Con il termine generico di “gambero” si identificano varie specie di crostacei acquatici, appartenenti prevalentemente all’ordine dei Decapodi e marginalmente agli ordini degli Euphausiacea (Krill), Stomatopoda (canocchie), Mysida e Amphipoda. Viene inoltre utilizzato per indicare sia le specie marine sia quelle d’acqua dolce (p.es. famiglia Astacidae).
Nell’articolo ho cercato di inserire immagini di gamberi un po’ “particolari” e in genere molto diversi da quanto si aspetta il comune osservatore, animali dalle forme bizzarre difficilmente riconducibili al classico aspetto di un gambero e di fornire, per quanto possibile, le indicazioni per poterli individuare.
Come fotografare i gamberi
Fotograficamente, per riprendere questi crostacei, non si evincono particolari problemi; salvo riuscire a trovarli. In certi casi il ritrovamento è casuale, in altri occorre sapere dove cercare. Date le ridotte dimensioni dei soggetti si tratta di immagini ravvicinate e nell’attrezzatura può variare il tipo di ottica es. 60 o 100 mm. o focali maggiori; ma il resto è standard.
Nella foto di apertura lo spettacolare gambero arlecchino Hymenocera elegans (5 cm.). E’ un animale abbastanza difficile da incontrare anche se occupa un habitat molto esteso; infatti vive nelle zone coralline dell’Oceano Indiano e Pacifico, in Mar Rosso e dalle Coste Africane fino alle lontane isole della Polinesia, tutte le coste del continente Asiatico fino al Giappone e buona parte delle coste subtropicali e tropicali dell’Australia e tutti gli arcipelaghi e le isole incluse nel perimetro di queste terre.
Si nutre di stelle marine che tiene in vita mangiando le braccia e lasciando integro il disco pedale.
Lo scatto è stato realizzato a Tulamben – Bali – Indonesia – 60 mm. macro – 2 Flash.
In mare i fenomeni associativi sono molti e variegati. Le stelle marine spesso ospitano un gamberetto delle dimensioni di 1 cm. Periclemenes soror che, come si nota dalla foto, assume il colore dell’ospite. Vive nelle zone tropicali dell’Indo – Pacifico. Per trovarlo occorre guardare sotto alle stelle, perché in genere i gamberi stanno nella parte inferiore, poi però non bisogna dimenticare dopo aver scattato le foto, di rimetterle a posto accuratamente. Manado – Indonesia 100 mm. macro – 1 Flash.
Moalboal – Cebu – Filippine. Durban Hinge-beak Srimp è il roboante nome anglosassone che definisce piccoli gamberetti delle dimensioni massime di 4 cm., che la Scienza identifica come Rhynchocinetes durbanensis. Questi crostacei di solito si riuniscono in gruppi nelle grotte e cavità del reef. Nella foto si identificano gli stadi giovanili più piccoli e più chiari degli adulti.
Obiettivo 100 mm. macro – 1 Flash.
Periclemens brevicarpalis (Schenkel 1902), è un bellissimo tipo di gambero che vive nelle zone di reef, sempre associato ad anemoni e può raggiungere le dimensioni di 4 cm.
E’ presente nel bacino Indo – Pacifico tropicale.
Moalboal – Cebu – Filippine – 60 mm. macro – 2 Flash.
Capita spesso, lungo le pareti, di incontrare grappoli di coralli bolla Pleurogyra sinuosa, già di per se molto interessanti sotto il profilo fotografico ma, soffermandoci a guardare attentamente, molte volte troveremo un piccolo crostaceo trasparente delle dimensioni di 2 cm., con sottili linee viola che contornato zampe e chele. Si tratta del gambero Vir phlippinensis, un “personaggio” che vive simbioticamente col corallo bolla e occupa un areale che va dall’Indo – Pacifico Tropicale, al Myanmar, al Giappone fino al Nord Australia. Malapascua – Visayas – Filippine – 60 mm. macro – 2 Flash.
Una location che non si deve mai mancare di controllare sono i coralli a frusta, ci si può trovare di tutto, gamberi compresi.
Nella foto 6 uno splendido esemplare di Tozeuma armatum che deve essersi posato da poco sul corallo, dal momento che non ha ancora adattato la colorazione del mantello a quella dell’ospite.
Questo decapode raggiunge le dimensioni massime di 5 cm. ed è diffuso in un habitat alquanto vasto: Indo – Pacifico Occidentale, Mar Rosso, Sud Africa, Indonesia, Filippine, Nuova Caledonia e Giappone. Kapalay – Malaysia – 60 mm. macro – 2 Flash.
E sempre su un corallo a frusta una sorta di piccolo alieno delle dimensioni massime di 1,5 cm. Dasycaris zanzibarica, questo strano gambero ha la capacità di assumere perfettamente il colore del suo ospite. Occupa un areale che comprende l’Indo – Pacifico tropicale, Zanzibar e il Giappone. Dumaguete – Filippine – 60 mm. macro – 2 Flash.
Periclemenes kororensispuò essere definito il gambero del corallo fungia, col quale vive simbioticamente. Raggiunge le dimensioni di 4 centimetri ed occupa un areale che va dall’Indo – Pacifico Tropicale, all’Indonesia, Filippine e isole Marshall. E’ un “personaggio” alquanto strano, con il corpo bicolore e lunghissime chele trasparenti. Moalboal – Cebu – Filippine – 60 mm. macro – 2 Flash.
Questo tipo di mantide (foto 9) Lysosquilloides sp. è una sorta di “mostro marino”, in estensione raggiunge i 25 centimetri ed è molto aggressiva; con gli arti raptatori può ferire seriamente la mano di un uomo. Stretto di Lembeh – 60 mm. macro – 2 flash.
E per terminare l’articolo, ma certamente non l’argomento, una specie di “virtuosismo”, non tanto per il livello fotografico, quanto per la fortuna di essere riuscito ad avvicinarmi così tanto ad un esemplare di Odontodactylus scyllarus, che tiene tra le chele le proprie uova. Si tratta di una canocchia pavone (Linnaeus 1758); conosciuta anche come gambero mantide o mantide pavone.
Raggiunge le dimensioni di 18 cm. ed è presente nella regione Indo – Pacifica, da Guam all’Africa orientale. Kapalay – Malaysia – 60 mm. macro – 2 Flash.
Parleremo in altra occasione di senso dell’inquadratura, vorrei comunque far notare che, ove possibile ed utile, nelle immagini di questo articolo, si è fatta la scelta di lavorare sulla diagonale del fotogramma.
Foto di Claudio Ziraldo
Ricerca tassonomica di Alessandro Ziraldo