Autore: Paolo de Vizzi
Sabato ore 14 porto Santa Caterina di Nardò (Le)
IN COLLABORAZIONE CON IL DIVING “COSTA DEL SUD” – Santa Caterina, Nardò (Le)
- ORE 13 PREPARAZIONE ATTREZZATURA
- ORE 14 BRIEFING con tutti gli assistenti e i medici che seguiranno Paolo de Vizzi per tutta la durata dell’immersione
- ORE 15 IMMERSIONE al largo del porto e stazionamento/alloggiamento sul fondale a 9 metri di profondità
20 ore sott’acqua.
20 ore, tra il giorno e la notte, a contatto con l’elemento che Paolo ama di più: l’acqua, nello specifico l’acqua del mare.
Sott’acqua Paolo porterà con sè la sua carrozzina ma la guarderà soltanto, perché lì non ne avrà bisogno. La porterà proprio per poterla lasciare e dimostrare che il mare è in grado di restituire a chi ha problemi motori la bellissima sensazione di essere autonomo.
Durante le 20 ore Paolo giocherà a dama con i suoi assistenti (che si alterneranno ogni due ore), mangerà della frutta, andrà in giro per i fondali con lo scooter subacqueo, di notte forse dormirà un po’…
Le comunicazioni con chi è a terra sono assicurate da un avveniristico facciale-boccaglio con GSM incorporato.
Intanto sulla terraferma ci saranno dibattiti, incontri, musica.
Per ricordarci che siamo tutti diversamente uguali.
Ma poi, diversamente da chi?
“Il motivo di questa immersione prolungata?
per una mia soddisfazione personale mi piace vivere il mare a 360° di sicuro ci sara’ uno studio medico per lo smaltimento dell’azoto e dell’ipotermia.
Il primo è quello di far capire che una persona diversamente abile non è poi tanto diversa e di guardare a noi come persone che pur avendo avuto una sventura ci siamo saputi rialzare e cominciare a vivere come facevamo prima anzi forse e questo è il mio caso di raggiungere obiettivi e traguardi impensabili.
L’altro e quello di far capire a tutti coloro i quali hanno avuto la mia stessa sventura di lottare per una vita migliore e senza barriere.
La frase che segue è un mio pensiero che uso spesso per citare mie e altrui sensazioni, stati d’animo: Il mare sempre diverso per ognuno di noi. Nelle emozioni, nelle sensazioni e nella sua immensa grandezza ci accoglie con i nostri pensieri più profondi. Le attività subacquee sono alla portata di tutti e chiunque può viverle in sicurezza in relazione alla propria fisicità ed autonomia.
Il mio motto è: vivere il mare senza barriere!”
Presentazione di Paolo de Vizzi
Sono Paolo de Vizzi, ho 37 anni e sono nato a Manduria.
Sono un diversamente abile dal 1996.
Mentre stai leggendo io sono sott’acqua, a pochi metri da te, a tentare il mio nuovo record: 20 ore in immersione continuata.
Nel 2011 ho battuto il Record Mondiale di profondità per diversamente abili: 62,3 metri.
Io penso che un diversamente abile debba essere un membro attivo della società, capace di promuovere lo sport come chiunque altro ma con in più la sensibilità di chi ha perso qualcosa e l’ha poi riguadagnata con sacrificio.
A causa di un brutto incidente stradale, all’età di 22 anni, sono rimasto paralizzato per una lesione midollare che mi ha bloccato gli arti inferiori e solo grazie ad una buona fisioterapia e a tanta forza di volontà ho recuperato il mio corpo camminando con le mie proprie gambe.
Può un incidente stradale cambiarti la vita a tal punto da modificare anche le aspirazioni, il modo di essere, i sentimenti più intimi? Forse sì, ma se si ha determinazione e passione si può reagire. Si deve reagire.
Faccio immersioni da quando avevo 6 anni. Dopo l’incidente la voglia di mare si accentua: punto ad esplorare i fondali e a vedere ancora meglio quello che in apnea non mi era possibile.
Un corso, la confidenza con l’autorespiratore, l’acquisizione del brevetto sommozzatori HSA Italia del livello più alto e finalmente posso scendere molto più giù…
Immersione dopo immersione, esperienza dopo esperienza, nasce quel desiderio di andare più in profondità e vedere il mondo sommerso… e l’effetto che fa!
In mare non ho bisogno della carrozzina, né di stampelle: il mare mi restituisce l’integrità. Anche quella interiore, soprattutto.
Restare ore e ore sott’acqua, con grande naturalezza e tranquillità, senza accusare ipotermia, senza stancarmi, riuscendo anche a mangiare (frutta), a bere, a giocare a dama con lo staff che si alterna per farmi compagnia, … andare in giro con lo scooter subacqueo…, godermi la notte, il buio, osservare la vita notturna del mare, così diversa da quella diurna….
Questa è senz’altro un’immersione particolare che ha richiesto tanta preparazione ed uno staff adeguato per effettuarla in sicurezza, un’immersione impegnativa anche per tanti sub, senza ricorrere a miscele speciali. Mi segue Andrea Costantini, subacqueo FIAS, tra i migliori in Italia, e tanti altri sub che mi hanno seguito per tutto l’inverno, abbiamo avuto tante difficoltà, perché non abbiamo avuto un invernata calma quindi l’allenamento è stato fatto sotto la pioggia, con il freddo e con il mare spesso mosso.
Sono seguito da una psicologa con un preparatore sub per rilassamento psicologico, un medico iperbarico, una dottoressa per le tabelle decompressive, un cardiologo, un primario di rianimazione.
Ogni immersione è energia che scorre dentro di me.
Scoprendo la subacquea ho annullato il mio limite e sono tornato ad adattarmi alla sensazione delle emozioni e a fluttuare come un delfino ai confini dello spettro della luce.
L’obiettivo è restare sott’acqua il più possibile. Non ci sono tentativi precedenti per persone disabili, quindi qualsiasi risultato sarà un primato di per sé, tuttavia il mio obiettivo è restare giù quasi una giornata: venti ore sotto lo sguardo dei pesci e delle telecamere!
Ci vuole una buona dose di disinvoltura!
Voglio promuovere un messaggio chiaro: l’importanza di vivere in un mondo senza barriere. In più offro al mio paese la possibilità di stabilire un ennesimo primato mondiale.
Questi record, nel mio intento, serviranno da stimolo e per dimostrare alle persone che come me hanno delle disabilità, che tutto si può e si deve superare con l’impegno, trovando in se stessi la forza necessaria per affrontare con tenacia, risolutezza e orgoglio la vita quotidiana, senza in alcun modo sentirsi diversi, o peggio, ai margini della società.
La frase che segue è un mio pensiero che uso spesso per citare mie e altrui sensazioni, stati d’animo: Il mare sempre diverso per ognuno di noi. Nelle emozioni, nelle sensazioni e nella sua immensa grandezza ci accoglie con i nostri pensieri più profondi.Vivere il mare…senza barriere.
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