Programmando le proprie vacanze subacquee un fotosub perde molto tempo a scegliere il luogo, con che centro immersioni appoggiarsi ecc…
A terra o in crociera?
Il primo dilemma che può nascere nella testa del fotosub è: scelgo un hotel a terra o una crociera subacquea?
Entrambe le soluzioni hanno pro e contro, sicuramente con una crociera subacquea vai a toccare diversi punti di immersione anche distanti senza mai o quasi mai ripeterne una, mentre partendo da terra si visita uno specchio di mare più ristretto ed è facile che si ripeta un punto d’immersione.
Andando in posti nuovi si è spinti a settare la macchina e a scattare in modo più standard perché non si vuole perdere la fotografia sperimentando tecniche diverse, invece andando più volte in un punto d’immersione lo si inizia a conoscere e a sapere per esempio dove è una stazione di pulizia o a che ora arrivano determinati pesci inoltre avendo già in archivio le foto dei vari animali e coralli possiamo anche sperimentare a testa libera o a concentrate tutta l’immersione su uno o due punti per realizzare l’immagine che abbiamo in testa.
Personalmente amo conoscere bene un fondale così da potermi concentrare su quello che voglio fotografare, sarà anche un po’ di abitudine lavorativa scattando anche immagini pubblicitarie in cui ci si concentra sulla realizzazione di un’idea.
Prepariamo l’attrezzatura
Una volta arrivati nella nostra stanza di hotel o della barca è una buona idea “sequestrare” un angolo per creare una piccola stazione di ricarica batterie, dopo essersi impossessato di quest’angolo con somma gioia della moglie, recuperiamo un tavolino o anche uno spazio a terra usando un asciugamano o una stuoia dove sistemare tutta la nostra attrezzatura fotosub così da vedere se c’è tutto e poter iniziare ad assemblare con calma facendo i dovuti check. Non è detto che quello che funzionava a casa poi funzioni perfettamente una volta arrivati, purtroppo la legge di Murphy è sempre in agguato, meglio scoprire l’inghippo in stanza che al mattino al diving.
Controlliamo che le batterie della macchina e dei flash siano cariche e ci sia la scheda bella libera sulla macchina … sembrano consigli stupidi, lo so, ma ho perso il conto di quante volte è successo durante i corsi che qualcuno si scordasse la scheda o si scaricasse la batteria della macchina in immersione.
Consiglio sempre di preparare la macchina fotografica la sera prima dell’immersione perché se ci dovessero essere problemi, anche solo banalmente una batterie che non si è caricata, siamo in tempo per risolvere il disguido. Invece la preparazione al mattino non ci potrebbe dare abbastanza tempo per essere operativi.
L’immersione
Seguiamo bene il breafing e guardiamo bene l’eventuale disegno del fondale dell’immersione sia per capire dove e a che profondità potremo trovare i soggetti più interessanti e per questo soffermarci il più possibile. Ma il conoscere l’immersione ci permette anche di tornare alla barca o al punto di uscita anche nel caso perdessimo il gruppo o la guida.
Per un fotosub il massimo è poter scendere con il proprio compagno ma nel caso dovessimo scendere in gruppo e nel diving non sono avvezzi ad avere fotosub perciò semmai ci troviamo un po’ di casino in acqua conviene stare in cosa al gruppo e decidere se stare qualche metro sopra o qualche metro sotto, sempre se i questo caso il nostro brevetto e capacità c’è lo permettono e prima di scendere comunque accordatevi con la guida così non rischiate rimproveri.
Contattare il diving prima del viaggio per spiegare le proprie esigenze per foto e video subacquei
Un altro consigli nel caso non conosciate il diving è ancor prima di partire di contattarli spiegandogli le vostre esigenze così da averle messe nero su bianco e non trovarsi in loco con brutte sorprese con eventuali guide troppo zelanti o che non hanno mai guidato per fotosub.
Un fotosub ha esigenze molto particolari e in alcuni posti del sud-est asiatico ci sono molto guide specializzate che all’occorrenza fanno da assistenti al fotografo
In altre località invece sono più abituati ad un turismo subacqueo, perdonatemi il termine, “standard” e quindi non capiscono la nostra necessità di stare diversi minuti su un soggetto anche di pochi millimetri.
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