“Può la tua idea aiutarci a recuperare la Grande Barriera Corallina?”
Con questo slogan Out of The Blue Box si appella alle menti di tutto il mondo per trovare una soluzione all’inesorabile distruzione della Grande Barriera Australiana, il più grande organismo vivente del nostro pianeta. Il documentario Chasing Corals, premiato al Sundance Festival, di cui abbiamo parlato qui, narra il nostro shock di esseri umani davanti ad una inesorabile distruzione.
“Chiediamo soluzioni alle sfide che affrontano la Grande Barriera e i reef di tutto il mondo, per avviare progetti che abbiano un impatto immediato e duraturo”
L’area è grande più o meno quanto l’Italia, per un valore economico e sociale stimato di 56 miliardi di dollari australiani. Ciò che non solo l’Australia ma tutto il pianeta sta rischiando di perdere è un labirinto di 3000 sistemi di reef. Si estende per oltre 2.600 km lungo la costa orientale e che offre una delle biodiversità più ricche sulla Terra. Out of the Blue Box indica che l’accumulo di impatti nocivi sta diminuendo la capacità della barriera corallina di riprendersi. Riscaldamento globale e sfruttamento eccessivo delle risorse marine sono “shock che aumentano di frequenza e magnitudo” La necessità di una forte ripresa adesso è vitale per la sua sopravvivenza a lungo termine.
Un gioiello che proprio un gioielliere sta tentando di salvare. Il premio di 300.000 dollari australiani, circa 200.000 euro, è stato messo in palio dalla Tiffany & Co. foundation, che per la Grande Barriera Australiana ha stanziato in tutto 1 milione di dollari US, pari a a circa 1, 368.000 dollari Au. La fondazione Tiffany sta sostenendo le barriere coralline da quasi venti anni, con una scelta di immagine a dir poco rivoluzionaria. I coralli non sono più gioielli da indossare, ma patrimoni comuni da preservare. Il now-how su quello che si prefigura come il più grande investimento in menti e denaro per i coralli (il Governo Australiano per conto suo ha portato il budget da 60 a 500 milioni) può avere una ricaduta benefica sul resto delle barriere coralline del mondo, altrettanto minacciate.
La sopravvivenza delle barriere coralline è un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Come uno dei tanti Thomas Canyon protagonista del mio ultimo libro, Io sono il Mare ‘Ho vissuto della loro bellezza’. Ma una spada di damocle minaccia la scomparsa definitiva delle opere viventi più grandi al mondo, con tutto ciò che le abita. Personalmente non riuscirei nemmeno a concepire un futuro senza le barriere coralline. Anche se da tanti anni non sono più il mio ‘ufficio’, la mia quotidianità, restano un ambiente del cuore, e che frequento appena posso.
Salvare le barriere non è un’impresa facile. Gli impatti sono variegati e complessi, e richiedono interventi a livello sistemico su diversi sistemi. Si stanno sperimentando innumerevoli tecnologie per salvare le barriere, soprattutto quella australiana, che sembra soffrire più delle altre. Le soluzioni conosciute sono ancora lente e laboriose e il loro costo preventivato esorbitante, circa 200 miliardi di dollari.
Out of the Blue Box offre a chiunque l’opportunità di proporre nuove idee per alleviare le pressioni sul reef e per aumentare la sua capacità di recupero. E lancia la sfida a chi è in grado di proporre nuovi approcci per il recupero delle barriere coralline. Idee che possono essere tecnologiche, finanziarie, scientifiche, innovative ,sociali. O qualunque altra idea, da qualsiasi campo, che possa aiutare.
“A chiunque – ovunque nel mondo”
Il concetto vincente riceverà un premio assegnato da un gruppo di esperti e dai partner e sponsors di 300.000 AUD.
Ma alla fine, ricorda il bando di concorso, il vero vincitore sarà la Grande Barriera Corallina, che con l’aiuto dei più grandi cervelli tornerà ad essere un patrimonio per l’umanità intera.
Siete pronti?
C’è tempo fino al 3 settembre 2018
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