Un safari a bordo della M/Y Espace organizzato da Santi Diving, dedicato all’esplorazione di relitti di grande interesse storico e alla ricerca e identificazione di nuovi relitti. Correnti, ridotta visibilità e bassa temperatura in acqua, sono le maggiori difficoltà che si possono incontrare nel Mar Baltico.
Partiamo da Verona con furgoni e auto alla volta di Gdynia in Polonia; dopo una sosta in Germania e oltre 1600 km percorsi arriviamo al porto turistico della cittadina situata nel Golfo di Danzica. Ad attenderci Tomasz Stachura, titolare dell’azienda Santi Diving, a bordo della M/Y Espace, un comodissimo e robusto catamarano del 2024, lungo quindici metri e largo cinque.
Incontro con Tomasz Stachura e briefing sull’imbarcazione
Ha una portata massima di quattordici persone e all’interno è equipaggiato con dieci cuccette in cinque cabine, un angolo cottura, due bagni. Molto confortevole per la vestizione all’asciutto, oltre ad una cabina riscaldata per asciugare le mute stagne e i sottomuta tra un’immersione e l’altra, lo stoccaggio dell’equipaggiamento sul ponte di coperta.
È, inoltre, dotato di «lifter», un ascensore studiato appositamente per l’agevole e sicuro recupero dei subacquei al termine dell’immersione. La plancia di comando è sopra elevata rispetto al ponte di coperta, modernissima e dotata di tutta la strumentazione necessaria alla ricerca di relitti, comprensivo di side scan sonar e multibeam.
I membri della spedizione
Il team è composta da Massimiliano Canossa, Yme Carsana, Uroš Jelić, Maurizio Maiocchi, Mauro Pazzi, Damir Podnar, Dragan Vujmilovic oltre al sottoscritto.
Primo giorno di immersione: verso il relitto del Motor Tanker Franken
Prima giornata di immersione con meteo favorevole. Adatta per dirigersi sul punto d’immersione del relitto del Motor Tanken Franken a quindici miglia dalla nostra posizione. Dopo aver lasciato il molo, tutto il team trascorre le due ore che ci separano dal luogo dell’immersione per analizzare le miscele, configurare le attrezzature e discutere le procedure di sicurezza.
Test delle nuove attrezzature Apeks, Computer DSX e pinne RK4
L’immersione sarà, inoltre, l’occasione per testare il nuovo computer DSX di Apeks in modalità circuito chiuso e le nuove pinne RK4 sempre di Apeks. Il check delle mute e dei riscaldatori nelle acque fredde del Lago di Garda della scorsa settimana, unito alle esperienze acquisite nell’ambito di spedizioni proprio in questo mare, ci consentono di sentirci preparati ad affrontare queste difficili immersioni.
Preparazione
Dalle immagini studiate la sera precedente risulta evidente come il relitto sia in più punti ricoperto da lenze e grosse reti. Dedichiamo perciò una scrupolosa attenzione nel posizionare ulteriori strumenti da taglio, in modo da essere ridondanti in caso di intervento. Utilissimi durante queste immersioni, i sistemi riscaldanti Santi Heating System, in particolare i giubbotti corpetti riscaldati e i sottomuta BZ400 e Flex 2.0 completamente riscaldati. «La temperatura dell’acqua sul fondo – ci segnala Tomasz – in questo periodo, è pari a 4 gradi», tuttavia le condizioni climatiche esterne sono buone, sereno e soleggiato.
Dopo circa un’ora e trenta superiamo Hela, l’estremità di una penisola lunga 35 chilometri che racchiude nella parte settentrionale il Golfo di Danzica e che separa la Baia di Puck dal Mar Baltico.
Proseguendo la navigazione arriviamo sul punto geografico in cui affondò il German M/T «Franken», una nave cisterna della stazza di 10.800 tonnellate. Costruita nel cantiere tedesco di Kiel nel 1937, lo scafo era lungo 177 metri e largo 22 metri. Fu varato a Kiel l’8 giugno 1939 da Deutsche Werke. Dopo l’inizio della guerra i lavori furono rallentati. Nel 1942 il «Franken» fu rimorchiato al cantiere di Burmeister & Wain a Copenhagen, dove fu completato. Entrò in servizio il 17 marzo 1943.
Dotata di quattro motori diesel Man a nove cilindri a due tempi ed equipaggiata con due eliche, la nave cisterna operava nel Baltico come rifornitrice di torpediniere e dragamine, ma in particolare dell’incrociatore pesante della Kriegsmarine tedesca «Prinz Eugen». Fu affondato da bombardamenti di aerei sovietici vicino a Esa di Hela l’8 aprile 1945: spezzata in due, la prora affondò alle 11.40 e la poppa alle 12.40.
Arrivo al punto di immersione
Arrivati sul punto, il relitto è segnalato da una boa e come riferito nel briefing, scenderemo in acqua in team composti da tre subacquei. Il mare è calmo e il suono della sirena azionata da Tomasz avvisa i subacquei che è arrivato il momento di saltare in acqua.
A breve il proseguimento…