Un reef sano e ricco è fondamentale per lo snorkeling. Ultimamente abbiamo spesso sentito parlare di danni al reef dovuti allo sbiancamento, al cambiamento climatico, a metodi illegali di pesca, allo sfruttamento… chi più ne ha più ne metta insomma. Ma qualcuno sta facendo qualcosa?
Una nuova speranza per il recupero dei reef danneggiati viene dai nuovi studi sul comportamento delle larve.
A parte pochissime eccezioni, quasi tutti gli organismi marini, dai coralli ai pesci, si riproducono producendo larve natanti che, all’inizio sospinte dalle correnti poi sempre più in modo autonomo, dopo un periodo trascorso nell’aperto oceano, si riportano verso il reef per insediarsi, diventare adulti e trascorrere il resto della loro vita.
La ricerca ha mostrato spesso che nella fase di riavvicinamento il suono del reef è molto importante per permettere alle larve di orientarsi. Ricerche recenti dimostrano che l’ultima fase di ricerca del sito dove insediarsi è guidata dall’olfatto.
In particolare, tanto le larve dei coralli che le larve dei pesci, se possono scegliere tra l’odore di un reef sano, ricco di grandi colonie di corallo, e l’odore di una distesa di coralli morti coperta di alghe filamentose, si orientano con decisione verso la prima, dove troveranno competizione, sì, ma anche un ambiente favorevole alla crescita.
Tre considerazioni:
1- Le larve di coralli e pesci, a lungo considerate come esseri semplici in completa balia delle correnti, dimostrano una volta di più di avere un comportamento complesso e assai efficiente, un’ottima sensorialità e capacità di discriminare.
2- Sembrerebbe a prima vista che ci sia una discriminazione ai danni di aree di reef danneggiato, e che le larve, potenziali fondatrici di nuove colonie di corallo, evitino zone dove sentono odore di alga. Questo potrebbe ritardarne il recupero.
3- In realtà la scoperta suggerisce che sistemi a basso costo potrebbero essere molto efficaci nella riabilitazione di aree danneggiate. Ad esempio proteggendo i pesci erbivori, come i pesci pappagallo, i pesci chirurgo o i pesci coniglio, assai efficienti nel rimuovere le alghe filamentose, si può preparare velocemente un’area per la ricolonizzazione. Il trapianto di colonie di corallo scelte tra quelle il cui odore è più gradito alle larve, assieme con alghe rosse calcaree incrostanti (che sembrano essere molto gradite) potrebbe rappresentare un ottimo richiamo.
Insomma, la buona notizia è che interventi abbastanza semplici e a basso costo potrebbero cambiare il modo in cui le larve percepiscono un’area, richiamando nuove larve e accelerando la ripresa spontanea di un reef danneggiato dal bleaching, dalla pesca illegale, o da altri fattori.