Ve lo dico subito. Bisogna essere di mente aperta per capire una relazione come quella che sto per descrivervi..Un’amicizia speciale più che un amore, ma si sa, giudicare dalle apparenze è sempre più facile che fermarsi a guardare.. Citando liberamente il genio di Mel Brooks, lasciate che vi racconti.. Alpheus e gobidi, una relazione più stabile che mai, che perdura da tempo immemore ormai. Ma dato che quando gli scienziati parlano, sembrano tutti blabla senzasenso, incominciamo dal principio. Questa ‘amicizia’ speciale è chiamata in biologia simbiosi, ovvero un rapporto tra organismi, solitamente di specie diversa, che vivono a stretto contatto l’uno con l’altro. Il rapporto è talmente consolidato che le loro vite sono migliori insieme di quanto lo sarebbero se vivessero separati. Solitamente la simbiosi è vantaggiosa per entrambi gli elementi della coppia ma poiché in natura le parole ‘sempre’ e ‘mai’ non hanno nessun valore, indovinate? Ce n’è per tutti i gusti. Ci sono vari tipi di simbiosi e poveri loro, non sempre i membri della coppia ne traggono beneficio. Sono tre le tipologie di simbiosi principali:
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- +/+ dove entrambi gli organismi traggono beneficio dalla convivenza,
- +/- dove uno dei due è completamente all’oscuro di quello che succede e/o non ci può fare nulla e quindi gli va storta, mentre l’altro se ne approfitta subdolamente
- +/0 dove uno dei due se la gode senza procurare danno al compagno d’avventura
Io, che sono una persona positiva, mi concentrerò su quella +/+. Alpheus è un genere di Crostacei di piccole dimensioni, gamberetti a dirla tutta, che appartiene alla famiglia degli Alpheidi, chiamati anche gamberi pistoleri. Riescono a produrre un suono simile ad uno schiocco, che generano grazie ad un particolare movimento delle chele. Quanto sono tosti. I gobidi invece, comunemente chiamati ghiozzi, sono un genere di pesci marini che abitano il fondo. A parte l’evidente differenza strutturale dei due animali, uno è grande dieci volte l’altro. Ora, perché due animali così differenti dovrebbero vivere insieme? Dovete sapere che la natura non fa mai nulla a caso e se questi piccoli amici, la strana coppia, sono coinquilini, un motivo ci deve essere… c’è sempre! Al contrario della maggioranza dei comportamenti umani, nel mondo animale, un motivo c’è sempre. I due organismi quando sono indipendenti vivono entrambi nascosti, il gamberetto in tane scavate nella sabbia, il gobide in piccoli rifugi di fortuna, nelle spaccature della roccia o del reef. Il piccolo gambero è un costruttore nato. Con le sue chele sposta con infinita precisione sabbia e sedimento costruendo cunicoli, indefesso, come se non ci fosse un domani sulla terra. Muovendo di continuo la sabbia impedisce che alghe o batteri si depositino nella casa sotterranea dove vive. È però, ahimè, cieco come una talpa! Il gobide invece, con i suoi grandi occhi sporgenti, è attento a qualsiasi movimento circostante, tenendo sott’occhio con attenzione tutto quello che accade intorno a lui è pronto a ritrarsi nel suo rifugio al primo segno di pericolo. Ma gli fa schifo costruire tunnel. Tipo davvero davvero schifo!!! Ecco allora che subentra la simbiosi, la convivenza, non forzata ma scelta, di due animali con un piccolo difetto ciascuno, che decidono di aiutarsi, completandosi a vicenda.. Badate bene, è l’evoluzione che li ha portati a ‘scegliersi’, non è puro altruismo per come lo vediamo noi. Non bisogna mai vedere negli animali il nostro modo di vedere le cose, è ingiusto e per di più fuorviante. Per capirci, quelli che mettono i cappottini con gli Swarowski ai cani. Tornando a noi, il gobide resta davanti all’entrata del cunicolo e fa la guardia, restando sempre in comunicazione con il gamberetto attraverso movimenti più o meno frequenti della coda, una sorta di codice morse. Il gamberetto, che sta subito dietro, comunica con il pesce attraverso un contatto di tipo fisico, stabilito attraverso le antenne. Al minimo segnale d’allarme i due schizzano all’interno del loro rifugio comune, al sicuro. E ci restano. Fino a nuovo ordine, anche per delle ore! Chiunque abbia tentato di vederli in azione si può essere addormentato aspettando. E anche se cosa facciano in tana, di preciso, non è conosciuto, poco importa..ognuno a casa sua fa quello che vuole. La simbiosi va alla grande, parafrasando Woody Allen nel suo film ‘Whatever works’..basta che funzioni. Considerate che esistono più di 500 specie di Alpheidi, la maggior parte dei quali non sono simbionti. Quindi, non tutti gli Alpheidi sono simbionti, ma quasi tutti i simbionti sono Alpheidi. Capito? Si, anche se non avete capito è lo stesso, volevo solo torturarvi un po’. Come potete vedere l’amicizia, come d’altronde l’amore, non ha né occhi né orecchie. Direi ‘cieca’, ma non vorrei urtare la sensibilità di nessuno dei gamberetti presenti. Anche perché deve essere stata dura per mamma Alpheus accettare per il figlio, un amichetto così ingombrante..