Autore: Cristian Umili – http://www.immaginephoto.it/
E’ la classica domanda che viene posta da chi inizia ad andare sott’acqua e vuole riprendere ciò che vede; a questo punto si deve pensare che le macchine fotografiche sono studiate per l’uso in aria e non per quello in acqua.
Lavorando nell’ambiente marino ci scontriamo con delle problematiche specifiche come la scomparsa dei colori man mano che si scende in profondità, la presenza di particelle e plancton in sospensione, la rifrazione, la riflessione e la diffusione della luce; per queste problematiche gli automatismi che lavorano bene a terra spesso vanno in crisi sott’acqua.
Da questo si evince che il mezzo che si usa per fotografare sott’acqua è importante se si vogliono ottenere delle fotografie colorate e a fuoco, per prima cosa dobbiamo capire che tipo di soggetti incontriamo durante le nostre immersioni: spesso sono animali di medie o piccole dimensioni e per fotografarli dobbiamo riuscire a fotografarli a distanza ravvicinata ma non troppo, per es.
la funzione macro ad 1cm sott’acqua non servirà a nulla in quanto a quella distanza non riusciremo ad illuminare il soggetto e ancor prima il nostro soggetto spesso non ci farà avvicinare così tanto.
Per via della scomparsa dei colori siamo costretti a illuminare il soggetto con il flash che emette un lampo veloce che permette di congelare il movimento e non rischiare di avere una il soggetto mosso, però per avere una luce più naturale e per diminuire la possibilità di illuminare la sospensione dobbiamo usare un diffusore che fa perdere un po’ di potenza del flash perciò la macchia che acquisteremo dovrà avere un flash abbastanza potente.
La scelta per chi vuole delle fotografie ricordo è quella di scegliere una macchina compatta che sia poco ingombrante con il flash incorporato (ma oggi tutte le compatte c’è l’hanno), una reflex o una mirrorless sono più ingombranti e necessitano di obiettivi specifici e flash esterni che rendono l’uso in acqua più difficoltoso e il tutto più costoso all’acquisto.
Prima di acquistare una compatta digitale dobbiamo informarci per quali marche e modelli possiamo trovare gli scafandri e se il budget è ridotto riduciamo il campo di ricerca alle macchine che hanno come accessorio uno scafandro originale che di solito è limitato ai 40 metri ma ha il vantaggio di essere economico. Le informazioni sia sulle specifiche delle macchine fotografiche sia degli accessori come gli scafandri sub li troviamo nei siti web dei costruttori queste informazioni ci servono per confrontare le varie macchine prima dell’acquisto però per non sbagliare dobbiamo imparare a leggere soprattutto alcune voci importanti:
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Sensore: è indicato il tipo: CCD o CMOS il che oggi poco importa perché entrambe le tipologie restituiscono ottime fotografie; la dimensione fisica del sensore: 1/1,7 – ½,8 ecc.. e il numero
di megapixel: 10Mpix, 12Mpix ecc… Le dimensioni fisiche del sensore hanno la loro importanza in quanto un sensore più grande a parità di megapixel avrà ogni pixel più grande e questo porta ad avere una qualità dell’immagine finale migliore non solo come nitidezza ma come definizione totale dell’immagine, inoltre agli alti ISO ci permette di ottenere immagini di discreta qualità, perciò se si vuole una macchina con una buona qualità andiamo a scegliere quella con un sensore più grande e questo però si ripercuote sul prezzo. Il numero di megapixel ci
interessa ma in modo relativo, oggi con 10Mpix si stampano ingrandimenti fino al 50x70cm in qualità fotografica senza problemi, questo dato ci serve essenzialmente per conoscere la densità dei pixel sul sensore, questo ci porta a conoscere la dimensione dei singoli pixel, per es. su un sensore di dimensioni 1/1,7 la densità ottimale è di 10Mpix, tant’è che una famosa marca pur usando la stessa dimensione di sensore nell’evoluzione di una sua macchina ha ribassato i pixel da 14Mpix a 10Mpix, perciò quando facciamo l’acquisto non lasciamoci ingannare dai megapixel. -
Obiettivo: la prima informazione che troviamo in questa voce è la lunghezza focale ovvero che focali copre lo zoom incorporato della macchina, troviamo di solito dei numeri molto piccoli tipo 6,1-30,5mm, sono le lunghezze focali riferite alla dimensione del sensore della macchina ma per avere una linea di confronto con gli obiettivi usati con le vecchie pellicole dobbiamo prendere in considerazione il dato “equivalente al 35mm” e qui troviamo lunghezze focali più comprensibili, per es. riferito ad un sensore di 1/1,7 se la macchina ha uno zoom 6,1-30,5mm ci
troveremo di fronte facendo l’equivalenza con la pellicola ad un 28-140mm. Consideriamo che la lunghezza focale di 50mm è detta normale perché riproduce una visione simile all’occhio umano, le focali con numeri inferiori a 50mm (35mm, 28mm…) sono obiettivi grandangolari ossia hanno un angolo di campo superiore a quello degli obiettivi normali mentre tutte le lunghezze focali superiori a 50mm (80mm, 100mm, 150mm …) sono teleobiettivi ovvero hanno un angolo di campo più ristretto confronto a quello degli obiettivi normali. Lasciate stare il dato riferito agli ingrandimenti dello zoom come il 5x o 20x, è un dato che ci dice quanto ingrandisce l’immagine in riferimento alla posizione più grandangolare.
Un dato fondamentale invece è la minima distanza di messa a fuoco con e senza la funzione macro inserito alle varie lunghezze focali, per es. la Canon G12 nella pozione più grandangolare (28mm) ha un range di messa a fuoco da 5cm all’infinito e con la funzione macro da 1cm a 50cm, a metà corsa dello zoom senza macro ha un range da 10cm all’infinito mentre al massimo dello zoom (140mm) ha un range senza macro da 30cm all’infinito, la funzione macro in questa macchina fa solo diminuire la minima distanza nella posizione tutto grandangolo mentre alle altre focali limita la distanza massima a 50cm perciò non ha molto senso tenerla attiva. Queste distanze minime ci sono utili sott’acqua in quanto se facciamo foto a pesci non possiamo avvicinarci tanto e dobbiamo usare una focale normale o tele perciò se riusciamo a usare una focale di 50mm alla distanza di 10-15cm riusciremo ad avere un buon ingrandimento dell’animale meglio ancora riuscire ad usare una focale di 100mm a 10-15cm di distanza perché riusciremo ad ingrandire di più il soggetto avendo il vantaggio di non disturbarlo più di tanto e di riuscire ad illuminarlo meglio.
L’apertura massima indica il diaframma più aperto che si può usare con lo zoom in posizione grandangolo e in posizione tutto tele, questo ci serve perché se cambia e se stiamo usando il diaframma più aperto con l’obiettivo grandangolare zoomando il diaframma si chiuderà man mano e se usiamo un flash esterno manuale questo è da tenere presente. -
Scatto: in questa sezione troviamo le metodologie di scatto compresi i programmi automatici tipo sport, ritratto, paesaggio ecc… E’ da preferire quelle macchina compatte che hanno la possibilità di essere usate in Manuale, in priorità dei diaframmi o priorità dei tempi: se si lavora in manuale il fotografo sceglierà tempi e diaframmi, con le priorità in una il fotografo sceglierà il solo diaframma e nell’altra il solo tempo di scatto. Le macchine fotografiche compatte che permettono di avere questo livello di controllo sono quelle ottimali se si vuole ottenere
buone fotografie anche da concorso in quanto in genere queste macchine montano obiettivi di ottima qualità e sensori più grandi e tutto questo incide sul prezzo.
Conclusioni
Se state cercando una macchina fotografica solo per qualche fotografia ricordo delle vostre immersioni semmai nei mari tropicali o meglio ancora per lo snorkeling prendete pure i kit economici che si trovano sul mercato se invece siete alla ricerca di una macchina più performante che vi possa dare buone soddisfazioni fotografiche e che vi segua nel tempo mette in conto un budget tra i 600 e gli 800 euro per una macchina compatta di fascia alta (top di gamma) con relativa custodia originale le quali nel tempo si possono accessoriare in vari modi ma fin da subito si faranno “perdonare” il prezzo con i risultati.
Per approfondimenti:
www.scubafoto.it – facebook.com/fotografiasubacquea
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