TITOLO: Trilaminato o neoprene? Parte 2a
IL TRILAMINATO
In tempi più recenti, nella subacquea ricreativa e tecnica, sono stati introdotti tessuti composti destinati alla sola tenuta stagna che permettono al praticante l’isolamento termico attraverso l’uso di “pigiamini” o “tute” in filati di origine sintetica come il “Pile” ad esempio, il “Thinsulate©” oppure il “PrimaLoft©”. Parlerò di questi ultimi materiali tecnici nei prossimi articoli e degli usi e costumi messi in atto dai praticanti.
Il trilaminato altro non è che un tessuto multistrato derivato dall’accoppiamento di 3 pannelli.
Quello interno dovrà favorire la vestizione ed essere antibatterico allo scopo di contrastare contaminazioni e odori sgraditi.
Il pannello esterno dovrà essere resistente all’usura e al deperimento da utilizzo. Potrà essere rinforzato da pannelli aggiuntivi in materiali come la Cordura© o il Kevlar© nei punti di maggior sfregamento quali le spalle, i gomiti, le ginocchia e la schiena.
Tra i 2 pannelli, come in un sandwich, lo strato centrale avrà la particolarità di essere impermeabile. A questo scopo vengono usati strati di gomma butilica o di poliuretano.
Nella lavorazione di una muta stagna in trilaminato la cucitura passante dei vari tagli è inevitabile se si vuole fornire al capo struttura e resistenza. Tali cuciture dovranno ovviamente essere rese impermeabili. Normalmente 2 sono le tecniche usate.
La più rapida ed economica è la nastratura che consiste nell’applicazione di un nastro termosaldante lungo tutte le cuciture allo scopo di sigillarle. Il limite di questa tecnica è che la colla del nastro tende a cristallizzare col tempo e, lentamente, a perdere elasticità e quindi impermeabilità.
La tecnica che garantisce nel tempo maggiori performance di resistenza, impermeabilità ed elasticità è quella che prevede l’applicazione manuale di un collante uretanico meglio conosciuto come “Aquasure©” lungo tutti i punti di cucitura passante. Questo metodo richiede più tempo nella confezione del capo che inevitabilmente inciderà sul prezzo di acquisto finale.
Nel prossimo articolo analizzerò come le differenze tra il neoprene e il trilaminato incidono sull’uso della muta.