L’appuntamento con la storia della subacquea e lo spazio mostre allestito da HDS Italia si rinnova anche per questa edizione 2018 di Eudi Show per raccontare una storia poco conosciuta, ma piena di fascino come quella dei palombari russi.
Le vicende che hanno caratterizzato la storia della Russia, dai tempi degli zar fino alla rivoluzione d’Ottobre e alla guerra fredda non hanno mai permesso di conoscere molto sulla storia e lo sviluppo passato delle attività subacquee in questo grande paese dove la passione per le immersioni ha conosciuto un grande sviluppo soprattutto nel settore ricreativo tanto che è ormai facile incontrare subacquei russi in tutte le principali mete subacquee del mondo.ogni anno
Eppure, grazie al lavoro di un appassionato studioso, Pavel A. Borovikov che ne ha ricostruito i tratti salienti, è stato possibile aprire un oblò su una storia che sicuramente inizia nel 1600, ma che potrebbe avere radici ancora più lontane. I primi dati si riferiscono a rudimentali attività di pesca in apnea soprattutto per la ricerca di ostriche perlifere nei più lontani mari dell’impero russo per poi seguire a grandi linee l’evoluzione delle tecniche di esplorazione sottomarina. Durante il regno dello zar Pietro il Grande, impegnato a modernizzare il suo impero, si cominciarono ad usare campane di immersione per la costruzioni di ponti, opere marittime e lavori navali. Nella prima metà dell’Ottocento fu importato lo scafandro da palombaro ideato dai fratelli Deane in Inghilterra, una tappa importante, ma che grazie agli studi di Borovikov ha rivelato dei risvolti di grande interesse. Infatti, nel 1928 un certo Gauzen, un russo esperto di costruzioni meccaniche, sottopose al Comitato Scientifico del Ministero della Marina un apparecchio per immersioni molto simile a quello dei Deane che fu usato fin verso il 1870. La storia dei palombari russi da allora in poi si è svolta all’insegna delle stesse tecnologie occidentali e i nomi di Siebe, Heinke, Roquayrol e Denayrouze divennero familiari anche nel paese degli Zar. Nel 1882 fu poi fondata la scuola per palombari di Kronstad cui fecero seguito quelle di Sebastopoli e di Leningrado e l’istituzione nel 1923 dell’EPRON, una società di ricerche subacquee al servizio della OGPU, l’antenata del KGB, che operò in Mar Nero per il recupero di navi affondate durante la guerra di Crimea tra cui un trasporto inglese carico d’oro.
Nella mostra sarà possibile vedere elmi molto rari, tra i quali quelli usati nel 1940 dalla citata società russa EPRON o il sistema di alta profondità fino a 200 metri o ancora un elmo russo sperimentale con cui nel 1948 si utilizzarono le miscele elio-ossigeno oltre ad altri cimeli di questo capitolo poco conosciuto della subacquea mondiale.
L’appuntamento per viaggiare nel tempo in compagnia dei palombari russi è presso lo stand dell’HDS Italia del padiglione 36 della Fiera di Bologna che ospita nuovamente Eudi Show, la grande kermesse della subacquea, dal 2 al 4 marzo 2018.
Per ogni ulteriore informazione non dimenticate di consultare il sito www.eudishow.eu.