Oggi è il Darwin Day, una celebrazione in onore di Charles Darwin che si tiene in occasione dell’anniversario della sua nascita, il 12 febbraio 1809.
Questa tradizione è nata inizialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti immediatamente dopo la morte di Darwin stesso nel 1882 e continua in tutto il mondo. I Darwin Day, divenuti occasione per difendere l’impresa scientifica attraverso i valori del razionalismo e della laicità, sono organizzati di norma nel mese di febbraio. Spesso però, grazie ad eventi collaterali come dibattiti e conferenze, si protraggono fino oltre il mese di aprile.
In Italia i Darwin Day vengono celebrati dal 2003.
Il compleanno di Darwin e il mare
Charles Darwin, biologo, naturalista, esploratore e grande viaggiatore, non era un subacqueo, ovviamente. Lo ricordiamo qui in quanto autore di molti scritti fondamentali sulla vita marina, tra cui diversi scritti e una teoria valida ancora oggi sulla formazione degli atolli corallini. Lo ricordiamo anche perché la sua teoria dell’evoluzione, difesa coraggiosamente, anche se mediata in parte dalla lettura di altri autori, tra cui Wallace, ha letteralmente cambiato il nostro modo di vedere il mondo naturale.
Darwin suppose che l’atollo si formasse sempre attorno a un’isola e diventasse un anello per sprofondamento della crosta terrestre: il reef, accrescendosi verso l’alto, raggiunge la superficie anche quando l’isola è affondata. In realtà la teoria di Darwin è stata dimostrata vera in alcuni casi ma altri meccanismi possono essere chiamati in causa, come l’abbassamento del livello dei mari durante le glaciazioni, che porta una secca coperta di corallo fuori dall’acqua. L’emersione uccide il reef, le piogge (comunque più acide dell’acqua di mare) fanno il resto sciogliendo soprattutto la parte interna della secca (il fenomeno è noto come carsismo). Al successivo innalzamento del livello del mare la secca sarà già predisposta per la crescita di un bell’atollo (a condizione, ovvio, che venga ricolonizzata da madrepore vive).
Nel 2015 un sondaggio online ha eletto L’origine della specie di Charles Darwin, pubblicato nel novembre 1859, come il libro accademico più influente della storia. Dopo quasi due secoli il testo continua a esercitare una grande influenza sulla realtà che conosciamo e sul modo di studiarla, in tutti i campi.
Il messaggio più profondo di Darwin è forse proprio questo: ricordiamoci che siamo animali come gli altri, ma siamo in grado di migliorarci costantemente grazie alla cultura che abbiamo sviluppato, grazie all’evoluzione.