Benvenuti a un nuovo appuntamento con la nostra rubrica dedicata alla video ripresa subacquea.
La volta scorsa abbiamo parlato delle tecniche per realizzare un buon video subacqueo, in questo capitolo vi racconterò il dietro le quinte di uno spot pubblicitario che ho realizzato per la Scubapro insieme al mio collega Alessandro Beltrame, si tratta dello spot per il lancio dell’orologio e computer subacqueo Meridian.
Una puntata un po’ insolita rispetto alle altre, ma mentre voi vi allenate a mettere in pratica i consigli che vi ho dato, io vi racconto un po’ di backstage.
Il dietro le quinte vi può aiutare a capire determinate dinamiche nella produzione video, userò alcuni termini in inglese semplicemente perché sono ormai diventati di uso comune nel mondo professionale e non si può non conoscerli.
Fra tutte le produzioni video che ho affrontato in questi ultimi 10 anni, lo spot pubblicitario lo considero una cosa a parte , in un certo senso è una vera e propria forma d’arte dove è possibile dare sfogo alle propria creatività !
L’importanza del Know how
Doversi confrontare con una multinazionale come Scubapro richiede: sicurezza, internazionalità nelle idee e qualità produttiva. Diventa fondamentale il bagaglio di esperienza che ci portiamo dietro e che ci permette di differenziarci nei momenti che contano.
Una sfida che abbiamo affrontato con entusiasmo e che ha dato i suoi frutti, comunque sarete voi a giudicare alla fine di questo capitolo.
Pianificare un progetto, Concept
Per prima cosa si passa al briefing con l’azienda, qui bisogna essere molto preparati perché è proprio in questa importantissima riunione che si deve tirare fuori il concept, le linee guida che ci permetteranno di realizzare il nostro video, uscire dalle linee guida a volte vorrebbe dire compromettere l’esito di un progetto.
In questo caso dovevamo parlare di un orologio tecnologicamente avanzato che può fare tante cose molto diverse tra loro, in primis è un computer subacqueo e per l’apnea, ma non si voleva limitare solo a questo, lo scopo, era quello di farlo diventare un oggetto cool da usare tutti i giorni.
Era una bella scommessa, l’orologio subacqueo usato da tutti, l’ambiente era il nostro, abbiamo cominciato da subito a confrontarci su alcune idee che mano a mano prendevano forma nella nostra testa.
Ed ecco alla fine della riunione, l’idea definitiva, il soggetto era l’orologio e lo spot ruotava intorno all’idea che in ogni momento della propria vita c’era il tempo per fare una determinata cosa, noi lo abbiamo chiamato: time for.
Era stabilito, tutto ruoterà intorno alla frase time for il passo due sarebbe stato la scelta di quali momenti avremmo dovuto raccontare nel nostro spot, alla fine di comune accordo abbiamo scelto i seguenti.
Time for Work, avrebbe dovuto ritrarre persone al lavoro.
Time for Travel, avrebbe dovuto ritrarre persone in viaggio in diverse parti del mondo.
Time for Leisure, avrebbe dovuto ritrarre persone che trascorrevano il loro tempo libero in modi diversi: in vacanza, facendo sport o al mare.
Time for Diving, avrebbe dovuto ritrarre persone che fanno immersioni nei posti più cool del pianeta dato che l’orologio è anche un computer subacqueo.
Time for Silence, doveva ritrarre persone che fanno apnea, dato che è concepito per praticare questo sport.
Time for Adventure, doveva ritrarre persone che facevano qualcosa di avventuroso, noi per rimanere in tema subacqueo abbiamo inserito il tek diving.
Time for Life, beh questo direi che non ha bisogno di commenti, il tempo per la vita.
Per ogni voce abbiamo stabilito gli argomenti da trattare, la fattibilità in base alle nostre capacità, logistiche, location e in base ai budget a disposizione.
La cosa importante durante la pianificazione di uno spot è quella di rimanere con i piedi per terra, bisogna essere concreti e conoscere le dinamiche delle quali si sta parlando, la scelta di una location sbagliata potrebbe mandare all’aria progetto e budget, sarebbe un disastro !
L’articolo originale è pubblicato su ScubaZone n. 8
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