Ha destato scalpore e indignazione la recente notizia del ritrovamento, in Sardegna, del cadavere di un tursiope ucciso dai bracconieri con una tipica mutilazione, l’asportazione del filetto, cioè della muscolatura laterale alla colonna vertebrale. E che se ne faranno del filetto di un delfino? Semplice, viene venduto a caro prezzo, esiccato e affettato, da alcuni ristoranti come mosciame o musciamme.
Va detto che esiste una versione legale del mosciame fatto con filetti di pesce, di solito tonno. Come va detto che in periodo di libera pesca al delfino, molti pescatori conservavano il mosciame come piatto tradizionale. Adesso i delfini sono protetti. Ma malauguratamente il fascino del proibito (e la disponibilità economica) portano qualcuno a ricercare il mosciame di delfino. E così, per la legge della domanda e dell’offerta, può capitare di imbattersi in delfini con questa strana mutilazione. E in ristoratori senza scrupoli, che offrono a 200 e più €/kg la… delikatessen proibita.
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