Per immergersi al freddo nei laghi ci vuole un pizzico di ardimento.
Ancor più se lo scopo non consiste nell’ammirare un bel panorama sommerso bensì nel raccogliere spazzatura.
E se si spera che così gli inquinatori si pentano, più che di coraggio si tratta di sogno.
Eppure, domenica ben 30 subacquei (di età tra i 14 e i 60 anni) sono entrati nel Lago di Lugano per ripulire il fondale sotto al lungolago pensile del bellissimo borgo di Porto Ceresio. Con la partecipazione di due dozzine di volontari terrestri (o, per meglio dire, anfibi) e di tre natanti, probabilmente si è trattato della maggiore azione di pulizia dei fondali compiuta nella provincia di Varese!
La raccolta e lo smaltimento di 10 metri cubi di rifiuti (tra cui un fucile…) testimonia indiscutibilmente il grande successo pratico dell’iniziativa Operazione Blu Pulito orchestrata dal gruppo subacqueo varesino GODiving. L’impatto sulla psiche di chi inquina le acque dolci si spera sia altrettanto forte, anche grazie al gemellaggio con Spazzatura Kilometrica dell’Associazione ON (con Max Laudadio presente all’evento) e al supporto di solidi partner. Innanzitutto, Sea Shepherd Italia, organizzazione no-profit globale da sempre attiva nella conservazione della vita marina (anche su mandato delle Nazioni Unite), e AsFoPuCe, associazione svizzera che da 20 anni realizza iniziative di pulizia del Ceresio. Poi OpenjobMetis, una società evidentemente guidata da sognatori (è la prima agenzia per il lavoro che si sia quotata a Piazza Affari). Quindi imprese ed enti che hanno contribuito nei loro ambiti specialistici: Equity Factory di Milano (fornendo organizzazione e comunicazione), SOPRAD di Travedona (regalando il film plastico che ha protetto il lungolago dal percolato), Varesemese e Scubaportal (media partner), Comune di Porto Ceresio (mettendo a disposizione la sala conferenze, spazi coperti e alcuni operatori della Protezione Civile), Autorità di Bacino Lacuale Ceresio Piano e Ghirla (permessi e natante di supporto), Circolo Velico (natante di supporto) e DAN Europe (assicurazione dei subacquei).
Interessante anche l’apporto del CNR che, con i ricercatori di I.S.E. – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, ha colto l’occasione per raccogliere campioni dal Lago di Lugano e per divulgare la propria attività di studio della limnologia.
Da segnalare la presenza di numerosi gruppi subacquei che, dimenticando qualsiasi spirito competitivo, hanno abbracciato il progetto coinvolgendo propri istruttori, guide e sommozzatori nel comune intento di ripulire lo “scrigno di bellezza” del golfo di Porto Ceresio (prendiamo a prestito la definizione dall’amico Pino Faré).
Il pranzo vegano, reso possibile dall’adesione di una decina di ristoratori ceresini, è stato un curioso corollario della giornata.
Ora il traguardo non è fissato nella prossima edizione dell’evento. Per i promotori l’obiettivo in divenire è, infatti, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza verso la fragilità degli ecosistemi lacustri, nonché l’emergere di una coscienza critica che additi come incivili i comportamenti di chi inquina con rifiuti solidi (gli unici su cui Blu Pulito può intervenire, peraltro marginalmente), liquidi o gassosi. Non è un tema ideologico o una contrapposizione politica, solo una questione di sopravvivenza. Senza acqua dolce piante e animali terrestri, uomini inclusi, non possono esistere. Questo il messaggio lanciato da GODiving e riecheggiato da Daniel Ponti, Michele di Leo, Nicoletta Riccardi, Claudio di Manao e Jenny Santi durante il convegno “Laghi e mari: conoscerli, tutelarli” che si è svolto alla Biblioteca di Porto sabato 7 come prequel della giornata del Blu Pulito.
Quindi: soddisfazione per la partecipazione diretta e il lavoro svolto, ansia che il messaggio sia realmente arrivato a chi deve evitare di inquinare.