Autore: Claudio Di Manao
DIVEMASTERING: Psicopatologia dell’immersione quotidiana.
GLASS BOTTOM BOAT. (GLASSBOT in Egitto)
Zzzzzzz…..zzzzz. – Guardi su. – Track….zzzzzz… Track… Quello che ti fa paura non è la scia bianchiccia e vaporosa dell’elica, ma il TRACK del cambio del fuoribordo: ti fa pensare con orrore che uno dei tuoi abbia pallonato e sia finito lì dentro. Li conti tutti, li afferri, li preghi di stare giù… Sopra la tua testa, dico: a pochi palmi dalla tua testa, c’è una specie di vetrata a specchio dove riesci ad intravvedere dei fantasmi che ti guardano. Sono quelli che pagano, e mantengono viva quella cosa che fa TRACK…zzzzzz… e che ti fa gelare il sangue, cagare addosso. Sono quelli che danno da mangiare ai pesci, che spargono in mare le briciole delle loro colazioni, dei loro lunch-packet, i miseri cestini di carta degli alberghi. Ti salutano. Sì, i fantasmi dietro al vetro a specchio ti vedono bene fanno ciao ciao con la manina, pensano che anche tu sia lì per le briciolette che hanno appena gettato in mare, pronto a divertirli come un animale ammaestrato. Sono quelli che non sanno che differenza c’è tra Parcheggio ed un Parco Marino. Sono quelli che non osano mettere una maschera.
Certi incontri, e Murphy non sarebbe mai diventato così famoso se non ci avesse azzeccato in pieno, avvengono sempre a quote balorde, o in situazioni balorde:
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Al safety stop
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Dove tra te e la superficie ci sono solo 3 metri.
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Quando tutti hanno le bombole quasi vuote e si fa fatica a stare giù.
Durante gli esercizi, costringendoti a sospenderli ed continuare altrove…
Tu scappi, scappi con dietro i tuoi pulcini… LORO, i fantasmi dietro il vetro a specchio, ti inseguono, ti vengono dietro per farti ciao ciao.
Ma non è un male endemico del Mar Rosso. La variante del virus è solo linguistica: ‘Glassbot’ ( a volte anche GlassPot, per il solito problema della p e della b) in Mar Rosso, ‘Glass Bottom Boat’ nel resto del mondo. Una volta mi è capitato di tornare su dalla cima con uno studente dopo aver fatto una C.E.S.A., e mi trovo davanti la prua di una di queste ‘cose’. Quello che s’affacciò non era un egiziano scuro e baffuto, nè un messicanino tracagnotto, ma un anglosassone dai capelli biondi, ero a Grand Cayman. Protestò che l’ormeggio era di proprietà del Governo delle Isole Cayman, che lui aveva diritto ad usarlo e che aveva dovuto aspettare ad eliche ferme che noi finissimo gli esercizi per potersi avvicinare.
Gli chiesi, in un inglese forbito, di che c… stesse blaterando.
Il punto era che io, non essendo un’imbarcazione (vessel), non avevo nessun diritto di utilizzare l’ormeggio del Governo delle Isole Cayman.
I due irlandesi miei studenti gli spiegarono che cosa poteva farci, lui, con gli ormeggi del Governo delle Isole Cayman, e che cosa avrebbero fatto a lui, ma anche al Governatore e alla Regina Elisabetta, se avessero avuto il coraggio di entrare in acqua. Gli insulti rimbalzarono tra barca e superficie per una decina di minuti. Ne imparai alcune davvero feroci.
Ma quello, almeno, aveva avuto la decenza di fermare le eliche ed aspettare. Quaggiù, da dove scrivo, mai. Ti inseguono e ti fanno ciao ciao. Il Governatorato del Sinai ha predisposto delle boe e cime di protezione e delle zone precise per la loro attività. Nessuno le rispetta, nè sub nè bagnarole: le bagnarole rispettano solo le cime di protezione.
Così, quando vieni su nello splendido angoletto di Ras Nasrani… zzzzzz….TRACK…. zzzzz. O a Near Garden, a Temple, a Ras Bob, a Ras Umm Sid, a White Knight….zzzzz….TRACK…zzzzz.
Le virtù dei trapani a mano e martelletti di ceramica popolano ormai i discorsi dei divemsters quando, al bar, s’affronta l’argomento. “Danno da mangiare ai pesci!” “Sono pericolosi!”
“Non hanno diritto a galleggiare!” Si pianificano missioni d’attacco, si parla di rebreathers, di catenelle da spedire nelle eliche, delle famose mine inesplose abbandonate nel deserto… Nessuno farà mai niente, perchè dopo le 11 la birra stende il popolo degli azotati, da soli o in compagnia, comunque li stende. Ed il giorno dopo non si ricordano niente, neanche il nome di quella che s’alza dal letto.
Zzzz….TRACK…..zzzzzz. “State giù! State giù!” grido, agitando il pollice. E’ tutto buio ed io sudo. I fantasmi? Zzzzz….track, track… Il condizionatore sta stirando le cuoia, proprio stanotte che fa un caldo infame…
Buone bolle a tutti.
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