Supermulta da 8.000 euro, sequestro dell’attrezzatura subacquea e della strumentazione di bordo, tredici punti di penalità sulla licenza di pesca e una segnalazione al competente Ufficio regionale.
Questo è costato a un pescatore subacqueo di corallo professionista, regolarmente autorizzato, aver pescato nella zona di Isola Rossa (Porto Torres) 1 kg di corallo sotto taglia e a una profondità minore di quella autorizzata.
La normativa sulla pesca del corallo
La pesca del corallo rosso in acque italiane è regolamentata dal Decreto 21/12/2018 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/01/02/18A08465/sg e da modifiche regionali. In estrema sintesi, è necessaria una licenza professionale, ed anche con questa ci sono limiti precisi che riguardano la stagione di pesca (1/5 – 31/10), il peso massimo del corallo sbarcato in ogni operazione (2,5 kg), il diametro basale minimo (≥ 10 mm), le zone (fuori dalle Aree Marine Protette), eventuali fermi precauzionali disposti dalle autorità, divieto di uso dei ROV. Inoltre ogni area ha delle quote massime annue prelevabili.
Si cerca così di proteggere una risorsa preziosa per tutto il Mediterraneo. La storia del corallo nei suoi rapporti con l’uomo inizia 20.000 anni fa, nel periodo Paleolitico. Da allora pare che il corallo rosso venga destinato a impieghi magici, farmaceutici, afrodisiaci e più spesso ornamentali.
La biologia del corallo
Il corallo rosso (Corallium rubrum) è una gorgonia, cioè per i biologi appartiene alla classe Antozoi, sottoclasse Ottocoralli – polipo con 8 tentacoli piumati, ordine Alcionacei. In altre parole è imparentato più strettamente con le altre gorgonie e coralli molli di quanto non lo sia con le madrepore o coralli costruttori di barriere (che sono esacoralli, hanno cioè i tentacoli in numero multiplo di 6). Il suo scheletro impregnato di sali di calcio e magnesio ha però una grande durezza, insolita, e un colore unico, rosso sangue, che non sbiadisce, ed ha segnato il suo destino come gioiello. Rarissimi sono gli esemplari albini.
Ama ambienti scuri, pareti verticali o strapiombanti, spesso le colonie crescono per così dire a testa in giù, Le colonie si accrescono alla velocità, bassissima, di 2-8 mm/anno. Vive in tutto il Mediterraneo e nel vicino Atlantico, fino alle Canarie e alle Isole di Capo Verde. Altre specie del genere Corallium vivono in acque temperate in altre zone del mondo, dove possono essere sfruttate a livello commerciale, come in Giappone, alle Hawaii.
Grandi sforzi si fanno per preservare e continuare a sfruttare una risorsa economica che tanta importanza ha avuto nella storia dell’arte e delle tradizioni delle civiltà mediterranee.