Autore: Marco Daturi – www.daturi.com
Il Bel Paese, un terreno da esplorare tra mari e monti assaporandone le tipicità culinarie, le diversità culturali, lo stile di vita e il patrimonio storico tra un’immersione e l’altra.
Sono trascorsi moltissimi anni da quando da bambino andavo in spiaggia con il mio retino a cercare granchi e gamberetti tra gli scogli della Liguria. Sono passati dei decenni e da allora, purtroppo, il mare si è impoverito parecchio. Eppure ha sempre un grandissimo fascino e forse me lo godo anche più di allora, con maggiore gusto e la consapevolezza che forse quei granchi avrei fatto bene a lasciarli dov’erano.
In questi anni ho avuto la fortuna di poter vivere il mare ancor più da vicino. Da Tavolara a Ventimiglia, da Levanto a Castellamare, da Noli al Giglio, da Portofino alla Sicilia ogni immersione mi ha regalato qualcosa di speciale che rivivo con piacere ogni volta che programmo un nuovo viaggio.
Pur avendo visitato anche molti mari tropicali più caldi e colorati, la subacquea in Italia continua ad essere interessante e ogni immersione è ancora una scoperta, una ricerca, un’avventura.
L’Italia è un Paese incredibile che, a livello naturalistico, offre una diversità come pochi altri. Una manciata di chilometri di distanza separa litorali azzurrissimi dalle vette innevate delle Alpi, attraversando verdi pianure, parchi, fiumi, laghi, grandi e piccole città.
La costa italiana si aggira su oltre settemila chilometri e presenta le forme più varie dando una vista generale che dall’alto richiama il tipico stivale che tutti conoscono. L’area, lunga più di mille chilometri, è suddivisa in varie regioni che si affacciano sui mari Mediterraneo, Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico.
Questi mari influenzano fortemente il clima e costituiscono una risorsa preziosa determinando la zona temperata del Mediterraneo.
Migliaia di anni di storia hanno forgiato la cultura dell’Italia, tra le diversità delle popolazioni che sono state riunite sotto un’unica bandiera solo nel 1861 ma che ancora evidenziano enormi differenze di usi e costumi.
Anche lo straniero che attraversa il Paese noterà delle fortissime diversità su più fronti, dalla cucina alla lingua, alle abitudini e ai ritmi di lavoro e di vita.
Queste differenze determinano anche la tipicità dell’Italia, ricca di varianti, di colori, profumi e gusti che, quando si mescolano e amalgamano, determinano quello che è il famoso ‘made in Italy’. E tra le creazioni del made in Italy c’è anche la subacquea: qui, infatti, hanno origine moltissime delle principali aziende leader di settore.
Le diversità e le varietà sopracitate si riflettono anche sotto la superficie del mare, risultando pressoché impossibile descrivere una tipica immersione subacquea in Italia, perché questa sarà completamente diversa a seconda di dove si trova.
E come poter quindi descrivere le immersioni in Italia? Ogni generalizzazione sarebbe fuori luogo. Pensiamo quindi di fare il giro del Paese per esplorarlo sott’acqua e affidiamoci al database che abbiamo costruito, selezionando 500 immersioni distribuite tra la Penisola e le isole che la circondano.
I mari che lambiscono le coste italiane offrono tuffi per ogni gusto; oltre a questi, per gli amanti del genere, non mancano nell’entroterra laghi, torrenti e fiumi che sono normalmente terreno ideale per la subacquea tecnica.
Per passare in rassegna le diverse zone ci vorrebbero moltissime pagine e sarebbe forse anche un lavoro inutile. Basti dire che in Italia ogni sub ha la possibilità di scegliere quanto più lo appassiona: biologia, archeologia, relitti, pareti, grotte.
Se un amico danese ci chiedesse informazioni su dove andare ad immergersi in Italia dovremmo prima indagare sui suoi interessi e se ancora non ne venissimo a capo ci dovremmo sforzare di offrirgli delle alternative tra cui far scegliere lui.
Ci sarebbe subito da spiegargli che noi sub Italiani amiamo la bella vita e, tra un’immersione e l’altra, amiamo mangiare bene e stare in compagnia. Sarà quindi nostro dovere indicargli, oltre alle diverse immersioni da fare, anche i giusti piatti da abbinare e, in ogni angolo dell’Italia dovrà accertarsi di aver provato almeno le specialità tipiche del posto. Le immersioni avranno più gusto.
Buttando quindi sul tavolo un po’ di carte da scoprire il nostro compito si limiterebbe in una sommaria descrizione delle principali possibilità tra isole, Mari e Penisola, segnalando solo qualche chicca sulla base delle nostre esperienze più belle.
Immersioni subacquee alle Isole in Italia
Oltre alle due splendide isole grandi, Sardegna e Sicilia, intorno alla costa sono disseminati piccoli paradisi più esclusivi tra cui Lampedusa, Ustica, Ponza, Elba, Ventotene, Eolie, Pantelleria, Vulcano, Egadi, Favignana, ecc. Queste isole ‘minori’ offrono una miriade di immersioni fantastiche con spunti quasi tropicali. Le isole più a Sud, veri gioielli, sono più lontane dal turismo di massa e richiedono un trasferimento ulteriore per essere raggiunte.
Lampedusa, per esempio, oltre a spiagge da cartolina, offre immersioni eccezionali in acque limpidissime con una varietà di pesci da far invidia a molte mete tropicali.
Ustica, conosciuta come la “Perla Nera del Mediterraneo” per le sue rocce laviche, è un vero acquario a cielo aperto.
L’isola d’Elba nella regione Toscana è invece quasi collegata con il continente e ben nota per la subacquea con moltissimi centri immersione pronti ad accogliere ospiti che vi possono arrivare con i propri mezzi.
Dal 2013 è stata aperta alle immersioni, pur in modo contingentato, anche l’Isola di Pianosa, poco distante dall’Isola d’Elba. Quest’isola fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago Toscano ed è famosa per il carcere di massima sicurezza, chiuso solo nel 2011.
Immersioni subacquee nel Mar Ligure
Il mar Ligure è quello che probabilmente offre la maggior specie di immersioni, per tutti i livelli e per tutti i gusti. La Liguria è una regione di grande richiamo turistico per le sue bellezze antropiche e naturali, tra le quali spiccano – a ponente – la Riviera dei Fiori e – a levante -le Cinque Terre e Portofino. Il parco di Portofino, poco distante da Genova, è probabilmente il primo posto che consiglierei all’amico danese. Qui ne 1999 è stata istituita l’area naturale marina protetta con zone di riserva
che si sono ripopolate soprattutto in questi ultimi anni e dove si possono trovare coralli, barracuda (sphyraena viridensis), cernie (epinephelus marginatus), dentici (dentex dentex) e molto più pesce di anni addietro.
Alle due estremità della regione Liguria si trovano due aree molto interessanti per le immersioni: la zona di Latte – Ventimiglia con le secche nella zona dei Balzi Rossi e, dall’altra parte, la zona di Levanto e delle Cinque Terre con numerosi relitti a quote ‘umane’.
Immersioni subacquee in Toscana, Italia
Dalla Liguria si scende in Toscana, una regione dal nome antichissimo che deriva dall’etnonimo usato da Greci per definire la terra abitata dagli Etruschi: “Etruria”, trasformata poi in “Tuscia” e poi in “Toscana”. Anche qui è difficile consigliare l’amico danese su posti particolari ma sicuramente, oltre all’Elba, meritano assoluta menzione l’Argentario, il Giglio e Giannutri con moltissime immersioni eccellenti tra scogli e secche.
Immersioni nel Mar Ionio
Quando pensiamo a mari caldi e colorati del sud, l’associazione è immediata con una delle persone che più hanno valorizzato questi fondali, Francesco Turano e lasciamo la parola alla sua poetica descrizione di questi luoghi.
“In una Calabria ancora selvaggia e desolata, dove le spiagge sono incredibilmente vaste e dove le più grandi fiumare d’Aspromonte si riversano in un mare subito profondo, sott’acqua si trovano imponenti cigliate parallele al litorale, incredibili scalinate di roccia che conducono rapidamente verso l’abisso di un mare freddo, lo Jonio, forse meno colorato del Tirreno ma non meno ricco di sorprese per il subacqueo amante del Mediterraneo.
Il Mar Ionio occupa la parte centrale del Mediterraneo meridionale: è qui che si raggiunge la massima profondità di questo mare (5.093 m nella Fossa Ellenica).
Caratterizzato da profonde fosse ed estese piane abissali, lo Ionio rappresenta una delle aree geologicamente più attive del nostro paese. La porzione di Jonio che lambisce la Calabria meridionale è estremamente intrigante dal punto di vista subacqueo, anche se le terre emerse si presentano con un paesaggio che per nulla farebbe pensare a delle cattedrali di roccia poco distanti da riva. Il fascino e la prorompente aggressività di un mare azzurro e profondo, dove la pace e la desolazione non svaniscono, se non in minima parte, neanche in estate, sono il punto di forza di questi luoghi adatti ai “lupi solitari”, a quei subacquei che cercano il mare e null’altro e che vogliono vivere le loro immersioni tra pochi intimi, esperti e amanti di quel Mediterraneo apparentemente ostile. In luoghi dove il turismo di massa non ha ancora preso piede per mancanza di ricettività, dove l’unica forma di turismo è quella sostenibile, rispettosa dell’ambiente e quindi attenta al paesaggio, il subacqueo motivato può scegliere di scoprire i segreti dello Jonio calabrese, lo Ionio dello Stretto, solo se in possesso di una buona esperienza e di tante
immersioni sulle spalle.”
Immersioni subacquee in Sardegna, Italia
La Sardegna fa un po’ storia a sé con un paesaggio che nulla ha da invidiare ai mari tropicali. L’acqua turchina e trasparente riporta la sabbia a spiagge bianchissime creando uno scenario unico al mondo che continua sotto la superficie del mare. La bellezza naturalistica della Sardegna si sposa bene con una visione di vacanza adatta anche alle famiglie che non vogliono limitare il soggiorno ad un campus esclusivamente subacqueo. Per i sub, anche in Sardegna, i fondali offrono immersioni per tutti
i gusti tra pareti, secche, grotte e relitti.
Anche la Sardegna è contornata da isole più piccole, tra queste, un ottimo consiglio per il nostro amico danese è l’Isola di Caprera, nell’arcipelago della Maddalena. L’acqua è talmente trasparente che i suoi fondali si possono vedere dall’alto. Scendendo lungo la costa orientale sono molto interessanti le zone intorno alle isole di Tavolara e di Molara dove una sequenza di secche rocciose ospita cernie (epinephelus marginatus), saraghi (diplodus sargus), grosse murene (muraena helena) e aragoste (palinurus elephas).
A sud è molto interessante la zona che va dal golfo di Cagliari fino a Capo Teulada dove immersioni profonde aspettano i sub più esperti su relitti fino ad oltre cento metri di profondità.
Immersioni in Sicilia
Le immersioni più interessanti di questa regione vengono praticate nelle isole che la circondano: tra queste in particolare Lampedusa, Ustica, Pantelleria, Eolie, Vulcano sono sicuramente al top della subacquea in Italia. Un’amica, Roberta, proprietaria di un centro immersioni a Lampedusa ci descrive perfettamente questa isola. “Lampedusa, è conosciuta per avere una delle più belle spiagge al Mondo ed aspetta di essere scoperta anche per le Sue bellissime immersioni. In uno scenario da sogno, immersa in un’atmosfera incantata, con una incredibile fauna marina e un’acqua la cui limpidezza ma anche sfumature azzurre attraggono visitatori da ogni parte del mondo e quasi in tutto l’anno per via del Suo clima favorevole. Non sono rimasti molti altri luoghi al mondo, dove è possibile incontrare una tale ricchezza e varietà di pesci, ammirare gli splendidi colori delle pareti sommerse ricoperte di gorgonie e spugne, dove si può esplorare grotte sommerse, incontrare cernie, dentici, aragoste, ricciole, trigoni giganti, delfini e con un po’ fortuna in alcuni periodi dell’anno squali grigi.”
Forse non avremo mai la fortuna di incontrare i grigi ma il resto del menu è garantito.
Immersioni nel Mare Adriatico
La costa adriatica è probabilmente quella meno interessante per le immersioni. Il fondale basso e prevalentemente sabbioso rende monotono e poco interessante quasi tutto il tratto che percorre l’Italia dell’est. Naturalmente qualche eccezione c’è e tra queste meritano di essere menzionate quantomeno le Isole Tremiti e Numana.
L’arcipelago delle Tremiti, naturale propaggine del Gargano, è una deviazione di rotta per i pesci che risalgono l’Adriatico e godono quindi di una ottima posizione per il ricambio della fauna ittica.
Numana e la riviera del Conero, nella regione Marche, offrono diverse immersioni –prevalentemente in secche- per sub di tutti i livelli. Anche se spesso la visibilità non è delle migliori Numana, le Tenue e il relitto Paguro sono di interesse anche per i fotografi subacquei.
Nel basso Adriatico, la Puglia si tuffa nello Jonio con circa 800 chilometri di coste, dal Gargano al Salento comprendendo tra le isole, l’arcipelago delle Tremiti, riserva Marina dal 1989 che offrono una cinquantina di punti di immersione.
Immersioni subacquee in acque fredde in Italia
I laghi sono meta di migliaia di appassionati di questo tipo di immersione e frequenti destinazioni per i turisti stranieri. Sott’acqua i laghi sono tutti molto simili con una visibilità più o meno limitata in base al periodo dell’anno e una temperatura invernale vicina allo zero ed estiva superiore ai 20°C. Probabilmente i laghi sono una delle ultime idee da buttare sul tavolo con il nostro amico danese ma è bene prenderle in considerazione perché si sa che non ragionano come noi e sono abituati a temperature più rigide. A questo punto almeno due laghi meritano di essere menzionati, il Garda e il Como, entrambi spettacolari, più fuori dall’acqua che sotto. Alcune chicche meritano invece di essere prese in considerazione, quantomeno come esperienza unica. Tra queste, il lago di Capodacqua in Abruzzo con i suoi mulini sommersi e il lago rosso di Tovel in Trentino. Entrambi però hanno restrizioni per le immersioni.
Biologia marina in Italia
La biologia marina italiana è un perfetto testimonial della tipica biodiversità del Mediterraneo con diverse centinaia di specie che vivono e colorano i fondali. A seconda della zona e della tipologia di immersione si potranno trovare specie diverse, banale ma vero. Negli ultimi decenni il mare si è impoverito parecchio e solamente ultimamente si sta assistendo ad una reazione di tutela di questa risorsa con l’istituzione di parchi e di regolamentazioni più stringenti. Ed è proprio grazie a questi
interventi che le aree protette sono quelle maggiormente interessanti per le immersioni, quantomeno per la quantità di pesce. E’ vero però anche che moltissime zone al di fuori di questa tutela sono riuscite naturalmente a preservare la fauna ittica.
Il Parco Marino di Portofino rappresenta un’eccezionale esempio di funzionamento di questo tipo di regolamentazione e in quest’area le immersioni sono decisamente più ricche di altre simili a pochi chilometri di distanza ma fuori dal Parco. Sono ritornate dopo molti anni cernie, coralli, barracuda, ricciole, dentici, polpi, aragoste e moltissimi altri pesci in abbondanza. Uscendo dalle zone protette incontrare una cernia è molto difficile e quasi improbabile. Si possono però visitare splendidi relitti dove con un po’ di fortuna si possono trovare anche pesci luna (mola mola), astici (homarus gammarus), gronghi (conger conger) e mustelle (phycis phcis).
Il Mare dell’Italia
Il Mare dell’Italia va scoperto, immersione dopo immersione, con passione, pazienza, curiosità. Chi pensa di tuffarsi e di girare distrattamente, potrà fare incontri particolari sono se avrà molta fortuna. Se invece si dedicherà ad una meticolosa ricerca, magari con l’aiuto delle guide locali, potrà godersi molto in pochi metri di immersione. Un classico esempio di questo sono i fondali sabbiosi della costa; a prima vista paiono noiosi e privi di vita mentre con un po’ di calma e attenzione rivelano una ricca vita di piccole creature, ideale soprattutto per gli amanti della macro tra cavallucci marini (Hippocampus) – sempre più rari e preziosi-, pesci prete (uranoscus scaber), tracine (trachinus radiatus), caponi ubricachi (rigloporus lastoviza) e rane pescatrici (Lophius piscatorius).
Le creature più piccole sono facilmente ritrovabili quasi ovunque, basta cercare un po’ tra le rocce per trovare colonie di idrozoi brucate da colorate flabelline, doridi e altri nudibranchi.
Fotografia subacquea in Italia
Non è questa la sede, né sono io la persona più qualificata per farlo, di parlare di tecnica della fotografia. Da fotografo con un po’ di esperienza pratica sul territorio posso però dare al nostro amico danese qualche informazione, forse utile, su cosa fotografare in Italia sott’acqua per ottenere qualche soddisfazione nella fotosub.
La fotografia subacquea in Italia, come nel Mediterraneo in genere, richiede molta più concentrazione e conoscenza del mondo sommerso rispetto a quella richiesta in aree supergettonate come il Mar Rosso, le Maldive o il sudest asiatico.
Di notevole interesse è la fotografia naturalistica che richiede un elevatissima conoscenza della biologia marina e in particolare del comportamento e delle abitudini dei pesci. Il fotografo naturalista nel Mediterraneo, come in realtà anche altrove, deve avere un grandissimo feeling con il mare e i suoi protagonisti per saperne cogliere e valorizzare la bellezza.
Le prime immersioni in acque sconosciute sono sempre le più difficili per i fotografi e se il tempo a disposizione è limitato è consigliato affidarsi a guide esperte o, meglio ancora, ad altri fotografi subacquei.
In Italia non esistono grossi pesci come squali o mante, o per lo meno, non si incontrano durante le immersioni ‘normali’. Anche gli incontri con i pesci luna (mola mola) o altre taglie medie sono piuttosto rari, per cui è bene concentrarsi su pesci di piccola taglia o addirittura macro spinta. Per gli amanti del genere i soggetti non mancano quasi mai e anche nei fondali sabbiosi si possono trascorrere ore a scattare in pochi metri di profondità.
Per il grandangolo il discorso cambia e quasi ovunque si possono trovare angoli più o meno interessanti da fotografare, tra le secche, le pareti o nelle grotte sommerse. I moltissimi relitti presenti offrono scenari perfetti per gli amanti del genere ma la visibilità dipende molto dalle correnti del mare e non sempre viene incontro alle esigenze del fotografo.
La vita del fotosub in Italia è dura ma molto stimolante e può essere premiante, bisogna solo armarsi di tanta pazienza, fare molte immersioni e fare le giuste scelte in termini di accompagnatori per i luoghi che non si conoscono.
Informazioni generali utili per la subacquea in italia
Ci limiteremo a dare al nostro amico danese che vuole venire ad immergersi in Italia informazioni generali. Dati storici, geografici, politici e sociali potrà approfondirli facilmente in un secondo momento, se gli interesseranno.
Attrezzatura subacquea necessaria in Italia
Una muta umida in neoprene può andar bene nei mesi caldi mentre per i periodi invernali è bene utilizzare una muta semistagna o stagna e proteggere anche la testa con un cappuccio e le mani con i guanti. Per la propria sicurezza, si consiglia di portar sempre con sé un buon coltello subacqueo o una cesoia perché reti, lenze e cime sommerse sono sempre in agguato, soprattutto sui relitti.
L’utilizzo di una torcia anche di giorno può rendere più interessanti le immersioni per esplorare anfratti e spaccature.
Regolamentazioni, leggi e brevetti sub in Italia
L’attività subacquea è denotata dall’assenza di una normativa ad hoc a livello nazionale.
Tale “vuoto normativo”, con l’aumento delle persone che la praticano – sia in ambito professionale (diving center, istruttori, guide) sia in ambito puramente hobbistico/ricreativo – è divenuto sempre più evidente e sono state presentate molteplici proposte di legge dirette a regolamentare la materia. Diverse ordinanze ne regolano l’attività localmente per cui è sempre bene informarsi sulle norme previste nel luogo di destinazione.
Diving center in Italia
In Italia i centri immersione si trovano su tutto il territorio e sono facilmente ricercabili sul web. Non bisogna però mai giudicare un libro dalla copertina: è bene tenere presente che in alcuni casi questa attività viene gestita come ‘dopolavoro’ e sono più belli e organizzati i loro siti internet dei centri stessi. Si consiglia quindi di rivolgersi sempre solo ai centri professionali che fanno di questa attività il loro lavoro.
E’ bene verificare alcuni aspetti importanti tra cui le lingue parlate, l’attrezzatura subacquea disponibile se necessaria, la disponibilità di ossigeno-acqua-kit primo soccorso in barca per eventuali emergenze, la disponibilità di un parcheggio se necessario, i mezzi nautici utilizzati.
Questi ultimi sono normalmente comodi gommoni veloci con tutte le dotazioni di sicurezza necessarie e raggiungono in breve i punti di immersione più interessanti.
Prezzi delle immersioni in Italia
I prezzi delle immersioni sono mediamente attestati intorno ai 30-35 euro e comprendono un’uscita di circa 60 minuti con guida e con trasporto in barca, bombola e pesi, utilizzo dei locali del centro immersioni. Nelle zone più esclusive i prezzi possono salire fino a 45-50 euro. Il noleggio dell’attrezzatura è escluso ma disponibile a richiesta presso la maggior parte dei centri immersione.
In alcuni centri è possibile effettuare immersioni full-day e, condizioni del mare permettendo, anche mini-crociere subacquee.
Clima in Italia
Il clima temperato dell’Italia è una tipicità che permette di godersi le quattro stagioni che risultano più nettamente differenziate nel nord del Paese, dove la stagione calda si concentra tra i mesi di giugno e agosto.
La temperatura dell’aria oscilla in inverno tra 0 e 10° C e in estate tra i 25 e i 35°C con differenze anche di 10°C tra aree del nord e del sud Italia.
La temperatura dell’acqua varia molto nelle diverse zone di immersione ed è consigliabile l’utilizzo di una muta umida durante la stagione estiva e di una stagna durante quella invernale, soprattutto nel centro-nord del Paese.
Al Nord, in superficie l’acqua raggiunge una temperatura di oltre 26°C durante i mesi caldi ma il termoclino si fa sentire già da 10 metri di profondità e porta la temperatura a scendere sotto i 14°C. Nei posti più caldi naturalmente c’è qualche grado di differenza per cui una muta umida può essere sufficiente. In inverno invece la temperatura si abbassa drasticamente per cui è consigliato l’utilizzo di una muta semistagna o stagna. Quest’ultima in particolare renderà meno traumatici gli spostamenti in barca.
Lingua
La lingua ufficiale è l’italiano e, nonostante l’elevato turismo straniero l’inglese e le altre lingue hanno un basso livello di diffusione. Sebbene le competenze linguistiche degli italiani siano tra le più scarse d’Europa, l’arte di arrangiarsi, capire e farsi capire è molto sviluppata.
Non tutti i centri immersioni hanno personale idoneo a gestire turismo straniero, si consiglia quindi di chiedere prima di partire la disponibilità di una guida in lingua straniera.
Camere iperbariche in Italia
Il sistema sanitario nazionale italiano mette a disposizione diverse centinaia di strutture su tutto il territorio, molte delle quali dotate di camera iperbarica. Per avere informazioni su quella più vicina al punto di immersione è bene chiedere a diving center a cui ci si appoggia.
Hotel e alloggi per subacquei in Italia
Le strutture alberghiere in Italia non mancano e ognuno può facilmente trovare quanto più lo aggrada ed è in linea con il proprio budget di spesa. Nella scelta dell’albergo si consiglia di considerare sempre la disponibilità di un parcheggio, risorsa spesso limitata e costosa, e la distanza da un centro immersioni.
Un’ottima alternativa agli hotel sono i bed & breakfast e gli appartamenti che in alcuni casi vengono forniti in convenzione con il pacchetto di immersioni. Si consiglia di chiedere al centro immersioni un consiglio sull’ospitalità in loco.
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