È successo tutto per caso un sabato, verso sera, mentre pinneggiavo con calma lungo la barriera corallina di Kudarah Thila. Armato di una fotocamera Nikonos e di un kit close-up, tentavo da un po’ di persuadere un piccolo pesce pagliaccio a rimanere nel frame del mio obiettivo quando il mio buddy richiamò la mia attenzione per mostrarmi qualcosa nel blu.
L’arrivo dei maschi di tartaruga marina
Mi ci sono voluti alcuni momenti per comprendere la scena: otto o dieci tartarughe giganti, ognuna di almeno 80 kg, nuotavano verso di noi “sgomitandosi” vigorosamente. Erano tutti maschi: la coda pronunciata ed i ganci sulle pinne anteriori, indispensabili per l’accoppiamento, non lasciavano dubbi. Arrivato più vicino a noi, il branco si è aperto ed ho visto la femmina: era, ovviamente, la più grande ed aveva un maschio strettamente aggrappato alla schiena con il depositante rannicchiato sotto di lei. Ecco cosa stavano facendo! Si contendevano la posizione!
Immediatamente archiviato il pesce pagliaccio, rimossi al volo il supporto per il close-up dalla Nikonos e mi buttai nella mischia: l’occasione era troppo ghiotta ed io dovevo assolutamente immortalare l’azione che si stava sviluppando!
La competizione degli altri maschi
Fu subito chiaro che la coppia non avrebbe ricevuto alcuna cortesia dalle tartarughe “single”: con le bocche aperte e agitando le pinne all’impazzata (per quanto possa riuscire ad una targaruga, s’intende), tentavano con tutte le forze di far scendere il loro fortunato compagno dalla schiena della femmina e scivolare, non troppo discretamente, al suo posto.
I corteggiatori gli mordevano le pinne posteriori e la coda, mentre un altro colosso si sforzava con forza di insinuare la sua testa tra la pancia del maschio ed il grande carapace ricurvo della femmina. Altri, troppo eccitati per aspettare ancora, cercavano semplicemente di arrampicarsi l’uno sull’altro formando un’ammucchiata disordinata.
Questo sabato sera in acqua stava diventando più “hard” che in un bar per single! Il testosterone aveva ricaricato i maschi che non avevano mostrato alcun problema ad ingaggiare una battaglia del “tutti contro tutti” per ottenere le attenzioni di questa avvenente ragazza-tartaruga di almeno 100 kg.
Mi sentivo un po’ “guardone”… ad un incontro romantico fra lottatori di sumo però. Nonostante questo non avevo intenzione di perdermi lo spettacolo: pinneggiavo velocemente cercando di tenere il passo con questa magnifica mischia. La femmina sembrava fare tutto il lavoro: nuotava in coppia verso la superficie per respirare e poi si inabissava di nuovo con l’amante sempre a rimorchio che si limitava a stare aggrappato e a resistere ai pericolosi assalti degli altri corteggiatori.
Ad un certo punto lui non riuscì più a contenere la pressione dei concorrenti, la coppia si divise repentinamente e la palla di tartarughe esplose.
I maschi parevano impazziti: si affannavano febbrilmente per montarsi a vicenda senza accorgersi che la femmina se la squagliava indisturbata. Aveva oramai guadagnato la superficie e se ne andava nuotando più veloce che poteva lasciandosi dietro le pinne l’intero branco bollente.
Finita così? Di già? Sai quanto a lungo può durare la passione delle tartarughe?
La seconda immersione
Esausto sono riemerso e, dopo aver tolto la muta ed essermi asciugato, ho cambiato fotocamera. Ho montato un grandangolare, cambiato pellicola (pesante indizio in merito alla mia età), sorseggiato con tutto comodo un drink, infilato nuovamente la muta e, finalmente, mi sono immerso di nuovo… l’intera banda era ancora lì, più eccitata che mai!
Completamente rapito ho sparato l’intero rullino seguendo da vicino l’azione. Da troppo vicino!
Un addio obbligato, la coppia reclama la sua privacy
Dopo un po’ uno dei maschi si è stancato della mia indiscreta presenza e mi ha colpito violentemente al petto con una delle sue potenti pinne: avevo superato il limite ed il gruppo reclamava la sua privacy.
Rinunciando a malincuore all’inseguimento, osservai il gruppo di latin lover mentre si inabissava.
Poi, con la testa ancora piena di stupore e meraviglia, ho raggiunto di nuovo la riva ringraziando la Natura per avermi concesso un momento così raro e di selvaggia passione nel ricco mare delle Maldive … di 40 anni fa.
Articolo originale su ScubaZone 59
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