Autore: Marco Milanesi
Immersioni nei Cenotes
Vere e proprie cattedrali carsiche, spesso in mezzo alla foresta o nel deserto, invase da acque dolci di fiumi sotterranei sembrano, a prima vista semplicemente piacevoli laghetti, ma consentono invece, accompagnati da guide esperte, di scoprire un mondo unico di gallerie che si estendono per chilometri nel sottosuolo, dando al subacqueo la sensazione di essere in un mondo incantato. Stalagtiti e stalagmiti dominano ovunque le ampie sale sommerse da un’acqua di una trasparenza senza eguali che crea con i raggi solari, particolari effetti di rifrazione e di luminosità. Alcuni cenotes sono collegati fra di loro permettendo in una unica immersione, di ammirare realtà diverse. A volte si possono determinare infiltrazioni di acqua salata che creano, una distorsione visiva emozionante. Sul percorso che da Tulun, importantissimo sito Maya, porta a Cancun, si trovano alcuni dei cenotes più suggestivi in cui è possibile immergersi: il Gran Cenote, Ponderosa, il Temple of Doom, con ben tre cenotes collegati in immersione, il Car Wash, e il Dos Ojos. Tutte le immersioni sono condotte in massima sicurezza seguendo un percorso ben definito ed evidenziato da una linea guida fissata sul fondo.
Il diving che abbiamo utilizzato, il Dos Ojos Dive center è situato a pochi metri dal cartello che indica l’entrata a Tulun, sulla destra se si giunge da Cancun. Il personale è estremamente esperto e professionale.
La temperatura dell’acqua è di circa 23°C, unici organismi viventi incontrati dei branchi di Carcidi (forse degli Hemigrammus), e dei piccoli gamberetti. Chiaramente entrambi trasparenti, senza alcuna colorazione.
I percorsi privi di aria sopra sono lunghi qualche centinaio di metri, emozionante riposarsi nelle grotte, dove è possibile emergere, tra un cunicolo e l’altro. Sono immense, e spesso nella parte superiore sono presenti delle cavità da dove entrano i raggi del sole e dove è possibile vedere la vegetazione della foresta.
Dopo l’immersione consiglio di visitare il ristorante da Don Cafeto, praticamente di fronte al diving, dove si mangia benissimo.
La scaletta che porta al fiume sotteraneo – La guida del diving con Alessia Zambonin
Un punto di pausa tra una galleria e l’altra – Il Cenotes
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