Autore: Marco Daturi – www.daturi.com
L’allagamento e distruzione della propria fotocamera alla prima immersione può creare un grave trauma umorale soprattutto se apre le porte a due settimane di immersioni alle Maldive. Nel nostro caso però è stata “l’occasione” per dedicarci al video utilizzando una Go Pro Hero 3+, portata con noi solo come ‘piano B’.
Con questo incidente di percorso il giocatore di panchina entra in campo, da protagonista. Si tratta di una videocamera compatta con i suoi scafandri da 40 e 60 metri pronti all’uso, una torcia Styled Photoleds a fascio largo fissata su un braccetto in alluminio con un’impugnatura recuperata da un vecchio scafandro. Davanti all’obiettivo un filtro rosso per GoPro per recuperare i colori che la profondità cancella e una, inutile, lente macro. Dietro la camera un piccolo display, essenziale per vedere cosa stiamo riprendendo. Il tutto in un kit superleggero che potrebbe stare in un beauty case, a differenza dell’ingombrante attrezzatura fotografica che richiede un intero trolley dedicato.
Con questa nuova combinazione leggera e compatta entriamo in acqua dal secondo tuffo e subito le prime prove: filtro si, filtro no, lente macro, luce, campo, ecc.
Un concentrato di tecnologia con pochi pulsanti, pochi comandi, nessuna regolazione necessaria. Un gioco minimalista che potrebbe apparire facile e noioso rispetto al lavoro richiesto dalla fotografia subacquea.
In realtà si rivela subito un nuovo modo di vivere la subacquea, con più ‘azione’!
Le riprese proseguono per quindici giorni, dentro e fuori dall’acqua, di giorno e di notte. La nostra action cam ci accompagna ovunque come un secondo occhio pronto a registrare qualcosa di buono.
Siamo in crociera su una barca Macana Maldives (vd.Macana Maldives Experience) e spostandoci ogni giorno abbiamo modo di visitare diverse isole, atolli e soprattutto reef! Le immersioni sono pazzesche, emozionanti sempre per gli incontri di squali, mante, aquile di mare, tartarughe, tonni, napoleone, carangidi e tantissimi pesci di barriera a colorare le pareti e le secche.
Di notte il contesto è ancor più eccitante e in ogni immersione abbiamo avuto modo di vivere esperienze diverse, da calme passeggiate sul reef in osservazione del popolo della notte ad adrenaliniche immersioni tra gli squali a caccia.
La nostra action cam è stata sempre con noi, led rosso sempre acceso e fuoco fisso in avanti con un fisheye che riprendeva tutta la scena.
Le prime impressioni confermano quanto immaginavamo prima di questa esperienza. In mancanza di un sistema di illuminazione importante il filtro rosso è fondamentale. Ma c’è filtro e filtro, abbiamo provato un filtro diverso e il risultato è stato indecente. Meglio provarlo o fidarsi di esperienze di altri.
Riprendere è facile ma il grosso del lavoro ci aspetta poi in fase di produzione video e il software in dotazione non ci sembra adatto per cui ne utilizzeremo un altro. Inutile dire che la post produzione richiede fantasia, dimestichezza e molta, molta, pazienza. A differenza della fotografia correggere interi video è più difficile per cui è bene girare del ‘buon’ materiale, si risparmieranno così ore di difficili elaborazioni. La conoscenza a monte della tecnica fotografica è utile ma con il video si riparte con un nuovo punto di vista più dinamico a cui ci dobbiamo adeguare.
Concludendo questo primo experience, l’action video è divertente e ci da modo di esprimere la creatività in modo diverso rispetto alla fotografia subacquea, che resta comunque più interessante e appagante.
ALCUNI VIDEO
1) Macana Maldives Experience
2) Immersioni notturne alle Maldive
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