Per tutti quelli che a sentir pronunciare ‘Grey’ pensano prima a Christian che a Dorian, sappiate che vi odio. Profondamente. Però in questo contesto, e me la sono cercata, che voi sappiate chi è Christian Grey mi fa anche un po’ comodo. Oggi, infatti, si parla di sesso! Degli squali, non vi fate venire gli spasmi. L’accoppiamento di questi splendidi animali è infatti, come dire..un po’ violento. Niente frustini o catene ma credetemi..loro sì che le sanno fare, certe cose.
Prima di entrare nel dettaglio, pervertiti che non siete altro, dovete avere un po’ di pazienza.
Incominciamo dal principio. Prima di guardargli sotto la gonna, a questi squali toccherà offrirgli una cena..
Questi splendidi animali, insieme a mante, trigoni e aquile di mare, che altro non sono che squali piatti, appartengono alla classe Condritti, ovvero i pesci cartilaginei. Il loro scheletro infatti è interamente costituito di cartilagine, che li rende elastici e indistruttibili. Non sorprende che siano sulla faccia della terra da quasi 400 milioni di anni e che abbiano sotterrato anche i dinosauri.
Si riconoscono dai pesci ossei, ovvero tutti gli altri, dal fatto che..eddai, avrete visto uno squalo almeno una volta nella vita! Anche solo in un documentario va bene..gli squali hanno la faccia da squali.
Bocca ventrale, branchie ben in vista sui lati del capo subito dietro agli occhi, coda asimmetrica (un lobo è genericamente più lungo dell’altro) centinaia di denti, sguardo minaccioso..si quelli, gli squali.
E adesso che abbiamo almeno capito di chi si parla è possibile entrare un pochino di più nella loro intimità.
Tutti gli squali, più di 500 specie, sono gonocorici ovvero possiedono sessi separati, con un individuo che è o solo maschio o solo femmina. Questa condizione si contrappone all’ermafroditismo dove un singolo organismo presenta in contemporanea sia il sesso maschile che quello femminile. Chissà le litigate che si fanno quei due.
Tornando a noi quindi, essendo loro strettamente gonocorici, abbiamo squali maschi e squali femmine.
E come si fa a riconoscere uno dall’altra? Prima che incominciate a ridacchiare e vi lanciate in battute imbarazzanti ve lo spiego io. Guardando la struttura generale di uno squalo si noterà la presenza di un consistente numero di pinne: quelle pari, se ne troviamo due dello stesso tipo su entrambi i lati simmetricamente, e quelle impari nel numero di uno, la pinna dorsale, la seconda pinna dorsale e quella caudale. Nella parte ventrale, la pancia per intenderci, troveremo nell’ordine, dalla testa alla coda, pinne pettorali, pinne pelviche e pinne anali. Guarda tra le pinne pelviche e ti dirò chi sei. È lì infatti che possiamo capire se uno squalo è un maschietto o una femminuccia..e alziamola questa gonna! Nel maschio sono presenti due pterigopodi o emipeni, delle strutture tubulari che usano per fecondare la femmina la quale, alla vista, mostra solo un moderato taglio verticale chiamato cloaca. Mentre in quest’ultima non ci sono variazioni nella dimensione o nell’estetica degli organi sessuali, per quanto riguarda il maschio invece, i due pterigopodi cambiano dimensioni durante il corso della vita. Queste strutture si allungano e calcificano, indurendosi, ed una volta raggiunta la maturità sessuale superano la lunghezza delle pinne pelviche. Ad uno sguardo distratto quindi, un maschio giovane può sembrare una femmina. Ora, non fate finta di non aver notato che ho detto che gli individui maschi ne hanno due e smettete di sgomitarvi. Ne hanno due perché ogni tanto a qualcuno si ‘spezza’. Non siete più molto invidiosi vero? Aspettate che migliora. Se mai l’invidia si fosse insinuata anche nelle donne, ce n’è anche per loro! La maggior parte delle volte il maschio morde le compagne vicino alle branchie o sulle pinne, può poi scegliere nel range delle opzioni di ficcarle di testa nelle rocce, nel corallo, o impanarle nella sabbia. Accoppiamenti che lasciano il segno insomma. Non c’è da preoccuparsi comunque perché parafrasando Einstein, ‘la Natura non gioca a dadi’ ed ha pensato anche a quello. Le femmine sono dotate infatti di una pelle più spessa proprio per non soffrire dell’intensità dei morsi, che spesso non si limitano ad uno solo ben assestato. Considerata la durata e l’aggressività dell’atto che si consuma tra questi animali, non sono sorpresa che siano stati registrati casi di riproduzione asessuale dove la femmina faceva tutto da sola. Sono anzi quasi certa di poter affermare che sono gli squali femmina ad aver inventato il mal di testa.