Autore: Laura Vernotico
Piuttosto che di obesità è meglio parlare di eccesso ponderale. L’eccesso ponderale si accompagna con grande frequenza ad aumento della pressione, della glicemia, dei grassi nel sangue e a riduzione dell’attività fisica; va precisato che si parla di obesità quando il peso corporeo supera del 15% il peso ideale. Anche se il grasso può avere dei vantaggi per un subacqueo, quali un’ aumentata resistenza al freddo, gli svantaggi sono di gran lunga maggiori. In linea generale l’obesità si accompagna ad una scarsa forma fisica e può rappresentare, per chi si immerge, un fattore di minor resistenza allo stress ed agli sforzi improvvisi. L’importanza di una buona forma fisica è nota; molte attività collaterali richiedono un buon livello di forma: trasportare l’attrezzatura, nuotare contro corrente, salire in barca, contrastare variazioni improvvise del mare e del tempo, sono tutte buone ragioni per mantenersi in forma e contribuire alla prevenzione di problemi cardiovascolari acuti in situazioni di stress. Ma il maggiore rischio per i subacquei in sovrappeso o addirittura obesi è il rischio di PDD. Sappiamo che i gas ai quali è normalmente esposto un subacqueo che respiri aria sono tre: azoto, ossigeno, e anidride carbonica. I 4/5 circa dell’aria sono costituiti da azoto. Alla pressione a livello del mare questo gas non esercita sulle funzioni dell’organismo alcun effetto noto, ma a pressioni elevate esso può provocare diversi gradi di narcosi. Si ritiene che il meccanismo dell’azione narcotica sia lo stesso di quasi tutti i gas anestetici: cioè, essendo l’azoto liberamente solubile nei lipidi dell’organismo, si presume che esso si sciolga nelle membrane od in altre strutture lipidiche dei neuroni e ne diminuisca l’eccitabilità, interferendo nel trasferimento delle cariche elettriche. Il grasso è un tessuto lento, che trattiene una grande quantità di azoto disciolto; un alto livello di adipe nel corpo aumenta la quantità di azoto trattenuto dopo l’immersione. Conosciamo molto bene quali possono essere le conseguenze che si riscontrano nei soggetti colpiti da PDD come i dolori localizzati alle gambe o alle braccia, le vertigini, la sordità, disturbi della sensibilità deficit di movimento fino alla paralisi, senso di soffocamento, astenia, perdita di coscienza, macchie pruriginose sulla pelle. Detto questo, è importante considerare l’obesità come una condizione di inidoneità alla subacquea. Sulla base di questi dati, la soluzione migliore resta quella di diminuire il grasso corporeo con una dieta equilibrata ed abbinare a questa un buon programma di allenamento e poi di mantenimento.
ALIMENTAZIONE
Introduciamo a grandi linee l’alimentazione ottimale per riuscire a ridurre la massa grassa e aumentare la massa magra (muscolo).
L’organismo umano si trova in uno scambio di calore continuo con l’ambiente che lo circonda. L’energia è fornita all’organismo, sotto forma di legami chimici, attraverso gli alimenti. L’energia contenuta nei macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine) viene liberata durante i processi ossidativi, che implicano un consumo continuo di ossigeno ed una produzione di anidride carbonica. In seguito all’ossidazione dei nutrienti, viene liberata energia (calore), che viene utilizzata per mantenere la temperatura corporea costante in un range fisiologico per lo svolgimento di lavoro chimico (biosintesi di composti), lavoro osmotico (gradienti ionici) e lavoro meccanico (contrazione muscolare). Gli alimenti forniscono all’organismo l’energia necessaria per compensare la spesa energetica, mediante la combustione dei carboidrati (1g di carboidrati fornisce 4 Kcal), dei lipidi (1g = 9 Kcal), delle proteine (1g = 4 Kcal). Mentre i carboidrati ed i lipidi, in preseza di ossigeno, vengono ossidati completamente e trasformati in acqua e anidride carbonica, le proteine producono anche composti azotati che vengono successivamente escreti sotto forma di urea. Quindi, per mantenere l’omeostasi metabolico – energetica in una persona, le calorie assunte con gli alimenti devono essere bilanciate dalla quantità totale di energia spesa: in caso contrario il peso corporeo subirà una variazione. Una dieta equilibrata deve avere un contenuto proteico del 12-15%, lipidico del 25-30% e glucidico del 60%, considerando che proteine e grassi vengono digeriti più lentamente e che i glucidi rappresentano la fonte energetica principale per i muscoli. Dieta equilibrata significa fornire tutti i nutrienti necessari e che bisogna per lo meno consumare cinque pasti al giorno, limitando al massimo i cibi a lunga conservazione, l’alcool, i cibi troppo raffinati, le salse elaborate e the o caffè in forti quantità. Verdura e frutta devono essere consumate preferibilmente crude e per un corretto apporto proteico è consigliabile prediligere carne di vitello, tacchino, coniglio, pesce. E’ vantaggioso consumare oli vegetali quali l’olio extravergine di oliva e zuccheri complessi, sotto forma di pasta, pane, riso a giuste dosi. Gioca un ruolo importante anche una corretta idratazione. La dieta va associata, come precedentemente accennato, ad un programma di esercizio fisico regolare.
ATTIVITA’ FISICA
Quando si parla di attività fisica, non ci si riferisce esclusivamente agli esercizi aerobici come corsa, ciclismo, nuoto, ma anche ad altre attività che si effettuano quotidianamente come camminare per la città. E’ da considerarsi ugualmente importante l’allenamento di sport di resistenza e gli esercizi con i pesi perché aumentando la forza e la muscolazione, contribuiscono a bruciare il grasso corporeo ed aiutano a diminuire la quantità di colesterolo nel sangue.
I benefici che l’esercizio fisico procura si possono così considerare:
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Diminuzione della pressione arteriosa media;
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Diminuzione del colesterolo totale ed LDL (colesterolo cattivo);
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Diminuzione dei rischi di lesioni ortopediche;
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Diminuzione del grasso corporeo;
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Miglioramento dell’efficienza di cuore e polmoni;
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Prevenzione dello sviluppo del diabete;
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Aumento del colesterolo buono (HDL);
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Aumento della tolleranza allo stress ed alla depressione.
L’esercizio fisico si dovrebbe concentrare su grandi gruppi muscolari, essere continuo e ritmico, iniziando con intensità moderata e crescendo di livello con il tempo e l’allenamento.
Essere subacquei è dedicarsi ad un’ attività affascinante, che deve essere svolta in un ambiente straordinario, che richiede il rispetto di regole precise, adeguate capacità e la consapevolezza dei rischi potenziali connessi. E’ importante, quindi, essere subacquei attenti e consapevoli dei rischi che si corrono, soprattutto se il rischio è dato dalla mancata osservanza di particolari fondamentali quali la cura continua del proprio corpo.
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