Un subacqueo ricreativo ha recentemente effettuato l’immersione della vita nei fondali marini della costa nord-orientale della Sardegna.
Nelle acque di Arzachena, non lontano dalla riva, è stato ritrovato un vasto deposito di antiche monete di bronzo risalenti all’epoca dell’imperatore romano Costantino il Grande. La scoperta ha suscitato grande eccitazione, poiché ora c’è la speranza di individuare i resti della nave da cui provengono queste preziose monete.
Il ritrovamento rappresenta l’inizio di un’indagine più approfondita
Il subacqueo, che ha preferito mantenere l’anonimato, ha prontamente segnalato la sua scoperta alle autorità competenti, portando alla mobilitazione di un’ampia squadra di esperti. L’indagine sottomarina è stata condotta congiuntamente dall’Unità Archeologica Subacquea del Ministero della Cultura italiano, dall’Unità di Protezione del Patrimonio Culturale della Sardegna e da unità subacquee dei Carabinieri e dei vigili del fuoco. Inoltre, sono stati coinvolti la polizia di stato e le autorità portuali.
Tesoro numismatico sommerso dal valore inestimabile
Le squadre di subacquei hanno individuato due gruppi di monete in una vasta zona sabbiosa, che presumibilmente avrebbe potuto proteggere i resti del relitto per oltre 1.700 anni. L’entità del tesoro numismatico è ancora da determinare, ma le prime stime basate sul peso suggeriscono che potrebbe contenere tra le 30.000 e le 50.000 monete romane, una cifra significativamente superiore a quella di quasi 23.000 monete dello stesso periodo trovate in Gran Bretagna dieci anni fa da un cercatore di metalli con il rilevatore di metalli.
Monete di bronzo “eccezionali e rare”, ottimo stato di conservazione delle monete ritrovate in Sardegna
Ciò che rende questo tesoro ancora più straordinario è lo stato di conservazione delle monete. Quasi tutte sono state descritte come “eccezionali e rare”, con solo quattro di esse danneggiate ma ancora leggibili. Le monete in questione, conosciute come “follis,” risalgono al periodo compreso tra il 324 d.C., l’anno della morte dell’imperatore romano Licinio, e il 340 d.C. Questo arco temporale copre i regni di Costantino il Grande e suo figlio Costantino II. Un dettaglio degno di nota è che durante questo periodo, i due Costantini avevano cercato di introdurre monete di bronzo di maggior valore chiamate “centenionales,” ma nessuna di queste è stata trovata in questa scoperta.
L’importanza storica del ritrovamento delle monete romane in Sardegna
Queste monete provengono da quasi tutte le zecche dell’Impero Romano attive in quel periodo, con alcune eccezioni. La scoperta ha il potenziale per gettare nuova luce sulla storia dell’isola della Sardegna e sull’Impero Romano. Il recupero e la conservazione delle monete sono ora in corso, con la speranza che possano fornire informazioni preziose sulla storia di quei tempi.
Al momento si considera la possibilità di ritrovare il relitto che probabilmente è rimasto protetto dalla sabbia.
Guarda il video del ritrovamento delle monete romane in Sardegna
Il patrimonio sommerso della Sardegna
Luigi La Rocca, direttore generale della SABAP (Superintendenza per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio) ha dichiarato che questa scoperta rappresenta uno dei ritrovamenti numismatici più importanti degli ultimi anni. Ha enfatizzato l’importanza di proteggere questo fragile patrimonio sottomarino minacciato da fenomeni naturali e azioni umane. Le unità archeologiche del ministero impiegheranno “metodologie e tecniche avanzate di recupero e conservazione” per preservare e studiare il sito e i suoi contenuti.
Questo ritrovamento ci ricorda quanto ricco e prezioso sia il patrimonio archeologico nascosto sui fondali marini. Le future ricerche e il restauro delle monete promettono di svelare ulteriori dettagli sulla storia di questa affascinante regione.