I primi di giugno è uscito su Netflix “Under Paris” (Sous la Seine), un film drammatico diretto da Xavier Gens. Da appassionati di subacquea ci tocca guardarlo, nonostante la locandina sia già molto indicativa: uno squalo grosso come un autobus a Parigi… non ci aspettiamo niente di buono.
La trama del film Under Paris
Anno 2021: la scienziata Sophia e la sua squadra seguono un raro squalo mako chiamato Lilith, che ha raggiunto dimensioni eccezionali. Durante il tentativo di prelevare un campione, il marito di Sophia e la squadra vengono uccisi. Sophia si tuffa per scoprire cos’è successo, ma rischia di annegare trascinata da Lilith, riuscendo a malapena a tornare in superficie, un’esperienza che la segna profondamente.
Anno 2024: Sophia lavora all’acquario di Parigi. L’attivista ambientalista Mika la informa che Lilith è risalita nella Senna. Sophia sa che Lilith deve essere riportata in mare prima che faccia altre vittime, specialmente con il Campionato Mondiale di Triathlon imminente. Con l’aiuto del capitano della polizia fluviale Adil, Sophia deve fermare Lilith prima che sia troppo tardi.
La trama di “Under Paris” si svolge dunque nella metropolitana parigina, dove un gruppo di squali mutanti si riproduce velocemente nelle catacombe e inizia a terrorizzare la città.
I protagonisti del film
Gli attori di “Under Paris” fanno del loro meglio per dare credibilità ai personaggi, nonostante la trama improbabile.
Bérénice Bejo interpreta Sophia. Nassim Si Ahmed interpresa Adil, il poliziotto fluviale in capo alle operazioni. La chimica tra i due attori principali è palpabile e aggiunge un tocco di umanità a una storia altrimenti dominata dai soliti effetti splatter tipici dei film squaleschi.
L’attivista Mika è interpretata da Léa Lévian.
Il team sviluppa una serie eccezionale di sequenze d’azione che sembrano veri e propri combattimenti corpo a corpo tra la polizia e lo squalo. Bérénice Bejo è molto convincente, e Nassim una vera star.
Fortunatamente, nessun nome d’arte si è rovinato la carriera prendendo parte ad uno di quei film abbassa-reputazione. Ricordiamo che Jason Statham perse un sacco di punti partecipando al film Shark – Il primo squalo.
Un altro film inutile sugli squali
Nel confronto con altri film sugli squali, “Under Paris” si posiziona in una categoria simile a pellicole come “Sharknado” e “Deep Blue Sea”. Mentre “Sharknado” è noto per la sua totale assurdità e per l’approccio volutamente ironico, “Deep Blue Sea” offre un’azione serrata con squali geneticamente modificati in un laboratorio sottomarino. Entrambi questi film condividono con “Under Paris” un approccio eccessivo e fuori dagli schemi, ma riescono a intrattenere grazie alla loro consapevole esagerazione.
Un film che invece affronta il tema della tutela degli squali con un tono più serio è “Shark, il primo squalo”, che pur avendo una premessa fantascientifica, riesce a bilanciare meglio l’elemento educativo con l’intrattenimento.
“Jaws”, il capolavoro di Steven Spielberg, rimane un punto di riferimento per il genere, riuscendo a spaventare il pubblico senza scivolare nel ridicolo.
Giudizio sul film Under Paris
“Under Paris” è un film che, nonostante le buone intenzioni di sensibilizzazione, si perde in una trama inverosimile e situazioni assurde. Resta comunque una visione piacevole per chi ama il genere e cerca un intrattenimento leggero, ma non offre nulla di particolarmente innovativo o memorabile rispetto ad altri film sugli squali.
Gli effetti speciali sono ben realizzati, e alcune scene di tensione risultano piacevoli per gli amanti del genere horror. Tuttavia, l’idea di squali che infestano la metropolitana di Parigi è a dir poco surreale per non parlare delle ultime scene del film (che non spoileremo qui).
“Under Paris” tenta di combinare elementi di diversi generi, ma nel farlo perde la sua identità principale di film sugli squali. La trama si concentra troppo sugli aspetti disastrosi, allontanandosi dal tema centrale degli attacchi degli squali, il che può risultare deludente per gli appassionati del genere. Inoltre, l’approccio serio e privo di autoironia rende il film meno godibile, soprattutto quando la trama presenta elementi che sfidano la logica. Se avesse abbracciato il suo lato assurdo e caotico, il risultato finale sarebbe stato probabilmente più divertente e avvincente per il pubblico, pur restando una sciocchezza.
Un film da vedere per chi cerca un mix di horror e avventura con un tocco di consapevolezza ecologica, ma che è meglio evitare se si preferisce un realismo rigoroso o una narrazione più seria e profonda.
Restano comunque 90 minuti di intrattenimento ‘gratis’ per gli abbonati di Netflix.
Uno dei più significativi tra i molti film horror di attacchi acquatici che hanno cercato di seguire la scia de “Lo squalo” di Steven Spielberg… Ma quando inizia l’inevitabile bagno di sangue, “Sotto Parigi” sembra prendere spunto dai film sugli attacchi di squali più caotici.
Un buon candidato come finalista tra i peggiori film di subacquea.