Autore: Attilio Di Girolamo
Dopo ben 27 ore di viaggio di cui; 5 ore spese tra prendere i compagni di viaggio e check-in prima di imbarcarsi a Milano Malpensa; 12 ore di volo per arrivare all’Avana, unico scalo prima di arrivare a Cayo Coco la nostra destinazione; 1,5 ore d’attesa per rifornimento e imbarco di nuovi passeggeri; 1 ora di volo e arriviamo finalmente; ma non è finita, da qui con un bus ci vogliono altre 2,5 ore per arrivare al porto di Jucaro dove ci attendono ben 5 ore di navigazione per arrivare al Tortuga, “mi casa flotante entre cielo y mar”. Arriviamo alle 06:30 di domenica mattina ora locale ciò vuol dire, aggiungere 6 ore per il fuso orario.
La prima cosa che si vede appena arrivati sul Tortuga, sono gli isolotti di caios, ricoperti di mangrovie; scoprirò più tardi, che sono abitate da iguana, caimani, tartarughe, pellicani e raton. Sembra che il tempo qui si sia fermato. E’ un mondo che va al di là d’ogni immaginazione è difficile descrivere con parole quanto mi circonda, sono emozioni che vanno vissute, troppo profonde perché siano narrate.
Ci sono assegnate le cabine, alle 07:30 è servita la colazione; alle 11:00 partiamo con la barca per fare la prima immersione di check ad ANTALAS. Siamo pronti per entrare in acqua, la prima immersione ai Giardini della Regina, lo spettacolo che appare hai nostri occhi é da mozzafiato, sinceramente non avevo mai visto niente di simile.
Coralli d’ogni genere, colonie di spugne a canna d’organo ed a calice, rami di corallo nero e gorgonie, sono i soggetti che ricoprono ogni angolo del fondale marino; tanto che si sviluppi in parete che su tratti pianeggianti. La temperatura dell’acqua si mantiene tra i 24 ed i 26°C ed è molto limpida.
La seconda immersione la facciamo a LA CANA, dopo un’intervallo di un’ora e mezza, lo spettacolo che si ripresenta e in sostanza identico ma stavolta ci sono anche tanti tipi di pesce che ti passano a 20 cm di distanza, quasi ti conoscessero, in un’insenatura un granchio gigante agita le sue chele quasi volesse dire….”olà amigo que pasa”….in segno di saluto.
Sono ormai le 19:30 e ci troviamo in sala pranzo dove iniziamo la cena a base d’aragoste giganti, patate, insalata, riso, ananas, arance e caffè. Inutile affermare che è tutto squisito e dopo il bicchiere della staffa tutti a nanna per il meritato riposo…..domani faremo visita agli squali.
Sveglia e alle 06:45, la colazione e sempre a base d’uova, prosciutto, formaggio, pane, succo d’arancio e caffè, alle 08:00 si parte per CORAL NEGRO 1…..non sapevo ancora di fare la prima di dodici, tra le più belle immersioni che ho mai fatto in 20 anni d’attività subacquea.
Appena entrati in acqua conto subito 8 squali, lunghi tra 1 e 2 metri, l’incontro ravvicinato con lo squalo è sempre un’esperienza emozionante. Appena il nostro gruppo é in acqua, andiamo subito giù e raggiungiamo i 30 m dove il fondale e costituito da rocce con spaccature, qui la nostra guida Juada Alberto nasconde sotto una roccia un sacco pieno di pesce (barracuda) e da lì a poco dal nulla arrivano i signori del luogo né conto un ventina, ce ne sono alcuni tra i 2 e i 3 metri.
In tutti i filmati sugli squali avevo sempre visto il gruppo dei turisti da un lato o al riparo della parete, mentre la guida cercava con ogni cautela di avvicinare questi predatori attirandoli con del cibo. Qui la situazione é apparsa subito differente, noi eravamo in mezzo a loro all’interno di un raggio di ca. 25 m, ci passavano così vicino che ne ho addirittura accarezzato uno, un’emozione senza paragone…..non riesco ancora a crederci; ho accarezzato uno squalo di quasi 3 metri.
La loro danza dura circa 10 minuti il tempo di finire il cibo, poi i più grossi si allontanano e restano solo i più piccoli…..si fa per dire, che ci accompagnano fino in superficie. Non so descrivere l’emozione in poche righe ma vi garantisco che è veramente forte. Sulla barca il tema della discussione e un solo….gli squali.
Facciamo 3 ore di pausa per il pranzo e la prossima immersione sarà a CABEZO DE LA CUBERA. Il fondale qui e di 18m e la natura sembra essersi preso delle libertà….distese a perdita d’occhio di coralli molli, gorgonie, spugne, ecc. ogni sorta di ben di Dio con tutto il pesce di questa zona ma ad un certo punto Boris la nostra seconda giuda ci indica una razza ferma sul fondo….bellissima!!
Dopo che Carlo ed Ivo (i nostri fotografi del gruppo) hanno fatto varie fotografie ci spostiamo, in un anfratto uno squalo nutrice sembra attenderci sonnecchiando per le foto di rito, mentre una razza ancora più grande della precedente, si stacca dal fondo a pochi metri da noi come per magia e se ne va con eleganza….da grande star.
Proseguiamo, ormai sono passati già 50 min. e siamo ad 8 m, Boris mi chiede se vogliamo finire l’immersione ed io annuisco, sembra non ci sia più niente da vedere…si fa per dire, ma in lontananza intravedo qualcosa di verde muoversi, mi avvicino ed è una murena per altro già incontrata in precedenti immersioni.
Chiamo Carlo e gli altri per farla fotografare, poi mentre io gli sono davanti a 2 m, Giulio dietro di lei cerca di accarezzarla e ci riesce per ben due volte, allora penso….”se c’è riuscito lui ci provo anch’io”….e mentre é distratta dagli altri, gli giro intorno e a mani nude riesco ad accarezzarla due volte….beh è una sensazione incredibile sembra di accarezzare qualcosa ancora più liscia e morbida della seta…
Anche Raffaele cerca di accarezzarla, ma credo che la murena, abbia pensato….”troppe mani mi danno fastidio”…e con alcuni movimenti ondulatori si allontana; ormai è fuori della nostra portata ed il rumore della barca che sta arrivando ci dà il segnale che ormai anche quest’immersione è finita. Che dire, due immersioni come queste quando mi ricapiteranno?
L’immersione di oggi prevede di scendere a CORAL NEGRO 2, la guida Juada Alberto ci precede portando ancora del pesce barracuda in un sacco per pasturare gli squali. Raggiungiamo il fondo a 35 m, ancora nessuna traccia degli squali, ma nel giro di un minuto ne arrivano un paio seguiti da un’altra dozzina, e inizia il carosello per accaparrarsi un pezzo di pesce e gli squali si muovono freneticamente, ci sono attorno, cercano cibo, ci scrutano e ci schivano.
Uno in particolare va a cozzare contro uno sperone corallino e riparte con un bel segno sul muso. Un secondo mi si avvicina da dietro e con il muso prende di mira la mia rubinetteria, io non mi scompongo perché convinto fosse un sub che mi avesse urtato involontariamente, poi invece Ivo mi informa dell’accaduto. Finito il pasto e l’euforia degli squali e richiamati dal computer che macina decompressione per tutti, risaliamo sempre scortati dagli squali fino in superficie.
La nostra guida ci propone una seconda immersione al medesimo posto. Portando sempre con se un bel po’ di pesce, questa volta gli squali sono già lì ad aspettarci, sono tanti e vanno da 1,5 a 3 m. all’apertura del sacco gli squali si scatenano, i più lesti si mangiano i barracuda con un boccone, gli altri ci passano vicino ma rimangono “a bocca asciutta”. La curiosità di questi squali è infinita, puntano dritti su di noi e all’ultimo momento ci evitano. La giuda Juada Alberto afferra uno squalo per la coda piegandola così facendo lo squalo resta come paralizzato e si lascia addirittura inarcare volgendo le pinne verso l’alto (ma non è un gatto!!!) resta in questa posizione per circa un minuto poi Juada Alberto lo lascia andare.
Essendo a poche pinnate di distanza, ho visto ogni particolare e decido di fare altrettanto. Appena ne passa uno vicino lo prendo per la coda e per la pinna dorsale piegandola ma basta un’esitazione, un movimento sbagliato ed uno squalo di queste dimensioni 2 m di ca. 100 kg potrebbe staccarti un braccio o una gamba in un colpo solo é un fascio di muscoli guizzanti, ma riesco a trattenerlo. In effetti ci vuole molta forza.
Lo tengo solo un minuto, per la foto di rito, ma devo stare attento, quando lo lascio andare, che non abbia il muso rivolto verso di me, per evitare un pericoloso “frontale”. Dopo 20 min. d’immersione a 40m, si risale sempre scortati dagli squali, ma stavolta ce anche una grossa cernia.
Appena giunto sulla barca tolgo la bombola e mi metto sulla pedana di poppa ad aspettare che gli squali silk, passino vicino pronto ad afferrarne uno e ci riesco anche questa volta, dando la possibilità a Carlo e ad Ivo di fare le foto di rito e di toccare la loro pelle, seta per un verso, carta vetrata nell’altro.
Tutta l’immersione è stata un’emozione incredibile, non ci sono parole per descriverla è una tale felicità per un’istruttore europeo cimentarsi in un’impresa del genere che ha dell’incredibile. E’ stata una vera situazione di armonia fra l’uomo e il mare!!! È bello condividere con degli amici una simile emozione! Questa e certamente la più bella ed emozionante immersione che abbia mai fatto e rimarrà impressa nella mia mente come poche altre.
Altre immersioni si susseguono. Gli squali, le cernie, le murene e le razze ci accompagnano ovunque, rinnovando ogni volta un entusiasmo senza pari ed una grande felicità. Qui ai Giardini della Regina ho veramente avuto la sensazione di aver partecipato a qualcosa di unico.
I giorni passano inesorabili, ed è ora di ripartire, parte di me resta qui, in questo angolo di paradiso marino, dove l’orologio non serve, perché il tempo qui non ha rilevanza. Non so quando ritornerò, comunque…Arrivederci Cuba.
Ringraziamo Digi per il suo racconto e vi invitiamo a visitare:
E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.