Autore: Immacolata Moccia
Una bellissima giornata di sole si prospetta stamane, mi sveglio adrenalinica, con tanta voglia di fare un bel tuffo. Penso all’ultima volta, son passate tre settimane, mi sembra un’eternità. Appuntamento alle 9 al diving di Subaia, come sempre arrivo prima, ma non è un problema, anzi partono lunghe chiacchierate con gli amici del diving, nel frattempo incomincio a preparare l’ara, il mare è molto calmo nel porto di Baia, il sole ci annuncia che sarà presente e pronto a scaldarci in questa giornata, l’atmosfera di dive si fa sentire sempre più e la mia ilarità continua a salire, diventando quasi incontenibile.
Oggi sarò accompagnata da una mia amica di dive: Flavia e incontro anche Pierluigi che mi farà compagnia con la sua compattina underwater e viaaaaaaaaa si parte tutti sulla barca tra chiacchiere e risate varie veniamo capitanati da una bravissima Ivana che ci porta su un bellissimo e nuovo sito ( nuovo per me ) Terra Murata che fa parte dell’ isola di Procida.
Arrivati al sito parte il briefing delle due guide: Giancarlo e Ornella, quindi due gruppi di subacquei, ma sostanzialmente staremo tutti belli raggruppati.
Pronti per la vestizione, tutti che fremono per scendere, io davvero non vedo l’ora di tuffarmi in acqua, detto fatto! La compattina G da una parte la torcia dall’altra e in un attimo con un passo da gigante sono immersa in acqua wow, finalmente!
Mi attacco alla cima e tutti insieme dopo i classici segnali che ci scambiamo tra noi discendiamo… cioè gli altri scendono io no…. Mhhh sembro positiva al massimo, ma che stranezza, tutti sono oramai giù, mi lancio in discesa di testa arrivo a 15 mt, ma sembro ancora positiva, mi faccio prestare un chilo da Giancarlo, ok ora va meglio siamo pronti per cominciare la nostra caccia ai soggetti da scattare!!
Il mio occhio comincia a scovare, vedo una pinna, non di un sub bensì la nobilis, che eleganza che esprime, sola soletta tra un paio di sassi enormi nel quale si è creata un bel cerchio di spazio tutto sabbioso, solitamente se ne stanno tra le alghe di Posidonia, ma questa ha fatto la differenza, aveva la conchiglia aperta ho intravisto un baffo di gamberetto che non sono riuscita ad immortalare in uno scatto. Poco male proseguo.
Da lontano vedo un ciuffetto di idroidi sui quali solitamente ci sono cratene e flabelline, quindi mi avvicino con occhio macro e cerco di scorgere l’animale…
Wow ne trovo due che contentezza uno sembra molto più grande dell’ altro, anche se saranno un paio di centimetri al massimo, porca paletta riuscirò a fotografarli? Aggiusto tempo, diaframma e iso e penso a come eseguire questo scatto per non farlo sembrare “monotono”, ok giusto due scatti e passo al prossimo soggetto.
Gironzolo tra anfratti e rocce enormi di cui è composto questo sito e noto qualche sasso a pochi centimetri l’ uno dall’ altro, ma noto degli occhietti e una chela ohhh ma sono dei granchi, Dromia personata, ma è massiccio sembra un lottatore sumo, gli concedo un paio di scatti. Mi aggiro tra i massi e noto un’altra piccola colonia di idroidi ma stavolta ci sta una Cratena peregrina, stavolta voglio fare una sottoesposizione della luce e quindi sfondo quasi nero cosi l animale esalta la sua forma e i suoi colori.
Continuo a girovagare trovo altre Pinne nobilis,
mi avvicino molto ma molto lentamente per evitare che senta l’ acqua muoversi e
di colpo si chiuda, ma prima di lei trovo una carcassa di pinna e sotto si
nasconde quello che sembra essere uno scorfanetto, mi osserva e io guardo lui,
non mi muovo per farlo abituare alla mia presenza, poi con calma avvicino prima
la mia fotocamera, comincio a scattare, non si spaventa, allora continuo ad
avvicinarmi, finché posso uno scatto finale e passo alla nobilis.
Ancora 150 bar segnala la mia bombola, ottimo possiamo ancora gironzolare, visto
che il sito non è profondo, la mia positività comincia di nuovo a darmi noia, ma
che mi sarà preso oggi…
Vedo una bella gorgonia gialla, da lontano sembra che abbia attaccato qualcosa
tra i rami, boh sarà una pianta, d’ istinto voglio indagare e mi avvicino molto,
ohh ma c è un bel paguro che si arrampica!!!
D’improvviso la guida Giancarlo mi chiama, vorrebbe farmi vedere qualcosa, ma io voglio fare almeno uno scatto a fuoco di questo contesto fotografico, ho già in mente la posizione, le regole della fotografia si materializzano nella mia mente ma come se non bastasse si avvicina anche Pierluigi, che ostinatamente mi urta con le dita e continua a chiamarmi, ma porca paletta che ha visto uno squalo??? Vabbè sconfitta lo seguo, vediamo cos’ha da mostrarmi, lui mi indica un punto io non vedo nulla, il tutto sarà mimetizzato dalla roccia e dalla poca luce a disposizione, ho la torcia con me ma non voglio usarla per non far scappare qualsiasi cosa ci sia su questa parete… finalmente metto a fuoco e “vedo”! Uno scorfano bruno, mai visto.
Ahhh questo non me lo posso perdere, ma prima di scattare mi faccio il giro lungo, lo tengo di lato al momento e non serve uno scatto del genere, voglio prenderlo di faccia, quindi eseguo un bel giro largo intorno a lui, mi avvicino molto lentamente, mi vede e osserva i miei movimenti, ma se ne sta fermo, è talmente tranquillo che eseguo otto scatti. Soddisfatta lo lascio tranquillo, alcuni sub stanno dando un occhiata in un anfratto, aspetto il mio turno appena vanno via, aspetto un po’ e poi osservo…
Tanti scatti giocosi con questo grongo che si diverte con me nell’arretrare e poi fuoriuscire, come una danza esegue questi movimenti, nel frattempo tra me e lui si insinuano bellissimi Apogon che
osservano me e il grongo. Che meraviglia…
Ultimi scatti giocosi li effettuo a Flavia sulla sosta di sicurezza, tante risate nell’uscire dall’acqua con i miei compagni di immersione, perché in tutto ciò la mia cerniera della semistagna si è rotta quindi ho fatto 57 minuti d immersione in temperatura acquatica di 18° solo con un mutino 0,5mm intero, e il mio assetto era positivo perché non ho messo la cintura della zavorra da 6 kg. È stata una bellissima giornata dive, ringrazio tutti quelli che erano presenti. Un ultimo scatto del sito dive.
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