Una meravigliosa grotta sommersa profonda trenta metri è stata scoperta in Puglia, a Santa Maria al Bagno. Battezzata “La Conca”; sebbene la scoperta risalga al mese di Gennaio, solo nel mese successivo è stata inserita nell’apposito registro delle grotte naturali.
Il nome dato al sito è stato ispirato proprio dal modo in cui la grotta è stata trovata. Seguendo una conca a ridosso della bassa scogliera in località “Pizzo delle Cozze”, gli specialisti hanno percorso un passaggio sottomarino di circa 30 metri, incontrando pesci rossi e banchi di oloturie. Questi ultimi sono molluschi noti per stanziare dove le acque sono pulite e piene di nutrienti.
L’importanza della biodiversità nelle grotte
Le oloturie, dette anche cetrioli di mare, assolvono importanti funzioni ecosistemiche. Esse hanno un ruolo fondamentale nel riciclo di sostanze nutritive che possono, a loro volta, alimentare alghe e coralli e possono avere un ruolo attivo nel difendere le barriere coralline dall’acidificazione degli oceani.
Tuttavia questi animali sono diventati vittime di pesca sconsiderata, dapprima in Oriente, dove vengono alcune varietà vengono considerate prelibatezze stimabili fino ai 600 dollari al kg, ma più recentemente anche in Europa che potrebbe causare l’estinzione dell’oloturia nel Mediterraneo.
La grotta sommersa in numeri
I sub hanno misurato la grandezza della grotta, pari a 15 metri, con un ingresso largo più di 10 metri ed alto 5. Il laminatoio è largo 4 metri e lungo 10.
Una bellissima scoperta anche considerata la vastità della flora trovata una volta effettuata la prima immersione.
L’area marina in cui è allocata la grotta, Santa Maria al Bagno, nel 272 a.C venne dotata di un porto detto Emporium. Qui ha potuto operare il gruppo dei sub leccesi, dove spicca la grotta Béngasi tra una moltitudine di tunnel e cavità.
Avevamo già parlato in passato di una grotta in Puglia, ovvero della più profonda della Regione, tuttavia quando si scopre una nuova meraviglia naturalistica è bene annunciare la notizia.