La cernia di ferro riciclato per salvare l’ecosistema
Un pesce in ferro riciclato in grandezza naturale, raffigurante una cernia, opera di Piero Motta, artista di Lozzolo, in provincia di Vercelli, è stato esposto su un fondale adriatico, a Ravenna, sul noto relitto della piattaforma di perforazione Paguro. La scultura è nata dall’assemblaggio di vecchi rottami ferrosi e vuole trasmettere a tutti coloro che la ammireranno, sopra e sotto il mare, un messaggio: l’acqua è fonte di vita e l’ambiente marino va tutelato.
Si chiama «Riciclittici in mare» il progetto di Piero Motta, che raffigura dei pesci assemblando vecchi attrezzi e rottami. La scultura è stata appesa con una cima a un traliccio del relitto, rimanendo così fluttuante, in balia delle correnti. Un effetto che farà sembrare la grande cernia di ferro viva, pronta per essere fotografata dai subacquei, che con le loro immagini permetteranno di scoprire l’evolversi dei colori, dato dai processi chimici e dall’azione degli organismi biologici.
Significativa la scelta del soggetto, la cernia, un po’ il simbolo di questo mediterraneo sfruttato che resiste e si ricicla.
Un’altra cernia di ferro sarà posata sui fondali dell’Isolotto di Bergeggi, nel Mar Ligure
Il progetto ‘RICICLITTICI in mare’ è stato da subito abbracciato dalla HDSI (The historical diving society Italia, associazione a cui Piero Motta ha affidato la sua scultura affinché sia esposta al Mas dopo che a ottobre sarà recuperata, e dall’ associazione Paguro che ha organizzato la posa in mare. Le foto sono di Marco Sieni