Autore: Andrea Neri
Il titolo di questo articolo rappresenta una convinzione ben radicata nella mente di molti sub. Sembra proprio che la PDD sia un incidente che debba colpire solo gli altri subacquei e non loro stessi. Perchè? Non lo sappiamo con certezza, ma possiamo avvicinarci alla verità riflettendo su alcuni casi che abbiamo potuto seguire da vicino.
Al di fuori di PDD drammatiche come quella descritta su di un numero di ScubaReport dove un appassionato toscano ebbe un’embolia midollare dopo aver raggiunto 109 metri respirando aria, e quindi al di fuori dei casi dove i sintomi sono talmente evidenti e gravi, pare proprio che ci sia la tendenza alla sottovalutazione e alla negazione. Per essere più chiari ci riferiamo a quei segni/sintomi che pur essendo elencati dalla letteratura scientifica, dai testi di didattica e dalle organizzazione mediche subacquee come il DAN, sono sistematicamente considerati come NON causati da una fase di decompressione critica.
Per decompressione critica si deve intendere anche quando il sub ha seguito le regole ed è emerso. In superficie il subacqueo deve considerarsi ancora in fase di decompressione perché il suo organismo sta liberando azoto in eccesso.
-
mal di testa
-
estrema stanchezza
-
pruriti
-
formicolii
che vanno e vengono debbono essere considerati un allarme di incidente decompressivo del quale il subacqueo non è e non può essere in grado di valutarne l’entità. Anche se ciò è ben risaputo, molti sub tacciono nell’intima convinzione che "non può essere un’embolia" e che tutto scomparirà in breve tempo.
Cosa vogliamo dire con tutto questo?
Che anche se le conoscenze ci sono e che è disponibile ossigeno, si preferisce rinunciarvi forse anche perché FARSI VEDERE PRENDERE OSSIGENO è come ammettere di aver sbagliato qualcosa, di avere un organismo debole o di essere un sub di serie B. A questo punto è bene ricordare come il prof. Cesare Barnini, uno dei più grandi e competenti medici subacquei, ebbe a definire la decompressione durante una conferenza.
Barnini dichiarò che la decompressione " è un tentativo più o meno riuscito di desaturazione." Quando si dice che non esistono tabelle o computer sicuri al 100% occorre prendere atto che un incidente decompressivo può accadere.
A prescindere da un buon addestramento, da un corretto comportamento tecnico e da un idoneo stato fisico, occorre convincersi che in tutti quei casi dove vi sono segni o sintomi di QUALSIASI entità SI DEVE:
-
Iniziare a respirare ossigeno al 100% (in superficie ovviamente).
-
Contattare il DAN o altra struttura medica di emergenza.
Questi sono due passi essenziali ai quali si possono aggiungere quelli di: bere molta acqua, assumere una posizione di riposo e mantenere una normale temperatura corporea. Occorre che il subacqueo si convinca che prendere ossigeno, magari di fronte ad altri subacquei che osserveranno incuriositi, non significa essere affetti dalla lebbra e suscitare orrore o compassione; significa invece iniziare a combattere nel modo più rapido ed efficace un ipotetico problema.
Se il problema non c’è tanto meglio, ma se c’è?
Ringraziamo Andrea Neri per l’articolo fornito.
Se volete approfondire il discorso, visitate:
E’ assolutamente vietata la riproduzione, anche parziale, del testo e delle foto presenti in questo articolo, senza il consenso dell’autore.