Lo squalo vegetariano ci è stato proposto recentemente da diversi film di animazione, da Nemo a Shark Tale, con intenzioni umoristiche.
Si pensava che gli squali fossero solo carnivori, per definizione. Ma le ultime scoperte della la scienza battono la fantasia: lo squalo vegetariano esiste davvero. Si chiama bonnethead shark, che potremmo tradurre con squalo dalla cuffia (Sphyrna tiburo), è un piccolo pesce martello dalla testa arrotondata (max 150 cm di lunghezza) diffuso lungo le coste del continente americano, sull’oceano Atlantico dal nord Carolina al Brasile e sul Pacifico dalla California all’Ecuador.
Lo squalo vegetariano
Ebbene, alcuni scienziati americani, delle Università di Florida e California, hanno notato che lo squaletto amava masticare alghe. Hanno controllato, utilizzando la tecnica dell’incorporazione di isotopi radioattivi del carbonio, e visto che Sphyrna tiburo non si limita a masticare, ma ingoia le alghe, ed è in grado di assimilare sostanze come la cellulosa e l’amido, tipiche delle piante. L’assimilazione delle molecole a catena lunga di atomi di carbonio, come la cellulosa appunto, è cosa difficile, esclusiva di pochi animali che possono essere definiti erbivori a tutti gli effetti.
In acquario gli squali dalla cuffia arrivavano in certi casi a nutrirsi per il 90% di alghe, integrando con poca carne di calamaro. Non avendo i denti adatti per masticare, inviano le alghe quasi intere allo stomaco, dove potenti succhi gastrici provvedono a demolirne le molecole, rendendole disponibili per gli enzimi digestivi.
Insomma, Lo squalo bonnethead è la prima specie onnivora di squalo conosciuta. La ricerca ribalta l’idea che tutti gli squali siano esclusivi mangiatori di carne, e ha implicazioni profonde nel definire il loro ruolo ecologico.