Autore: Cristina Giusti
La parola d’ordine di Sea Shepherd Conservation Society diventa il nome della
campagna più efficace che l’organizzazione abbia mai affrontato nei suoi
trentacinque anni di azione diretta per la protezione degli oceani.
Il 5 Novembre è partita ufficialmente la nona campagna antartica di Sea
Shepherd Conservation Society: Operazione Zero Tolerance.
La determinazione del Capitano Paul Watson è inflessibile ed il fine ultimo da
raggiungere troppo importante ed urgente.
Il conto alla rovescia è iniziato e le lancette dell’orologio scandiscono i
minuti che separano Sea Shepherd dal raggiungimento di questo fine e dalla
vittoria definitiva.
Con un grande sforzo organizzativo e un’impeccabile abilità
tecnico/strategica, Sea Shepherd lancia Operazione Zero Tolerance con il preciso
intento di onorarne il nome. Non verrà tollerata nemmeno l’uccisione di una
singola balena. “Zero” sarà la quota di caccia o il numero di balene o il
risultato economico che i giapponesi porteranno a casa in questa stagione.
Stiamo per assistere ad una “nuova campagna” per la protezione delle balene,
diversa dalle precedenti per strategia e caratteristiche della flotta.
“Questa volta, anziché incontrare la flotta baleniera giapponese nel Santuario
dei Cetacei in Oceano del Sud,
Sea Shepherd la incontrerà nel Pacifico del Nord al largo del Giappone…. Sea
Shepherd Conservation Society avrà a disposizione quattro navi, un
elicottero, otto piccoli gommoni semi-rigidi (RIB, rigid inflatable
boat), tre droni e più di cento volontari internazionali”, ha dichiarato il
Capitano Paul Watson nell’annunciare la campagna.
Questo significa che la flotta giapponese non avrà nemmeno il tempo di arrivare
in Oceano del Sud e non avrà né il tempo nè l’occasione di scagliare un solo
arpione.
“È tempo di intervenire a Nord, per mostrare ai balenieri giapponesi
la nostra intenzione di assicurarci che nessuna balena venga uccisa durante
questa stagione”, ha detto il Capitano Paul Watson. “Non siamo mai stati
così forti e i balenieri giapponesi non sono mai stati così deboli. Dobbiamo
approfittare della nostra forza e della loro debolezza e portare la campagna a
casa loro, in Giappone!”
La quarta nave, tanto attesa quanto misteriosa, farà il suo debutto a campagna
iniziata..la Sam Simon si prepara a scendere in campo come un potente “deus
ex machina” dalle mille risorse e dall’indiscussa efficacia.
La storia della baleneria giapponese giunge al termine.
http://www.seashepherd.org/zero-tolerance/
www.seashepherd.it
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