Autore: Silvano
Protasoni
L’idea di base era piuttosto semplice e cioè quella di mettere a disposizione
degli amici di Scubaportal una barca sufficientemente grande per poter portare
in giro un po’ di subbi e farli divertire. Poi l’idea è cambiata un pochino
perché mi sono detto: “beh, già che ci siamo, perché non ospitare a
bordo i miei amici biologi e magari anche qualche ricercatore”
insomma unire al dilettevole anche un po’ di utile. Già, facile a dirsi ma non
così semplice da fare e poi ci vorrebbe una barca . . . diciamo grandina,
quantomeno un po’ più grande del maxi Dolphin 51 piedi che avevo pensato
all’inizio. Ci vuole qualcosa di più grandino e poi . . . E poi leggo della
tristissima fine che ha fatto nave Elettra che fu di Guglielmo Marconi,
tristemente ed ingloriosamente finita e demolita come un ferro vecchio . . .
L’Elettra! Vi rendete conto di quale e quanta storia è nata a bordo
dell’Elettra? La radio . . .co mu ni ca re col mondo, wow!
Certo che è un peccato vedere certe imbarcazioni, così ricche di storia e di
successi finire a marcire in chissà quale cantiere . . . Chi non si ricorda
Azzurra? Stessa ingloriosa fine.
Grandi navi, grandi comandanti e grandissime
imprese ed ecco che il ricordo (mai spento) di nave Calypso
e del suo comandante J.Yives Cousteau
saltano fuori come un coniglio dal cilindro e, sorpresa delle sorprese, scopro
che la nave c’è ancora, un po’ malconcia ma ancora bella più che mai, scopro
anche che la famiglia Cousteau ha tentato un restauro della nave e poi (come
spesso accade) sono finiti i soldi e il Governo Francese dice “picche” alla più
che giusta richiesta di aiuto e io, qui a Londra mi sono acceso come una miccia
di una bomba di idee, ragionamenti, sogni e quant’altro.
La Calypso nel November 2007, a Concarneau.
Telefono alla mano ho prima chiamato Pierre
Yives Cousteau, figlio del Comandante e gli ho buttato lì l’ideina, poi mamma
Francine che è anche Presidente della Fondazione Cousteau e, in contemporanea,
tutta una serie di amici e conoscenti.
Cosa ne è uscito fuori?
Che in Italia, nonostante la non brillantissima situazione economica, ho trovato
chi la nave la rimette a nuovo praticamente”a gratis,” ma non solo, c’è anche un
grosso gruppo bancario pronto ad intervenire, una vera e propria massa di
volontari amici subacquei che pur di essere della partita sono pronti a fare
carte false, gli amici di HDS pure, il DAN anche e che dire delle decine e
decine di studiosi, biologi, ricercatori ed esploratori pronti, prontissimi, a
salire a bordo e lavorare.
Già, salire a bordo, spetta un momentino perché
vendere la pelle dell’orso prima di averlo preso son buoni tutti ed io non ho
alcuna intenzione di lasciarci le penne ed anche, scusate, reputazione e
credibilità, quindi . . . Quindi preparo la proposta:
La nave Calypso la si mette in mare di nuovo, (abbiamo sicurezza e sponsores) ed
anche volontari pronti a metterci persino del denaro. La si fa navigare con NOI
a bordo con i nostri subacquei e quant’altro.
Attrezzature di bordo?
Nessun problema, già mi immagino la guerra che si scatenerà tra i vari
produttori per ESSERCI sulla Calypso.
Come?
Pagando una locazione di un Euro all’anno per minimo 50 anni.
Cosa diamo in cambio alla Fondazione e alla
famiglia Cousteau?
Innanzitutto la proprietà della nave che si chiamerà sempre Calypso; una buona,
per non dire ottima percentuale sotto forma di royalties derivanti da
qualsivoglia pubblicazione, filmato, documentario, souvenir, biglietti di visite
guidate e quant’altro al netto delle spese annuali di manutenzione della nave e
del pagamento degli stipendi della gente a bordo (volontari esclusi) ovviamente.
Cioè, a conti fatti, una bella massa di denaro che andrebbe, giustamente, ad
arricchire Fondazione e famiglia Cousteau.
Quale l’impegno della gente a bordo?
Quello di continuare la non facile ma sicuramente affascinate attività di
Calypso e Cousteau e cioè ricercare, esplorare, fare archeologia, biologia
marina, testare nuove attrezzature e macchinari (e sono tantissime le cose nuove
dal “dopo Cousteau” pensate solo ai Rov per esempio e a cosa ci si può fare, per
non parlare dei reb ecc. Dare di nuovo tanto mare sotto la chiglia di una nave
con una storia incredibilmente entusiasmante, esserci, essere a bordo e darsi da
fare.
Non oso immaginare quale fortissima emozione
sarà il primo briefing nel quadrato della Calypso e poi per esempio . . . chi
avrà l’onore ed il piacere di abitare per qualche giorno nella cabina del
Comandante?
Bei sogni si ma adesso attendo con ansia una risposta da donna Francine
e chiedo a tutti, cortesemente, di seguire le mie istruzioni: sperateci
fortemente.
Intanto noi ci si prova no?
Per ascoltare
l’intervista a Silvano in radio:
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