Arrivo a Magoodhoo con una barca veloce da Male. Siamo nell’atollo di Faafu, Maldive. Il mio scopo è quello di fare da docente in un workshop teorico-pratico sui pesci del reef, la loro ecologia, i metodi di studio impiegati.
Con un poco di emozione varco la soglia del centro, e mi trovo di colpo proiettato in un ambiente che non mi aspetterei di trovare qui, in una specie di santuario dedicato alla ricerca, con tutte le caratteristiche di un laboratorio di biologia marina, solo che se mi giro indietro vedo le palme, la spiaggia bianchissima e l’acqua turchina, con il colore che solo alle Maldive ha.
Davide Seveso e Simone Montano, i ricercatori che mi assisteranno durante il workshop, mi introducono ai segreti della struttura. Il Marine Research and High Education Center (MaRHE Centre) dell’Università Milano Bicocca è attivo dal 2009, a febbraio 2019 ha festeggiato i 10 anni di attività ed il rinnovo dell’accordo Bicocca-Governo Maldiviano per altri 10 anni. Grazie al Prof. Paolo Galli, Professore di Ecologia all’Università Milano Bicocca ed attuale Direttore del MaRHE Center, l’Ateneo ha intrapreso un progetto tanto nuovo quanto rivoluzionario: costruire ex novo alle Maldive una struttura dove ospitare studenti e studiosi di tutto il mondo per fare ricerca in ambito di biologia marina e non solo. Paolo Galli è stato per la prima volta a Magoodhoo nel 2009, si è innamorato del posto, e si è mosso con i ministeri maldiviani, grazie alla collaborazione del console italiano alle Maldive Giorgia Marazzi, per capire se la sua folle idea potesse funzionare.
Il progetto di aprire a Magoodhoo un centro di biologia marina fu accolto con entusiasmo dalle autorità locali anche perché, in tutta la Repubblica delle Maldive, non esisteva ancora alcun ateneo. I giovani studenti maldiviani che vogliono e possono continuare gli studi sono costretti a emigrare in Europa, Stati Uniti o Australia. Rientrando in Italia, Galli espone la sua idea al responsabile delle relazioni internazionali e al rettore di Bicocca per ottenre l’autorizzazione a procedere. Autorizzazione accordata: ha inizio un’incredibile avventura. Un progetto ambizioso che anche il Governo maldiviano e la popolazione locale ha abbracciato subito, offrendo l’intera isola alla Bicocca e finanziando la costruzione degli edifici.
Il centro è stato costruito interamente dai muratori locali di Magoodhoo. Attualmente comprende 3 laboratori, completamente attrezzati con moderne apparecchiature tecniche: banconi, armadi, cassettiere, cappe sterili a flusso laminare, frigoriferi, congelatori, pompe a vuoto, centrifughe. Sono presenti svariati stereomicroscopi con illuminazione a LED integrata e macchina fotografica HD, microscopi ottici, microscopio a fluorescenza, piastre riscaldanti, criostato a raffreddamento a immersione (-80°C), bagnetti a immersione, stufette, vortex, set di micropipette, vetreria, provette ed altro ancora. È inoltre presente una piccola biblioteca con libri su ecologia e zoologia marina. Attraverso il wi-fi (veloce) è possibile accedere alle principali riviste scientifiche e scaricare articoli. Infine nell’ edificio ricerca e didattica ci sono un paio di aule per lo studio, oltre che un’aula didattica attrezzata con banchi e proiettore per svolgere lezioni durante stage, master, workshop, conferenze ed altri eventi di divulgazione scientifica.
Al MaRHE Center, due tipi di attività vengono principalmente svolte: attività di educazione/didattica e attività scientifica di ricerca
A livello di formazione gli studenti universitari seguono degli stage o workshop annuali di ecologia marina tropicale, aperti a tutti gli studenti di Biologia, Scienze ambientali e Geologia sia di Milano Bicocca che di altre Università italiane. Altri stage annuali organizzati da Bicocca sono quelli sul turismo sostenibile e sull’antropologia.
Si organizzano anche workshop internazionali e svolti in lingua inglese aperti a tutti gli interessati (studenti e non) provenienti da tutto il mondo. Quello di “Coral Restoration” e quello intitolato “Mapping Technologies in Coral-Reef Environments” in cui vengono insegnate le diverse tecniche di habitat mapping e monitoraggio del fondale marino in un ecosistema corallino (ROV, multibean, UAV, acoustic mapping).
Tutti i workshop sono condotti da ricercatori di Bicocca con anni di esperienza di lavoro alle Maldive, talvolta in collaborazione con professionisti invitati (sia italiani che stranieri) esperti delle svariate tematiche proposte.
Il MaRHE Center ospita anche workshop e stage organizzati da altre Università italiane e straniere, fornendo supporto logistico ed organizzativo per le attività svolte in campo e sott’acqua. Ad oggi, le Università di York (Inghilterra), di Edimburgo e di St. Andrews (Scozia) e l’Università LMU di Monaco di Baviera (Germania) portano annualmente i loro studenti a svolgere internship di ecologia marina tropicale al MaRHE.
Le attività di ricerca spaziano dalla biologia ed ecologia marina, alla geologia marina, zoologia e biodiversità, ma anche scienze umane e geografia.
Nell’ambito della biologia marina i principali filoni di ricerca riguardano l’ecologia delle scogliere coralline e degli organismi ad esse connessi, con un particolare occhio di riguardo alle problematiche, alle minacce ed agli stress che caratterizzano questo fragile ma importantissimo ecosistema. In particolare, gli studi si concentrano sul fenomeno del coral bleaching, sulle malattie dei coralli causate da agenti patogeni ed ancora poco conosciute alle Maldive, sull’impatto di organismi corallivori (mangiatori di corallo) come la stella marina corona di spine e la stella cuscino, Culcita sp., e sulla comprensione del ruolo ecologico di rapporti di simbiosi che i coralli instaurano con altri organismi come idrozoi. Un altro filone di ricerca riguarda lo studio di biodiversità e tassonomia di organismi associati alle scogliere coralline, finora scarsamente analizzati, che vivono in simbiosi con coralli o con altri animali dei reef. Questi studi hanno permesso di scoprire nuovi casi di simbiosi e di descrivere decine di nuove specie.
Studi nell’ambito delle scienze ambientali sono stati recentemente svolti; analisi della presenza di plastiche e microplastiche nelle acque e nelle spiagge di alcune isole dell’atollo e della presenza di ftalati rilasciati dalle plastiche nei coralli ed altri organismi del reef, e ricerche atte a valutare lo stato di salute della prateria di fanerogame della laguna di Magoodhoo tramite un approccio multidisciplinare, valutando la comunità microbica associata e l’espressione di proteine di stress.
Infine, diverse tipologie di nursery atte a coltivare coralli da trapiantare nel degradato reef dell’isola sono state costruite ed installate nella laguna: 4 nursery a corda, 2 table nurseries e varie nurseries a ragno (spider nurseries), per un totale di circa 2500 frammenti appartenenti a svariati generi di corallo fatti crescere e poi trapiantati nel reef. A questo sono stati accompagnati studi per capire quali sono i coralli più resilienti e adatti alla restoration di un reef maldiviano, e quali sono le tecniche più adatte per allevamento e trapianto.
Il MaRHE Center ha ospitato e continua ad ospitare ricercatori provenienti da tutto il mondo che possono svolgere i loro campionamenti e le loro ricerche sfruttando la logistica e l’aiuto dello staff del centro.
Le ricerche vengono condotte sia su isole abitate dalla popolazione locale, come la stessa Magoodhoo, sia su isole disabitate e isole occupate da resort turistici per avere diverse zone da confrontare con diverse tipologie di impatti.
Insomma, un piccolo miracolo italiano nel centro dell’oceano Indiano.
Le foto sono state scattate durante i lavori del workshop “Pesci marini tropicali: identificazione ed ecologia” (che ha impegnato 13 studenti di varie università italiane in attività pratiche di campo in immersione subacquea e lezioni teoriche, per imparare a riconoscere la fauna ittica associata alle scogliere coralline ed a capirne l’ecologia, le abitudini alimentari ed il comportamento.”