Autore: Marco e Bea
“E’ tutta una favola, una montatura giornalistica, dai è impossibile che esista veramente”. Ma per il Dive Planet niente è scontato e dopo anni di ricerca infruttuosa da parte di altri cacciatori del mare, finalmente l’isola di acciaio si è offerta a noi in tutta la sua bellezza e particolarità. Appena scesi abbiamo subito capito di averla ritrovata, infatti subito abbiamo potuto imbatterci in diverse strutture come parti di murature in mattoni pieni, parti strutturali come putrelle in ferro, sassi utilizzati come riempimento pareti e soprattutto abbiamo ritrovato le due grosse boe che sono servite al Genio della Marina per delimitare la zona prima di farla esplodere con il tritolo. Il ritrovamento è stato confermato dall’Ingegner Rosa, il padre putativo dell’Isola delle Rose, che con il nodo alla gola ci ha proprio confermato che quello che avevamo visto e ritrovato era proprio la sua Isola. L’isola delle Rose (in esperanto Insulo de la Rozoj) fu una piattaforma artificiale nel mare Adriatico al largo di Rimini, 500 metri al di fuori delle acque italiane che nel 1968 venne proclamata dal suo fondatore, l’ingegnere bolognese Giorgio Rosa, Stato Sovrano. L’esperienza dell’autoproclamata Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose durò poche settimana durante l’estate dello stesso anno. L’Isola si dotò di un proprio governo formato da un presidente del consiglio dei dipartimenti e da cinque dipartimenti ed adottò come lingua ufficiale l’esperanto, per sancire nettamente la propria sovranità ed indipendenza dalla Repubblica Italiana, nonché per ribadire il carattere internazionale della nuova repubblica; stemma adottato furono tre rose rosse con gambo verde fogliato, raccolte sul campo bianco di uno scudo sannitico.
E dopo un po’ di storia, ritorniamo alla realtà ed alla immersione…Un’immersione davvero unica, per la sua storia, per il tipo di fondale, per i suoi resti, per la sua biologia e per la sua profondità accessibile anche ai neofiti della subacquea. La profondità massima è di 13 metri, la discesa viene eseguita tramite una cima ancorata direttamente alla struttura di fondo esattamente al centro dei resti dell’Isola delle Rose da dove si parte alla scoperta di questo particolare sito.
Il fondale è ricoperto di sassi di fiume, parti di murature perimetrali, putrelle di ferro e grosse boe in ferro che furono utilizzate per la delimitazione dell’area quando sommozzatori della Marina Militare Italiana fecero detonare l’Isola in quanto dichiarata non costituzionale.
L’immersione è tranquilla, veniamo trasportati dalla lieve corrente perlustrando ogni anfratto ed ogni accumulo di murature al fine di scovare qualche tana; ed intanto la mente scorre a fantasticare sulla storia di questa immersione, ci immedesimiamo con il guardiano dell’Isola e con sua moglie che hanno vissuto in questi luoghi, cerchiamo di carpire eventuali segni che non sono stati ancora valutati, speriamo di ritrovare qualche oggetto rimasto sepolto dopo la demolizione e dopo la tempesta che la ha definitivamente abbattuta e resa una perfetta immersione per qualsiasi subacqueo. La biologia del sito è molto varia e particolare infatti durante l’immersione abbiamo avvistato seppie, cavallucci marini, cannocchie, scorfani, gronchi, ghiozzi, bavose, nudibranchi e granceole. Ed anche la memory card dei fotosub è stata riempita di alcuni scorci interessanti. Ormai è tempo di risalire in quanto il manometro ci indica che la scorta d’aria è arrivata quasi al termine e quindi ci apprestiamo ad eseguire la sosta di sicurezza che ci aveva consigliato cpt. Steve del Dive Planet durante il briefing pre immersione e prima di salire sul gommone che ci ha accompagnati sul luogo della immersione.
Alcuni subacquei utilizzano il pedagno per risalire in quanto non hanno più ritrovato la cima di risalita, fatto abbastanza normale data la vastità dell’area da analizzare. Ognuno sale sul gommone dopo la sosta di sicurezza a 3 metri per 5 minuti ed è il tempo di ritornare all’attracco nella darsena del porto di Rimini in località San Giuliano a Mare pronti per una nuova avventura ed una nuova immersione che ci verrà proposta dai nostri amici del Dive Planet.
Ci ricorderemo sempre di questa immersione…non un’isola vera con palme e noci di cocco, ma un’isola subacquea con massi, pietre, putrelle e tanti pesci…
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