Nel mondo della subacquea esistono da anni fiere di settore che rappresentano un momento di incontro per migliaia di appassionati, dall’Eudi show, la più grande fiera italiana di subacquea in Italia, al Salon International de la Plongée, il Boot di dusseldorf fino al DEMA show di New Orleans.
Ma al giorno d’oggi le fiere di subacquea hanno ancora motivo di esistere?
Lo ammetto, sono un animale da fiera fin dai miei primi passi nel mondo della vendita.
Enciclopedie, segreterie telefoniche, articoli per la scuola, forniture per l’ufficio e ovviamente attrezzature subacquee, in questi anni, mi hanno visto partecipare, in questi anni, mi hanno visto partecipare a fiere nazionali ed internazionali durante tutta la mia attività professionale in varie vesti, regalandomi sempre fortissime emozioni.
Il contatto diretto alle fiere di subacquea rimane l’esperienza più emozionante
Il contatto con le novità, la curiosità del pubblico, la stretta di mano con l’amico che senti solo al telefono e il panino mangiato tra una chiacchiera e l’altra sono gli elementi che maggiormente contraddistinguono queste occasioni che, almeno nel passato, erano momenti importantissimi ed irrinunciabili.
Per non parlare dei dopo fiera, presso qualche trattoria tipica del luogo assaporando aromi inconsueti o lungo le strade di una nuova città da visitare.
Le migrazioni delle “tribù subacquee”
Le fiere movimentano migliaia di persone perché soddisfano le aspettative dei visitatori che passeggiano nei corridoi, tra gli stand, a contatto con chi quei prodotti li ha pensati, li produce, li usa o solo li commercializza.
Siamo mossi dal desiderio di trovare delle risposte, delle soluzioni oppure delle nuove idee da portare a casa. Passione o professione che sia, l’intensità è la stessa!
E poi ci piace farci riconoscere! In fondo siamo un po’ tutti membri di qualche “tribù”, con i colori e le insegne dei nostri club.
Non ci ferma nessuno!
Le emergenze sanitarie degli ultimi anni hanno messo in seria crisi questo modello e, come spesso capita, trovare formule vincenti alternative non è facile.
Un dato è certo. Negli ultimi 4 anni l’utilizzo di internet per formazione, informazione ed acquisti è cresciuto in maniera esponenziale.
L’ISTAT, nel suo report del 2023, rileva che oltre il 90% della popolazione nazionale tra i 16 e i 74 anni fa uso regolare di internet raggiungendo così la media europea.
Nuovi modelli di fiere interattive e multimediali
È pertanto impensabile oggi organizzare una manifestazione fieristica senza prevedere questi aspetti anche nei suoi risvolti virtuali, all’interno dello stesso contesto reale.
Ogni evento deve avere un argomento, un tema che, attraverso convegni, workshop, incontri e altre attività divulgative possa essere affrontato da esperti per poi essere affrontato e discusso da tutti i partecipanti. Presenti e lontani.
Questo è un approccio che condivido e che sempre più spesso vedo interpretare con nuovi strumenti tecnologici. Credo sia la strada giusta.
Ecco perché l’organizzazione di eventi fieristici, tra alti e bassi fisiologici, rimane il pilastro portante di ogni settore produttivo e commerciale.
Non si scappa, fiera sia!
La realtà virtuale può e deve aiutare la partecipazione ed il coinvolgimento emotivo e non può sostituire i profumi e gli umori che si respirano nelle fiere. Quei sorrisi sui volti delle persone li vedi solo tra corridoi e gli stand degli espositori.
E poi non mi priverei mai di un “Carry Wurst” al volo o di una sana tagliatella al ragù bolognese!
Orante Trabucco www.tre21.com / orante@tre21.com