Partiamo per l’esplorazione del relitto Karwela con in mente l’immagine della bellissima ninfa Calipso, che nell’Odissea ospitò Ulisse permettendogli di riposare dalle fatiche del viaggio per sette lunghi anni. Calipso viveva sull’isola di Ogigia, che i più identificano con l’odierna Gozo.
Il ritrovo per la prima immersione è stato, come tutti i giorni, alle 8.15 all’Atlantis Diving Centre di Gozo, a Marsalforn. Caricate le nostre attrezzature abbiamo lasciato il diving con Denis, l’istruttore italiano che oggi sarà la nostra guida.
Pochi minuti e siamo nel sud dell’isola. Il Defender segue i cartelli che indicano ‘Diving Wrecks’. Denis scende lungo una strada sterrata che finisce in un comodo piazzale dove scarichiamo la nostra attrezzatura. A poche decine di metri da noi giacciono, adagiati su un fondale di circa 40 metri, i tre relitti di Karwela, Cominoland e Xlendi. Un altro gruppo di sub sta andando al Cominoland così noi ci dirigiamo al Karwela, dove saremo soli e tranquilli.
Indossata l’attrezzatura scendiamo tra le rocce fino al punto di ingresso dove con un bel passo del gigante iniziamo questa nuova immersione.+
Il relitto Karwela
MV Karwela è un vecchio traghetto passeggeri che faceva il giro intorno al Grand Harbour. Lungo 58 m, fu affondato di proposito nel mese di agosto del 2006 per creare un reef artificiale fuori dal litorale sudorientale di Gozo. Giace in assetto di navigazione sul fondale.
Scendiamo fino a 33 metri e arriviamo sul ponte da dove, pinneggiando lentamente, iniziamo la nostra visita con la parte esterna del relitto, ormai divenuto parte del Mediterraneo, popolato da diverse specie di pesci, crostacei e invertebrati. Ci concediamo una veloce penetrazione nei corridoi, sempre vicini alle uscite e sbuchiamo dall’altro lato della nave dove una bella cicala si mimetizza tra le lamiere e ci osserva indisturbata.
Si fatica a credere che il relitto Karwela sia stato affondato solamente dieci anni fa, tanto diverso e compatto è il ricoprimento di forme di vita. Le ricche acque che circondano Gozo hanno fatto il loro dovere!
Sul ponte più alto ci attende la sorpresa di un vecchio maggiolone Volkswagen. Lasciato il relitto risaliamo gradualmente lungo la parete, e continuiamo l’immersione fino ad arrivare sul pianoro dove la sosta di sicurezza a 5 mt di profondità è cosa tranquilla.
Marsalforn, nel nord di Gozo, è un piccolo villaggio lontano dal caos. In questa cittadina Brian Azzopardi gestisce il diving centre Atlantis con la moglie Stefania e uno staff che comprende una quindicina di guide e istruttori professionisti, selezionati con cura per offrire un ottimo servizio a una clientela internazionale. Nel team Atlantis non mancano naturalmente gli istruttori italiani, dedicati agli amici sub provenienti dal nostro Paese.
Negli spogliatoi possiamo sciacquare, appendere e riporre in bell’ordine la nostra attrezzatura. Atlantis è attrezzato per offrire immersioni e corsi sub a tutti i livelli, dallo snorkeling alla subacquea tecnica. Più di 60 punti di immersione, tra relitti, grotte e pareti, garantiscono tanto divertimento e varietà, e resta sempre la voglia di tornare per scoprire qualcosa di nuovo.
Per info visitate il sito di Atlantis Gozo.