Beuchat e la storia dell’apnea: dalla collaborazione storica con atleti di fama mondiale come Umberto Pelizzari e Loïc Leferme, fino al rilancio di attrezzature all’avanguardia nell’ultimo decennio. Scopri come il brand francese ha contribuito a “Senza Limiti”, il film ispirato alla vita di Audrey Mestre, fornendo attrezzature e consulenze per le riprese subacquee.
Il contesto storico dei record mondiali di apnea
Il titolo di “Le Monde” del 13 luglio del 2000 era “Loïc Leferme, mutante degli abissi. Con 152 metri in apnea l’atleta francese ha infranto il record del mondo “no limit”. Un’avventura in cui il corpo umano deve adattarsi alle leggi dell’ambiente, come un mammifero marino”.
In quel momento il record del mondo di apnea “no limit” (150 metri), era detenuto dal 24 ottobre 1999 dall’italiano Umberto Pelizzari.
Questi risultati sono stati ottenuti oltre alle grandi capacità dell’atleta anche grazie alla qualità delle attrezzature Beuchat.
Beuchat e il rilancio di attrezzature innovative per l’apnea
Vent’anni dopo, negli anni 2020, Beuchat ha rilanciato una gamma di prodotti specifici per l’apnea, come la muta Zento, la maschera Shark, la pinna Libeccio e la boa Focus. Questi prodotti rappresentano l’evoluzione tecnologica e l’attenzione ai dettagli che caratterizzano il marchio, consolidando la sua posizione di leader nel settore.
Beuchat e la collaborazione con il film “Senza Limiti”
Nel 2022 è uscito il film “Senza Limiti”, con la regia di David M. Rosenthal, visibile sulla piattaforma Netflix. Largamente ispirato alla storia vera dell’apneista francese Audrey Mestre, tragicamente scomparsa nel 2002 durante un tentativo di superare il record di profondità “no limits”.
Beuchat ha collaborato alla riuscita dell’operazione, fornendo attrezzature e le preziose consulenze di Stefano Moretto, Christophe Margnat e Cyrille Torres per la realizzazione di emozionanti immagini subacquee.
Beuchat ha aderito con entusiasmo a questa collaborazione che ha dato l’opportunità non solo di mettere in risalto il marchio e i prodotti, ma anche la passione e lo stretto rapporto con il mare, un universo stupendo ed affascinante, da esplorare e scoprire sempre con il massimo rispetto per la sicurezza.
Intervista a Stefano Moretto, direttore generale delle operazioni per Beuchat
Stefano, ci racconti in cosa consisteva il tuo ruolo?
Noi abbiamo lavorato a stretto contatto soprattutto con Stéphane Mifsud, apneista francese detentore di numerosi record del mondo di apnea ed ambasciatore di Beuchat. Lui è stato l’allenatore degli attori del film, come per esempio di Sofiane Zermani che in un mese di allenamento intensivo è riuscito a scendere ad oltre 30 metri di profondità. Certamente adattare il materiale così velocemente a diversi tipi di riprese non è stato per nulla facile, ma le sfide sono sempre stimolanti.
Dì la verità, ti sei divertito durante le riprese? So che fa parte del tuo lavoro, ma immagino che sia stato un piacevole diversivo, il contatto con un mondo completamente diverso. Raccontaci qualche aneddoto…
Certamente è stato divertente e diverso da altri tipi di esperienze fatte in passato, Netflix è sicuramente una grande organizzazione che lavora con molti professionisti per ottenere sempre il meglio ed il massimo in ogni momento dell’attività.
Come dicevo prima, ci sarebbero tantissimi aneddoti da raccontare, ma diciamo che il fattore tempo per trasformare degli attori in apneisti professionisti in poche settimane è stata la sfida più difficile.
Il film rievoca, in modo abbastanza esplicito, l’episodio tragico della morte di Audrey Mestre, episodio mai chiarito del tutto. Ti sei fatto un’opinione in merito?
Chiaramente ognuno può avere una sua idea e sono da ascoltare tutte, il film stesso prende posizione su questo tema così delicato, ma io preferisco non esprimere un’opinione in merito.
Quali prodotti Beuchat il film mette in evidenza?
Soprattutto ci siamo focalizzati sulla muta, sia per la nostra storia come inventori, ma anche perché era l’elemento più delicato per permettere ai diversi atleti di adattarsi al meglio alle condizioni in apnea. Abbiamo dovuto pensare agli apneisti uomini e donne ed alle diverse profondità e poi ci siamo occupati ovviamente anche di tutta l’attrezzatura dei subacquei di supporto all’operazione.
Come affrontereste, Beuchat e tu, il problema della sicurezza nell’apnea in assetto variabile?
Penso che il tema sia molto complesso perché da una parte spingere al massimo la capacità umane e quindi alcuni aspetti della ricerca umana in ambiente estremo è sicuramente sia ispiratore che utile per andare avanti nella ricerca, ma dall’altra parte poter effettuare dei test e/o delle sfide in condizioni di sicurezza garantita dovrebbe essere sempre un imperativo e questo non solo nell’apnea.
Amore, gelosia e apnea, una miscela letale. È l’inizio di un nuovo genere cinematografico?
Francamente non ho un’opinione in merito, perché non sono un esperto nel settore cinematografico, ma penso che in questo caso sia stata una soluzione prendendo spunto dalla realtà ed esagerando alcuni aspetti per rendere il tema dell’apnea più popolare. Mi sento di dire che se il risultato è stato raggiunto e nessuno è stato offeso penso che non possa che fare del bene un po’ di notorietà ad uno sport come l’apnea che oggi è ancora considerato uno sport di nicchia.
Il mondo dell’apnea è in crescita. Come te lo spieghi?
Secondo me, come dicevo anche precedentemente, l’apnea si sta evolvendo in una disciplina più aperta a tutti e meno esclusivamente dedicata alle grandi profondità da esplorare e battere. Infatti sempre di più si vedono corsi di apnea associati al benessere della persona, magari allo yoga, dalle tecniche di rilassamento fino alla sofrologia.
Mi piace citare ancora due esempi sia di sviluppo del mondo dell’apnea, sia di azioni per Beuchat nel mondo dell’apnea.
La prima è stata la collaborazione nel 2023 con la marca Dior. Lo stilista francese Dior in collaborazione con il marchio Beuchat ha presentato un set dedicato soprattutto all’apnea. Il set è composto dalla maschera Maxlux, modello emblematico dello specialista francese di attrezzature subacquee, questa maschera che offre una visione panoramica e una luminosità eccezionale, è caratterizzata da un volume molto basso che si adatta a tutte le forme del viso.
Confortevole, leggera e robusta, questa maschera è accompagnata da un boccaglio curvo modello Spy con la firma DIOR rivisitata. Combinando tecnicità e codici couture della Maison, questo set da immersione può essere completato con le pinne modello Libeccio cofirmate Dior e Beuchat, tipiche per la pratica dell’apnea.
Il secondo e ultimo esempio che vorrei citare è la nostra ambasciatrice, ovvero Ilaria Molinari, arrivata nel nostro TEAM alla fine del 2023 e con la quale stiamo sviluppando una serie di progetti per questo 2024.
Figlia di una biologa marina e di un appassionato di pesca, Ilaria ha una carriera da apneista ai massimi livelli. Classe 1978 è 3 volte Campionessa Italiana ed è titolare nella prima Nazionale femminile di Apnea, con la quale conquista un bronzo ai Mondiali di Apnea del 2001. Conquista 4 Record Italiani di Apnea Profonda tra il 2004 e il 2015.
Dal 2004 è istruttrice di apnea e dal 2014 insegna l’apnea anche indossando una coda da sirena e sensibilizzando alla protezione del mare. Infatti, è proprio grazie alla pratica dell’apnea che condivide l’amore per il mare, come dichiara in una recente intervista esclusiva per “il Pianeta azzurro”:
La passione per l’apnea nasce naturalmente dall’amore per il mare. Un profondista che non ama il mare non potrebbe mai fare questa attività, soprattutto a livello agonistico. A fronte delle emozioni meravigliose e indescrivibili sia fisiche sia mentali che regala, c’è anche una buona dose di allenamenti, fatica e un pizzico di rischio che sono giustificati solo da un immenso amore per il mare. Da qui nasce il mio interesse primario di tutelarlo e aiutarlo.
Ilaria Molinari