Un lavoro scientifico pubblicato su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences prova che l’azione dei pesci pulitori è la chiave per la salute del reef, e influenza la capacità dei pesci di prendere decisioni.
In test sperimentali, pesci che avevano la possibilità di servirsi di un pulitore si sono dimostrati significativamente più abili e pronti nel prendere decisioni rispetto a pesci infetti da parassiti e tenuti in vasche senza un pulitore. Le performance di un pesce sano sono molto migliori rispetto a quelle di un pesce parassitato.
La cosa è intuitiva. Chiunque sa che quando si è malati si fatica di più a prendere decisioni, a impegnarsi in attività che implichino il bisogno di concentrarsi. Quando siamo infetti da un parassita, il nostro corpo devia risorse altrimenti destinate alla mente verso i distretti che ne hanno bisogno per contrastare l’agente infettivo, e lo stesso succede ai pesci.
Questo apre una nuova luce sull’attività dei pulitori: la loro azione non è solo un’azione di pulizia, ma si configura come una vera e propria azione curativa. Insomma, i pesciolini che vediamo affannarsi attorno a pesci molto più grandi di loro, stanno agendo da specializzatissimi veterinari. Sapevamo che fossero preziosi per aiutare i pesci, sprovvisti di arti, a mantenersi puliti, ora sappiamo che li aiutano anche a mantenersi furbi ed efficienti.