Il polpo detto delle noci di cocco (Amphioctopus marginatus) è considerato uno degli invertebrati più intelligenti, capace di utilizzare oggetti che raccoglie e di nascondervisi per sfuggire ai pericoli o per cacciare.
Gli esemplari piccoli usano conchiglie di bivalvi per questo scopo. Ma il polpo quando cresce non sta più dentro le conchiglie, e deve cercare altro. Vivendo sui fondi sabbiosi davanti a villaggi umani, hanno imparato a riciclare i gusci delle noci di cocco. L’uomo è l’unica specie che taglia a metà le noci di cocco, le usa come ciotola, poi le butta in mare. E qui il polpo le ricicla, le raccoglie, ne mette assieme due metà, in cui si chiude tenendole con le ventose, costruendo fortezze inespugnabili. Il comportamento deve essere nato dopo la comparsa di società umane (il polpo è più vecchio) ed essersi trasmesso per cultura (imitazione).
L’ intelligenza del polpo
Se un guscio gli piace particolarmente, il polpo è capace di portarlo con sé per lunghi trasferimenti, nei quali rinuncia a spingersi velocemente a reazione col sifone, ma cammina con una buffa andatura in punta di tentacoli. Proprio il saper scegliere un oggetto per certe caratteristiche, e il saperne prevedere l’utilizzo futuro, sono indice di grande intelligenza.
Nel filmato si vedono tutti questi momenti, e alla fine si vede la cattura all’agguato di un grosso granchio, che viene sottomesso, paralizzato con un morso velenoso, e divorato.