Nel 1972 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava il 5 giugno come Giornata Mondiale dell’ Ambiente (in Inglese World Environment Day o WED) con lo scopo di ricordare a tutti che abbiamo un solo pianeta sul quale è un obbligo vivere in modo sostenibile, in armonia con la Natura, pena la distruzione delle risorse che ci permettono d vivere.
A breve distanza di tempo, l’8 giugno si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani (World Ocean Day), nell’anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro (1992), occasione per riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci e il dovere che incombe su ogni individuo e sulla collettività di interagire con gli oceani in modo sostenibile, affinché siano soddisfatte le attuali esigenze, senza compromettere quelle delle generazioni future.
E tutti gli altri giorni?
Sappiamo da tempo che esiste un problema, che le abitudini della cosiddetta specie intelligente stanno modificando il clima del pianeta ed erodendone le risorse, stanno provocano l’estinzione di molte specie e di intere comunità biologiche. Lo sappiamo da tempo, ma in tutto questo tempo non abbiamo fatto altro che rimandare la soluzione del problema.
E potrebbe non essere tardi, la naturale resilienza delle biocenosi potrebbe aiutarci, ma è tempo di agire.
Perciò mi ripeto: e tutti gli altri giorni?
È positivo avere una giornata dell’ambiente o degli oceani, ma se non impariamo a impegnarci, a fare qualcosa ogni giorno per la salvaguardia del nostro Ambiente, dei nostri Oceani, rischiamo di non avere più niente da celebrare.
”Giornata degli Oceani? Se mi ricordassi cos’erano ‘sti Oceani”.