intorno, si strusciano addirittura , si lasciano accarezzare.
Non ho paura, l’ho fatto tante volte e so che non sono aggressivi se non li si molesta. Certo che trovarsi in mezzo ad un branco di una cinquantina di squali fa comunque un certo effetto. Nuotano sinuosi, eleganti intorno alla barca. Finalmente sono tutti pronti, scendiamo fino alla piattaforma dei 35 metri .Gli squali ci seguono per un po’, poi si allontanano.
Chissa’ se il nostro amico è rimasto nei paraggi?
Sicuramente ci sono delle cernie enormi, incuriosite dai nostri secondi stadi gialli. Qui in effetti tutto è grande: siamo in un parco, con delle regole rigidissime, e i pesci, seppur poco abituati alla presenza dei sub perche’ non sono molti quelli che arrivano fin qui, non hanno il minimo timore. Si avvicinano curiosi: non si ha la sensazione di partecipare ad un gioco per turisti, bensì di essere accettati dai veri padroni di questo mare. Si è creato come un rapporto magico fra animali e uomo!!
Ecco l’imboccatura del tunnel: una spaccatura nella roccia ricoperta da lussureggianti rami di corallo nero e da spugne di un viola incredibile: entriamo in fila indiana, percorriamo i primi metri, poi il tunnel inizia a curvare sulla destra e a scendere rapidamente: si intravvede il blu dell’uscita: fuori due squali più grossi dei primi, dei caribbean reef sharks, ci diranno poi le nostre guide, sembrano far da guardia al passaggio. Una strana cima pende davanti all’uscita, Strano, penso fra me e me, la barca non era qui: alzo gli occhi e mi rendo conto di che si tratta : un’aquila di mare, enorme sta passando davanti al tunnel: è maestosa, sembra volare, la seguiamo per un tratto: ha un’apertura alare incredibile, e anche il suo dorso è a macchie bianco azzurre.
Ma un’ultima sorpresa ci attende. Stiamo ormai risalendo lungo la cima dell’ancora, (quella vera!) e abbiamo purtroppo ormai finito tutti i rullini di foto, quando un’ombra oscura il mare sopra di noi. E’ tornato: lo squalo balena è rimasto ad attenderci!!! Vederlo in acqua, indossando le bombole, è un evento molto raro: normalmente non si fa in tempo a prepararsi che è già scomparso e poi, di solito è disturbato dalle bolle. Ma questa volta siamo stati fortunati: è li, sopra di noi di una decina di metri e non sembra accorgersi della nostra presenza!!! Ci si rende conto di quanto è grande la natura. Siamo tutti senza fiato: questo angolo di paradiso non smette di stupirci. Ogni volta una nuova emozione , una nuova esperienza.
I miei amici sono al settimo cielo: non capita spesso di riuscire a vedere molto di piu’ di quello che si è promesso!!!
Oggi è il mio compleanno, stanotte festeggeremo insieme a Gualberto e Noel, gli istruttori cubani che ci hanno accompagnato in questa splendida immersione, a Trigo, con i suoi racconti di mare fantastici: tanto rum e i dolci che ho portato dall’Italia. Una grande festa sotto l’incredibile cielo stellato di Cuba.
Per tutta la settimana, fra un’immersione e l’altra girovaghiamo alla ricerca dell’enorme bestione, e lo incontriamo ancora due o tre volte. Non è sempre lo stesso, una volta ci passa vicino una mamma con il piccolo. Se non avessimo le foto, e, soprattutto i video a testimoniare tutto quello che giorno dopo giorno vediamo, al nostro rientro nessuno ci crederebbe!!!
E’ ormai ora di partire, ma non provo tristezza, tanto so che presto tornero’!!
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