Per il terzo anno consecutivo, l’Hundred Trimix Team Explorer assieme gli amici TSA ed aficionados al gruppo,hanno effettuato una immersione in alta quota, in quello che nel 2017 è stato soprannominato “ Il laghetto della Fratellanza“.
Malgrado le avverse e terribili condizioni meteo del giorno precedente dove nessuno avrebbe scommesso un centesimo per il sole e la riuscita dell’evento, domenica 23 luglio in una giornata classica e sempre indimenticabile di alta montagna, …di quelle che tocchi il cielo con un dito …di quelle che “ il cielo è sempre più blu “ ..di quelle che ti viene voglia di cantare a squarcia gola la mitica canzone del grande Jimmy Fontana ..” il mondo, soltanto adesso io ti guardo !!! ” i nostri impavidi subbi, si sono immersi al Lago Monticelli quota mt.2599 alla base del ghiacciaio Presena, Passo del Tonale.
Tu lo puoi raccontare, ma devi essere veramente lì a provare queste sensazioni, quando ti affacci dalla funivia ed il mondo è sotto, e davanti a te e tu sai che LI, tra poco andrai sott’acqua, come in catino sospeso nel vuoto ….. WOW !!
Tutti simpaticissimi ed elettrizzati: Ivan Rolli – all’organizzazione globale, Carlo Roncoroni – supporto tattico, il nostro trainer Claudio Esposito pronto a compilare brevetti per immersioni in alta quota, Luciano Campanelli –il preciso , Antonino Lacchei – poche parole ma buone e Pietro Schiaccianoce – simpaticamente in ritardo , immortalati dall’inossidabile “ sempre pronto e presente “ Mario Rolli, si sono immersi nelle acque direttamente sottostanti al ghiacciaio del Presena, standosene sicuramente ben al fresco alla temperatura di 4-5 gradi, per circa 59 minuti di run time . Un semplice monobombola da 15 litri caricato per l’occasione con un bel trimix 21/0 (…ah ah ah), un gav , un buon erogatore con primo stadio antifreeze, tanta zavorra e tanta curiosità e voglia di esserci . Particolare rilevante è stata l’osservazione del profondimetro e del termometro, con la perdita di un grado quasi ogni 2 metri .
Tra il passaggio di una trotella davanti alla maschera incredula di Luciano, l’acqua estremamente cristallina dei primi tre metri lungo la paretina di roccia e qualche inconveniente di allagamento della stagna, (qua non era proprio il caso, e non si fa il nome del peccatore), la mente torna per qualche istante indietro nel tempo, quando incroci paletti di ferro, pezzi di filo spinato , e magari anche qualche ordigno bellico , perché anche a distanza di cento anni, la Grande Guerra qui si sente ancora , ancor più intensamente quando sei immerso nei tuoi pensieri nell’ambiente acqua…. “Guardare e non toccare “ è sempre la regola, ma soprattutto “pensare“ a quanto accaduto qui tanto tempo fa in prima linea a migliaia di ragazzi al fronte, in condizioni disumane.
Ma il sorriso torna presto, dopo che i muscoli facciali riprendono piano piano conoscenza, ed è sempre comica la faccia e l’espressione “…un pò così“ di chi ti vede , quasi a 3000 mt di quota, trasportare le bombole a spalla o con un carriola recuperata li per li al volo per circa 150 mt, vestirsi con un bel caldo sottomuta, guanti caldi e stagni e tuffarti con una montagna di zavorra addosso per rimanere almeno un pochino negativo. Altrettanto simpatica la turista Ada , polacca che dopo decine di scatti a ..”quest’acqua che sembra finta..”, vuole uno scatto abbracciata alla tua grondante muta stagna ..!! …Ehh …le turiste…..
Non è finita a “tarallucci e vino” ma con polenta, funghi e pizzoccheri annaffiati da un ottimo bicchiere di rosso, ma soprattutto dall’ottima compagnia , direi molto euforica per la bellissima esperienza vissuta , e soprattutto dal ricordo che :“ quel giorno, c’ero anch’io !!!!”. Carlo Roncoroni