La manta è stata considerata a lungo un animale fondamentalmente solitario. Un recente lavoro scientifico, risultato di 5 anni di osservazioni, chiarisce invece che si tratta di animali profondamente sociali, capaci di stringere amicizie con altri individui, che loro riconoscono.
Un altro mattoncino è stato deposto per demolire il vecchio pregiudizio che vede squali e razze (elasmobranchi), come ottusi e solitari, anzi, più li osserviamo da vicino e più ci rendiamo conto della loro grande intelligenza e della complessità dei loro comportamenti.
Tornando alle mante, un team di ricercatori ha lavorato per 5 anni nell’area marina protetta di Raja Ampat, in Indonesia, facendo immersioni con le bombole e snorkeling, fotografando le mante di reef (Mobula alfredi). Le mante sono riconoscibili come individui anche dall’uomo, a causa dello schema delle macchie bianche e nere che decora il loro ventre, unico per ogni individuo e che non cambia nel corso della loro vita, come un’impronta digitale.
Le mante fanno amicizia
I ricercatori hanno documentato 3400 incontri con circa 600 mante diverse, e si sono accorti che le mante si aggregano di preferenza con gli stessi individui, che possiamo considerare amici, per motivi legati alla riproduzione, alla ricerca del cibo, al gioco. Durante queste interazioni le macchie chiare sul loro dorso diventano più brillanti, e questo probabilmente è un modo per segnalare agli altri la posizione gerarchica, o semplicemente per comunicare gioia e eccitazione. Le amicizie nelle mante sembrano non durare per molti anni, ma cambiare nello spazio di settimane o mesi.
I risultati della ricerca potranno fornire informazioni utili per regolamentare l’accesso dei turisti alle aree dove si osservano le mante, ma anche per aumentare la consapevolezza e la conoscenza di questi magnifici animali, minacciati dalla pesca, dall’inquinamento di materie plastiche, e da tante attività umane.