Quasi per caso, tempo fa, sono rimasto colpito dalla bellezza di alcune fotografie scattate in un torrente di montagna molto particolare ma, per me, senza nome. Quelle immagini mi sono rimaste nella mente, come una di quelle cose che ti stuzzicano la curiosità, che restano nel tuo subconscio e che vanno approfondite.
Mando un’e-mail al buon Nello, amico e buddy di molte immersioni in acque fredde, e si organizza per andare ad esplorare la Val Verzasca.
La Valle Verzasca è un’area svizzera nel Canton Ticino.
Appartiene al distretto di Locarno ed è velocemente raggiungibile da Bellinzona, a un paio di ore da Milano.
Per questa gita le condizioni meteo sono fondamentali perché un’eccessiva abbondanza di acqua potrebbe rendere estremamente pericolose le nostre immersioni: non sono mancati infatti in precedenza incidenti ad altri appassionati e vogliamo evitare di essere trascinati via dalle forti correnti tra le rocce. Nello si è informato il giorno prima per aver conferma delle condizioni del fiume, naturalmente favorevoli.
Ci organizziamo in un gruppetto molto limitato di sub esperti e con molta curiosità e altissime aspettative raggiungiamo il torrente Verzasca. Come entriamo in Valle restiamo a bocca aperta davanti ai colori fantastici delle acque fredde di questo torrente: uno smeraldo liquido che corre tra rocce, alberi e abitazioni fino a fermarsi in una diga alta quasi 200 metri per poi riprendere la corsa verso valle.
Nonostante il grigiore del cielo coperto, i colori della valle sono vivi e regalano uno spettacolo della natura come pochi se ne possono immaginare nell’ordinaria follia metropolitana.
Oltre al torrente e alla natura, possiamo ammirare tipiche case in pietra che si inseriscono nel contesto scenografico senza deturparlo.
Parcheggiata l’auto lungo il torrente cerchiamo il punto di ingresso al torrente e cominciamo la nostra esplorazione rubando qualche scatto.
Un cartello in 4 lingue ci avverte sui pericoli di quello che stiamo per fare ma la giornata è tranquilla e le condizioni sono ottimali per poter iniziare la nostra immersione. L’accesso all’acqua è semplice, dopo qualche centinaia di metri dall’auto passando per uno splendido ponte in pietra e tra scivolosi roccioni lisciati dalla corrente del torrente in piena.
Per questa immersione abbiamo scelto di indossare comode mute umide/semistagne e incredibilmente nessun brivido ci coglie durante l’ingresso: l’acqua è più calda del previsto (12-14°C) e la corrente molto delicata ma solamente nella zona di ingresso. Dobbiamo però tenerci ben lontani dalle zone pericolose o rischieremmo di essere trascinati via.
Pinneggiamo controcorrente senza fatica in pochi metri di profondità e ammiriamo lo scenario sommerso creato dai giochi di pietre levigate tra cui si nasconde qualche trota. Anche sott’acqua lo spettacolo è sempre appagante e la limpidezza dell’acqua ci permette di vedere bene anche oltre la superficie, le sagome degli alberi, del ponte e delle persone che si affacciano incuriosite dalla nostra presenza.
Risaliamo il torrente ed arriviamo presto ad una piccola cascata che ci impedisce di procedere oltre. Giriamo le pinne e ci facciamo piacevolmente trasportare dalla corrente verso il punto di uscita dove restiamo per qualche altro minuto a goderci questo insolito bagno in un fresco paradiso.
Le aspettative erano alte e non sono state deluse: l’immersione è molto bella, una ‘chicca’ da provare, ed è anche tutto il contesto a premiare i nostri sensi.
Visto che eravamo lì anche per questo: ecco qualche foto.
Ringrazio Nello l’organizzazione e il supporto per questa nuova esplorazione insieme.
L’immersione è sconsigliata ai sub meno esperti e raccomandiamo comunque a tutti di informarsi molto bene e, in caso di interesse, di rivolgersi a qualche guida esperta.
E’ necessario l’uso di cime di sicurezza.
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