Ecco alcuni consigli utili per acquistare o rinnovare la vostra attrezzatura subacquea.
I più esperti tra voi troveranno ovvio quello che scriviamo, ci rivolgiamo in modo particolare ai neo sub, a chi deve acquistare un equipaggiamento costoso e potrebbe rimanere disorientato dall’offerta.
Comperate di persona
Specialmente muta, calzari, pinne e GAV andrebbero provati. Nella misura della muta tenete conto della taglia del torace ma anche della lunghezza; per il GAV considerate la muta che avrete sotto: se indossate T-shirt XXL ma andate a fare immersione con una muta da 3 mm, è probabile che un GAV XL sia troppo grande, andrebbe bene con una muta stagna.
Fatevi consigliare
Dal vostro diving center, dalla scuola, dai compagni più esperti, dai forum in internet (http://www.poverosub.com/forum/). Diffidate da chi vi dice “c’è un solo prodotto adatto a te”, le soluzioni di solito sono molte e quasi tutte valide.
Occhio al portafoglio, l’attrezzatura subacquea può essere costosa
Suona ovvio, ma comprate il miglior equipaggiamento che potete permettervi, in base alle vostre esigenze. Non sempre il meglio per voi è il più caro. Considerate dove e quando farete le prossime immersioni, cercando di prevedere il futuro: se pensate per esempio che farete molta attività in acque fredde, o che vi darete al tech-diving, allora un investimento in un erogatore o in un computer adatto vi eviterà di dover fare presto un secondo acquisto.
La maschera sub
Come prima cosa deve aderire bene al vostro viso. Fate il seguente test prima dell’acquisto: indossatela senza sistemare l’elastico, inalate dal naso: se la maschera rimane attaccata al vostro viso e vi blocca la respirazione, va bene. Per aiutarvi a scegliere tra lenti singole o doppie, volume ampio o ridotto, silicone nero o trasparente, indossatela e provate a camminarci. Non è lo stesso come indossarla sott’acqua, ma può aiutare a capire se ci sono riflessi che non vorreste vedere, se vi danno fastidio, se preferite una visibilità ampia.
Le pinne per le immersioni
A scarpetta o con cinghiolo regolabile? In entrambi i casi provatele con i calzari che userete in mare, per essere certi della misura. Esistono svariati modelli, a che piacciono dure e a chi morbide… l’unica qui è provarle in acqua, nelle condizioni in cui vi immergete. Per l’attacco adesso sono di moda cinghie elastiche e a molla, molto comode, accertatevi che la combinazione pinna – calzare – elastico funzioni bene.
La muta per le immersioni subacquee
Provare la muta in negozio è terrificante, ma meglio una sudata che accorgersi in mare del ricircolo di acqua gelida che scende dal collo. Come si diceva una volta, la muta deve adattarsi come una seconda pelle, senza bloccare la respirazione. Una muta più spessa dà più protezione termica, pesa anche di più nel bagaglio, ma la prima cosa è di solito la più importante. I materiali sono migliorati molto negli anni, ma se avete dei dubbi la prima scelta, valida in molte situazioni, è la vecchia 5 mm, con cappuccio (la nuca e la testa disperdono molto calore).
A che temperatura mi occorre una stagna? Dipende dalla sensibilità individuale al freddo, da dove vi immergete, e da quando spesso. Occasionalmente (se non siete freddolosi) una buona semistagna può andare bene anche per temperature a una cifra sola, a condizione che l’immersione non sia lunghissima. Se andate spesso al lago, considerate di prendere una muta stagna, che richiede allenamento specifico per usarla.
Il GAV, giubbotto ad assetto variabile
È un elemento dell’attrezzatura molto variabile, per forma e funzionalità. Dal jacket tradizionale si va verso configurazioni ad ali, o ibride, con tasche, zavorra integrata, D-ring, cinghie, e infinite varianti più o meno utili, a seconda delle vostre abitudini in immersione.
La misura è una considerazione primaria: il GAV può essere di 1 o 2 misure inferiore alla taglia delle vostre T-shirt, se lo provate senza ricordatevi di lasciare lo spazio per la muta. L’esperienza e l’allenamento vi aiuteranno a scegliere il vostro GAV.
L’erogatore subacqueo
Gli erogatori sono il pezzo più complicato dell’attrezzatura, anche se il loro compito in fondo è molto semplice, darci l’aria che respiriamo. Sotto questo punto di vista ormai si somigliano tutti, hanno raggiunto un buon livello, con una eccezione importante, il comportamento in acqua molto fredda. Se farete immersioni in acqua più fredda di 10° orientatevi verso un erogatore con protezione termica. Considerate anche di comperare una marca per cui esista a livello locale la possibilità di manutenzione.
Due grandi dilemmi riguardano la scelta del primo stadio: DIN o INT https://www.scubaportal.it/siete-din-int-sondaggio.html, a membrana o a pistone, bilanciato o no? https://www.scubaportal.it/erogatori-subacquea-primo-stadio.html . In entrambi i casi rimandiamo chi voglia approfondire il problema a due articoli recenti
Il computer subacqueo
Ecco un altro pezzo di attrezzatura in cui le opzioni sono quasi infinite. Per semplificare: tipo di immersione, integrazione con la riserva di gas, budget, stile. Per l’immersione ricreativa va bene qualsiasi entry level, che dia tutte le informazioni essenziali in un formato facile da leggere, tutti danno la possibilità di passare da aria a Nitrox, costano cifre ragionevoli.
Per l’immersione tecnica sono necessarie molte informazioni in più, che confonderebbero il principiante. Ma esistono computer eccellenti che sono adattabili al livello dell’utente, e risultano quindi espandibili nel tempo.
I computer integrati con la bombola danno la pressione dell’aria, attraverso un trasmettitore wireless o un collegamento diretto con la frusta dell’alta pressione. Ma se malauguratamente si scarica la batteria a meno di avere anche un manometro analogico si perde l’informazione sull’aria rimasta: immersione finita.
Gli accessori
Molti sono gli accessori disponibili, alcuni richiesti per legge, come un pedagno preferibilmente con un reel di cima (necessario non solo averlo ma anche saperlo usare, vedi https://www.scubaportal.it/il-pedagno-questo-sconosciuto.html). Coltelli e fischietti possono aiutarvi in situazioni di emergenza e dovrebbero far parte del vostro equipaggiamento di base. Una semplice lavagnetta aiuta nelle comunicazioni, o quando sia necessario prendere appunti. Una piccola torcia è sufficiente nella maggior parte delle situazioni, a meno che vi dedichiate a esplorazioni tecniche di caverne o relitti, che richiedono sistemi di illuminazione più seri.