Autore: Alessia Comini
Giunta ormai alla sua nona edizione, la fiera
della subacquea thailandese nota come T DEX (Travel and Dive Expo) si è svolta
nelle giornate dal 15 al 18 Maggio 2014 presso il Queen Sirikit National
Convention Centre, a Bangkok in concomitanza con la Thailand Golf Expo, dedicata
per l’appunto allo sport del golf.
L’ingresso del Padiglione Fieristico “Queen Sirikit National Convention
Centre”, di Bangkok
Sia il golf che la subacquea, infatti, stanno
conoscendo un momento di boom nel paese, sia in quanto a numero di praticanti
“locali”, che in quanto fonti per un turismo differente da quello classico dei
viaggi di nozze o dei tour dedicati ai templi; un turismo “sportivo”, dedicato
da un lato ai tornei ed alla pratica sui numerosi e vasti campi da golf che si
trovano su gran parte del territorio, dall’altro alla vista dei numerosi punti
di immersione che si trovano in ogni punto della costa, in particolare sulle
numerosissime isole.
La più famosa tra esse resta, al momento,
Phuket, anche se, dopo il disastro causato dallo tsunami del 2004, il governo
thailandese e l’ente del turismo si sono visti costretti a deviare parte del
flusso turistico verso altre isole risparmiate dalla natura, in particolare Koh
Samui che, per le sue dimensioni e collocazione geografica si presta molto bene
anche come base per la vicina Koh Tao, il cui fondale, costituito da rocce miste
a corallo in un’acqua densa di plancton e di sostanze nutritive, si dimostra
particolarmente interessante per la biodiversità che vi si trova, la presenza di
grandi pesci e di miriadi di anemoni popolati da moltissimi pesci pagliaccio.
Entrando nel padiglione fieristico ne abbiamo
percepito immediatamente l’atmosfera “thailandese”: due grandi ritratti del re e
della regina nei loro “anni migliori” (essendo ormai entrambi in età molto
avanzata) posti immediatamente sopra l’ingresso dell’area fieristica dedicata,
vistosissimi tappeti, statue poco pertinenti al tema ma sicuramente di chiara
ispirazione tradizionale.
Tutto all’insegna del colore e dell’ospitalità
Thailandese, a cominciare dal rinfresco a base di ottima pasticceria, caffè e
succhi di frutta che ha accompagnato la cerimonia di inaugurazione che ha per
così dire “aperto i giochi”, col benvenuto del rappresentante dell’ufficio del
turismo preceduto dall’esibizione di alcuni gruppi di danzatori: una festa di
luci e colori di indubbia allegria, con un’unica pecca: il discorso di benvenuto
tenuto unicamente in lingua thailandese, cosa in un certo modo giustificabile
dal fatto che la fiera fosse destinata prevalentemente al pubblico locale, e
solo marginalmente ad operatori stranieri.
Già dall’elenco degli espositori, disponibile
su web:
http://www.thailanddiveexpo.com
Abbiamo potuto notare l’analogia con tutte le
fiere subacquee del mondo: pochi, anzi pochissimi stand dedicati ad attrezzature
ed equipaggiamenti sia propriamente subacquei che fotografici, numerosi diving
center, alcuni stand presentanti prodotti collaterali, quali abbigliamento ed
accessoristica; da notare l’onnipresente Decathlon, caratterizzata, tuttavia, da
una scelta di mercato diversa rispetto ai corrispondenti europei, più orientata
verso abbigliamento, magliette, sottomuta, gadget anziché all’attrezzatura
propriamente detta, che si è ridotta a poche maschere e ad una scarsa varietà di
modelli di pinne.
La motivazione è presto trovata: in tutte le immersioni fatte in loco, non mi è
mai capitato di vedere una guida immergersi con una protezione maggiore del
costume da bagno, e, in pochi casi, una maglietta in lycra. Le acque caldissime
(32 gradi superficiali con punte anche di 34, poco di meno al di sotto di
qualcosa di vagamente somigliante ad un termoclino) non aiutano certo il
commercio di mute pesanti in quest’area….
La piccola nicchia di mercato dedicata appunto,
alle mute ed alle attrezzature e’ stata sorprendentemente occupata da un
incredibile stand di rappresentanza MARES, che, con una vendita a prezzi da
stock ha catalizzato l’attenzione dei thailandesi e dei pochissimi europei
presenti, inclusa la sottoscritta ed i compagni di viaggio: peccato non avere
una valigia più grande, visto che alcuni GAV si presentavano con uno sconto
importante! Un modo utile di commercializzare ottimi ma non più recentissimi
modelli che ha convinto perfino il pubblico locale all’acquisto di mute da 7 mm.
Superato l’affollamento prodotto dallo stand di
cui sopra e dagli più “easy”, siamo approdati presso l’unico rappresentante di
prodotti per subacquei tecnici che siamo riusciti a trovare: I prodotti
rappresentati, per lo più rebreather, erano alcuni dei migliori sul mercato, ma
non destavano particolare interesse, a conferma del fatto che I fondali
thailandesi, per la maggior parte di limitata profondità, relegano ancora la
tecnica ad un’area di nicchia.
In più, non scordiamolo, I prezzi dei
rebreather ed degli altri prodotti dedicati sono assolutamente identici, se non
addirittura maggiori, di quelli europei, ed il reddito medio thailandese,
misurato in euro, è decisamente inferiore alla media europea, cosa che non
facilita l’introduzione sul mercato di prodotti di questo genere.
Queste scarsissime informazioni sono quanto
siamo riusciti ad ottenere parlando col rappresentante, l’unico che parlasse un
poco d’inglese. La grande limitazione di questa fiera, almeno per noi
giornalisti europei, è stata la scarsità di indicazioni in lingua inglese.
Presenti, anche se in numero limitato,
operatori dedicati ad equipaggiamento fotografico, dagli scafandri per piccole
compatte digitali che agli accessori dedicati alle reflex: totalmente di
importazione, I marchi erano tutti conosciuti ed i prezzi poco differenti dai
nostri.
Molto più numerosi I diving center, la cui
didattica principale rappresentata era costituita dalla PADI, avente lei stessa
uno stand.
I centri immersioni, concentrati nelle zone di
Koh Tao, Koh Samui, Phuket, e spesso associati a beach resorts, non differiscono
nei servizi dai nostri, salvo per il servizio di appoggio tecnico e di ricarica
trimix, offerto, a differenza del nitrox, da pochissime strutture.
Per il resto, corsi PADI, immersioni
accompagnate da guide certificate, comode barche e gommoni veloci si trovano in
quasi tutte le strutture.
L’edizione 2014 della fiera offriva anche una
serie di attività collaterali, quali seminari scientifici e tecnici, e prove in
acqua dedicate sia ai neofiti che agli esperti, a cui, in due diversi pomeriggi,
era permesso provare il rebreather.
Purtroppo non ho potuto presenziare a nessuno di questi eventi, a causa del
limitato tempo a disposizione, ma l’attenzione del pubblico è stata catalizzata
principalmente, come si può ben immaginare, dalle prove tecniche, che hanno
riscosso un discreto successo.
Da due anni a questa parte, inoltre, un concorso fotosub aperto a tutti viene
organizzato a lato della manifestazione, e le foto esposte durante la stessa: da
quello che ho potuto vedere, dalle foto esposte
e premiate, l’attenzione è stata rivolta in particolare alle macro.
Il numero dei partecipanti è in aumento di anno in anno, e si auspica che la
manifestazione prenda piede in modo crescente negli anni a venire.
In questo breve articolo ho riportato quelle
che sono state le mie impressioni sull’esposizione che ho visitato, anche se in
modo rapido a causa dei diversi impegni dei pochi giorni di permanenza: una
manifestazione che, come la nazione che la organizza, sta crescendo nel mondo
dei viaggi e del turismo subacqueo, che viene organizzato in modo da essere
apprezzato dal pubblico di ogni paese pur mantenendo un sapore prettamente
thailandese di cui I locali sono giustamente fieri.
E, all’uscita, dopo aver incontrato un ultimo
stand che ci presenta delle fragranze per la persona ispirate al mare, Bangkok
ci accoglie con i suoi contrasti, templi spettacolari accanto a modernissimi
grattacieli, baracche che cucinano e vendono cibo da strada accanto a ristoranti
di lusso.
I contrasti di un paese che, se i contrasti politici non avranno la
meglio, è destinato a lasciare la sua impronta anche tra noi subacquei.
È assolutamente vietata la riproduzione, anche
parziale, del testo e delle immagini presenti in questo articolo senza il consenso dell’autore.