Le sette specie di tartarughe marine abitano tutti i mari, dai reef colorati dell’Oceano Indiano alle coste sabbiose del Pacifico. Nonostante questi animali siano piuttosto numerosi, l’uomo con le sue attività, ne ha messo spesso a repentaglio la sicurezza e la sopravvivenza. Quasi tutte le specie sono classificate come “a rischio” e vengono protette da convenzioni internazionali e leggi locali.
Pescate per essere utilizzate come cibo (sembra anche molto buono), per costruire oggetti e monili con il carapace e prelevate le loro uova a scopi alimentari, uccise dall’inquinamento dei mari e dal depauperamento dei fondali, le tartarughe hanno nell’uomo il loro maggior predatore…
Sono animali antichi ed abitano i nostri mari da oltre 100 milioni di anni. Sono caratterizzate da un carapace rigido, 4 zampe/pinne con cui si muovono e nuotano e come tutti i rettili hanno i polmoni e quindi bisogno di ritornare in superficie per respirare. Si nutrono di alghe, pesci, crostacei, meduse ed anemoni.
Migrano per distanze lunghissime dal luogo in cui abitano ai luoghi di riproduzione. Tutte le tartarughe, infatti, depongono le uova in spiaggia. Al momento giusto, escono dall’acqua con la loro pesante mole (leggiadre e veloci in acqua, il loro peso le rende goffe e lente in terra) raggiungendo un punto della spiaggia dove scavano una buca e depongono un centinaio di uova, poi le ricoprono accuratamente per proteggerle dai predatori. Sembra che le tartarughe ritornino sempre alla stessa spiaggia per deporre le uova (forse la stessa in cui sono nate).
I tartarughini, al momento della schiusa delle uova, scavano tutti insieme ed escono dal nido (solitamente di notte, ma anche al tramonto o all’alba). Riconoscono il mare per la maggiore luminosità e corrono il più velocemente possibile per raggiungerlo. Solo pochi nati raggiungeranno l’età adulta. I primi predatori sono gli uccelli che catturano i tartarughini appena usciti dal nido durante la corsa verso il mare, una volta giunti al mare devono sfuggire ai pesci, prima quelli più piccoli, poi quelli più grandi, fino a quando non avranno raggiunto l’età adulta. Vedere la nascita delle piccole tartarughe marine, vederle correre verso il mare, mentre il sole tramonta all’orizzonte… credetemi è una delle esperienze più belle che possano capitare ad un essere umano. La vita, la ricerca della sopravvivenza, la forza di volontà e la morte… sono tutte cose racchiuse in quel momento in cui alcune ce la faranno ed altre non raggiungeranno mai il mare o moriranno subito dopo averlo fatto ma con la consapevolezza di averci provato con tutte le loro forze, senza rallentare mai, senza darsi per vinte mai…