Un nuovo studio condotto da un’equipe Australiana e Statunitense ha preso in esame vecchie carte nautiche del XVIII secolo confrontandole con quelle odierne, alla ricerca… no, non di tesori o relitti antichi, ma dei reef perduti.
Pare che oltre metà dei reef mappati con cura (e con metodi antiquati) nel 1770 siano ormai scomparsi, andati, persi. E in alcune aree, vicino alla costa, la perdita è vicina al 90%.
Il tasso di scomparsa delle formazioni coralline sta subendo un’accelerazione improvvisa, dovuta alla variazione del clima terrestre, ma a quanto pare è un fenomeno che ha radici più antiche.
Il lavoro sui reef fantasma (ghost reef) è pubblicato sulla rivista Science Advances.