Può capitare a tutti prima o poi di vivere un momento critico sott’acqua, un episodio che lascia il segno e mette alla prova la nostra sicurezza.
Ma riprendere le immersioni dopo un’esperienza difficile non è solo possibile: con il giusto approccio e una pianificazione attenta, possiamo ritrovare la serenità e riscoprire quel legame speciale che ci ha fatto innamorare di questo straordinario mondo sommerso.
La paura, purtroppo, non sempre segue la logica: anche quando siamo consapevoli che la subacquea, entro determinati limiti e condizioni, è uno sport sicuro, la mente può giocare brutti scherzi. Per superare questi blocchi è fondamentale adottare un approccio graduale, costruendo passo dopo passo un nuovo equilibrio.
Abbiamo raccolto le indicazioni di esperti e subacquei appassionati per aiutarti a ritrovare fiducia, sicurezza e serenità nel ritorno alle immersioni sub.
Iniziare con immersioni molto semplici e sicure
È importante riprendere gradualmente, scegliendo immersioni in acque calme, poco profonde e con buona visibilità. Le immersioni su reef a 10-15 metri di profondità, in condizioni di acqua calda e poco corrente, rappresentano un contesto ideale.
Come suggerito dall’esperto James di “Divers Ready!”, bisogna accantonare temporaneamente l’esperienza pregressa e costruire una nuova base di fiducia. “Non c’è nulla di male nel ripartire da zero con immersioni semplici,” afferma, “è anzi un passo coraggioso e fondamentale.”
Prendere una guida privata
Affrontare il ritorno alle immersioni con una guida privata è uno dei metodi più efficaci per ritrovare fiducia. Un istruttore esperto può ascoltare la tua esperienza, comprendere le tue difficoltà e personalizzare un programma mirato. Questo approccio individuale permette di concentrarsi su ciò che conta davvero: ricostruire la sicurezza personale in un ambiente protetto.
Se non ti immergi da molti anni, può essere utile considerare un corso di aggiornamento, oppure rifare un corso base come l’open water. Non è solo un modo per ripassare la teoria e la pratica, ma anche per scoprire eventuali novità tecniche introdotte negli ultimi anni.
Rafforzare le competenze con una formazione mirata
Ogni episodio di difficoltà è un’occasione per individuare le aree su cui lavorare. Se hai avuto problemi di navigazione, concentrazione o gestione del gas, dedica del tempo a migliorare quelle competenze specifiche. Non è necessario frequentare corsi formali: anche sessioni informali con un istruttore esperto possono fare la differenza.
Chi non si prepara a gestire i rischi incoraggia una loro ricorrenza. Allenarsi sulle proprie lacune riduce la possibilità di incidenti e accresce la fiducia in sé stessi.
Adottare un approccio conservativo
Ritornare alle immersioni non significa spingere al limite le proprie capacità. Al contrario, serve mantenere un approccio prudente e avere pazienza, restando abbondantemente entro i limiti di non decompressione e con ampie riserve di gas, in modo da ridurre i potenziali motivi di stress.
Un’esperienza positiva può fare miracoli per la fiducia. Come una squadra sportiva in difficoltà, a volte basta una vittoria facile per ritrovare l’equilibrio.
Registrare le immersioni e celebrare i progressi
Ogni immersione completata dopo un episodio difficile è una conquista. Annotare i dettagli nel logbook non solo aiuta a monitorare i progressi, ma segna simbolicamente un nuovo inizio. Non c’è vergogna nel considerare queste immersioni come un nuovo capitolo. È un’occasione per riconoscere il coraggio di affrontare le proprie paure.
I 15 migliori consigli dalla community subacquea per rientrare in acqua dopo un momento di paura
Abbiamo chiesto ai nostri lettori di condividere i loro consigli e le loro esperienze sui social per aiutare chi si trova a ripartire dopo una brutta immersione.
Ecco una selezione delle risposte più utili:
- Un passo alla volta: inizia con un’immersione “easy easy easy”.
- Pian pianino: procedi con calma, una pinneggiata alla volta, insieme al tuo compagno di immersione.
- Trova un focus: concentrati su qualcosa di bello sott’acqua, come una gorgonia o una spugna, per distogliere la mente dal panico.
- Immersione da riva: comincia in acque poco profonde, magari in compagnia di un gruppo di amici.
- Torna in luoghi familiari: immergiti in posti che conosci e ti fanno sentire a tuo agio.
- Concentrazione e fiducia: scegli un compagno esperto e prenditi il tempo per apprezzare l’ambiente.
- Tranquillità e libertà: ricorda che puoi interrompere l’immersione in qualsiasi momento.
- Niente fretta: rientra con qualcuno di cui ti fidi e che sia paziente.
- Riduci la tensione: stai vicino a un compagno empatico in acque basse.
- Non lasciare passare troppo tempo: torna in acqua il prima possibile per evitare che la paura si radichi.
- Assistenza professionale: ricorri a un’agenzia o didattica professionale per supporto e consigli.
- Accetta la paura iniziale: è normale sentirsi ansiosi nelle prime immersioni, ma passerà.
- Riprendi fiducia in te stesso: procedi gradualmente, circondandoti di persone positive.
- Celebra i progressi: ogni immersione è un passo avanti verso la serenità.
Ritornare a immergersi dopo un brutto episodio è possibile, seguendo i consigli giusti, affidandosi alla propria determinazione e alle persone di cui ci si fida.
Ricorda che ogni immersione è un’opportunità per riscoprire la bellezza del mondo subacqueo.
Buone bolle!
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