Il Mar Mediterraneo è da decenni una destinazione turistica popolare, con una storia importante e paesaggi suggestivi che attirano visitatori da tutto il mondo.
Più che uno sfondo da cartolina per una vacanza, il Mediterraneo è stato al centro della civiltà per millenni come vitale rotta commerciale e fonte di sostentamento per le numerose comunità circostanti. Confinante con Europa, Africa e Medio Oriente, le testimonianze dei viaggi commerciali e del conflitto sono in fondo al mare; affascinanti relitti attirano subacquei in varie destinazioni tra cui Malta e Cipro.
Connessioni storiche con le migrazioni di specie marine
L’attività umana ha un impatto duraturo sul nostro pianeta, come dimostra l’evoluzione del Mar Mediterraneo e dei suoi abitanti. Il completamento del Canale di Suez nel 1869 ha aperto il Mediterraneo al resto del mondo, facilitando un flusso di scambi commerciali più efficiente verso e fuori dall’Europa. Mentre questi cambiamenti hanno avuto un impatto visibile sul mondo in superficie, hanno anche influenzato profondamente il mondo sottomarino, con specie marine che seguivano navi portacontainer mentre navigavano tra gli ecosistemi del Mar Rosso e del Mediterraneo.
Le acque calde e la salinità più elevata del Mar Rosso forniscono un ambiente favorevole per una vasta gamma di specie marine. Di conseguenza, la migrazione più diffusa della vita marina avviene dal Mar Rosso al Mediterraneo, un fenomeno noto come Migrazione Lessepsiana. Oltre 300 sono migrate nel Mediterraneo, provocando cambiamenti sostanziali all’ecosistema. Il più noto di questi migranti è il famigerato pesce leone.
Una splendida specie invasiva
I subacquei conoscono bene la straordinaria bellezza del pesce leone, decorato con spine simili a piume rinomate per il loro veleno doloroso. Questi pesci sono endemici di molte parti del mondo, tra cui l’Indo-Pacifico e il Mar Rosso, e vengono spesso avvistati durante le immersioni o lo snorkeling in queste aree. Ma cosa accade quando un pesce velenoso che si riproduce molto velocemente entra in un nuovo ecosistema?
Quando il pesce leone fu accidentalmente introdotto nell’Atlantico occidentale e nei Caraibi, divenne rapidamente la specie più invasiva della regione. Le femmine di pesce leone producono 2 milioni di uova all’anno e depongono ogni quattro giorni. Questa incredibile velocità di riproduzione in aree prive di predatori naturali ha portato a una robusta popolazione di pesci problematici. I pesce leone minacciano l’intero ecosistema corallino e l’oceano nutrendosi di pesci di reef più piccoli e giovani.
Se l’invasione di pesci leone è stata così dannosa nei Caraibi da ispirare corsi di caccia al pesce leone, che speranza ha il Mediterraneo? È interessante notare che, sebbene la migrazione lessepsiana sia iniziata con il completamento del Canale di Suez, il pesce leone è diventato un problema nel Mediterraneo solo negli ultimi anni a causa dell’aumento della temperatura dell’acqua.
La Commissione europea ha lanciato l’allarme sul pesce leone nel 2015, dando il via a sforzi per apprendere dagli scienziati coinvolti nella rimozione del pesce leone nel Atlantico occidentale. Tuttavia, sono stati pochi gli sforzi per riferire sull’invasione del pesce leone nel Mediterraneo, portando il caporedattore dell’Underwater Photography Guide, Nirupam Nigam, a visitare la regione per scoprire in prima persona quanto sia grave il problema.
La scoperta sconcertante di un subacqueo
Nell’estate del 2022, Nirupam preparò la sua attrezzatura da sub e si recò sulla Riviera turca per immergersi nelle acque della costa licia per vedere cosa avrebbe potuto scoprire. La cittadina di Kas è il fulcro della subacquea in Turchia, ed è qui che Nirupam si avventurò su una barca subacquea per tuffarsi nelle acque cristalline del Mediterraneo. Il primo sito di immersione corrispose alle sue basse aspettative, presentando per lo più una topografia drammatica e priva di vita. Con una storia di pesca lunga molti secoli, Nirupam si aspettava che il Mediterraneo avesse pochi pesci e purtroppo scoprì di avere ragione; l’unico posto dove aveva visto meno pesci era il Golfo del Maine.
Immergendosi ulteriormente, Nirupam notò “piccole ombre nere del diametro di un pallone da basket” che emergevano dalle profondità. Si avvicinò a loro mentre fluttuavano nel blu; riconobbe le familiari spine e le striature del pesce leone e rimase scioccato nel vedere decine di esemplari. I pesci si girarono e aprirono le loro spine in segno di avvertimento. Alcuni pesci leone si avvicinarono incuriositi dal loro stesso riflesso nella cupola della videocamera subacquea.
Procedendo con l’immersione, Nirupam si rese conto che i pesci leone erano ovunque; era una situazione drasticamente diversa dall’invasione nei Caraibi. Sembrava che il pesce leone fosse la specie marina predominante nelle acque intorno a Kas.
Più che di invasione, si tratta di vera e propria sostituzione.
Conclusioni
I subacquei testimoniano l’evoluzione e l’adattamento costante degli ecosistemi nei nostri mari e possono avere un impatto significativo documentando e condividendo le loro storie. Sebbene Nirupam abbia effettuato solo poche immersioni in una piccola regione del Mediterraneo, anche prove aneddotiche di una profonda invasione di pesce leone sono sufficienti per considerarne conseguenze e implicazioni.
Come possiamo contribuire a ristabilire l’equilibrio e correggere questo sbilanciamento nel Mar Mediterraneo?
I subacquei e gli apneisti possono aiutare a creare programmi per catturare e mangiare il pesce leone, così come hanno fatto nei Caraibi. Istituire pescherie per catturarli nel Mediterraneo e fornire un’ottima fonte di proteine alla regione. Tuttavia, è complicato, se non impossibile, per l’uomo intervenire efficacemente in un’invasione in corso attraverso il Canale di Suez. Il tempo ci dirà come l’invasione del pesce leone influenzerà il Mar Mediterraneo; come dice il personaggio Dr. Malcolm, “La vita trova una via”.
Testo e foto di Nirupam Nigam
Per ulteriori letture:
https://www.bluewaterdivetravel.com/best-scuba-diving-world
https://www.bluewaterdivetravel.com/top-dive-sites-in-the-world
https://www.bluewaterdivetravel.com
Nota di ScubaPortal riguardo all’invasione del pesce leone nel Mediterraneo
L’invasione del mediterraneo è determinata dall’arrivo di due specie aliene, la Pterois miles originaria del Mar Rosso e presumibilmente lessepsiana cioè che arrivi dallo stretto di Suez, ed la Pterois volitans, che è una specie indo pacifica, presente Mediterraneo perché rilasciata da acquariofili.